Lit Edizioni/Castelvecchi: “Oltre il tempo” di Lorenzo Marotta

Daniela Distefano
CATANIA
“Molti volti non c’erano più, sostituiti da altri,
ragazze e giovanotti, che parlavano con la stessa cadenza,
ma che erano diversi.
Solo qualche anziano resisteva ancora allo scorrere degli anni,
ultimo bastione di memoria.
Per la prima volta Federico capì quello che aveva scritto Gesualdo
Bufalino nel libro La luce e il lutto: “Una compresenza di eros e thanatos
nel sentire del popolo siciliano, quasi a marcare il sentimento del nulla
che incombe assieme alla accecante bellezza della luce su ogni cosa”.
“Bisogna venire in Sicilia”, disse Federico richiamando le sue letture
dello scrittore siciliano. “Forse un senso del niente rimasto in
eredità dalle tante contaminazioni culturali”, continuò, ricordando le
sue parole: “Evidentemente la nostra ragione non è quella di Cartesio,
ma quella di Gorgia, di Empedocle, di Pirandello. Sempre in bilico fra
mito e sofisma, tra calcolo e demenza; sempre pronta a ribaltarsi nel
suo contrario, allo stesso modo di un’immagine che si rifletta rovescia
ta nell’ironia di uno specchio”.”

Oltre il tempo (Lit Edizioni) di Lorenzo Marotta è un romanzo che parla di amore e sentimenti puri con la precisione di un radiografo. Nulla sfugge alle antenne sensibili dell’autore. Nel plot scorrono come su rotaia due storie parallele:da una parte, un gruppo di giovani dell’entroterra siciliano, affetti da “libritudine” e dagli scherzi dell’età più bella che mai più potrà ritornare, giovani che, con l’università, si disperdono in rivoli diversi di vita; dall’altra, il libro “I racconti eretici”, nel quale confluiscono tante imposture che cultura e religioni hanno perpetrato a danno della libertà degli uomini. Due percorsi che seguono il filo dei ricordi, della memoria che cancella i tratti oscuri del nostro vissuto, ed elargisce cassette piene di ogni vivanda affettiva.
Nel racconto si inserisce la cronaca di un amore imperituro. Un accelerato battito d’ali sul cuore che fa tremare lo spirito e incanta la vista. Un uomo ed una donna che si conoscono da ragazzi, come semi dal vento sparsi nei campi del mondo, rimangono separati per anni, salvo ricongiungersi a causa delle traiettorie della Vita, del Destino, dell’Infinita Attesa.
.
“Nessun’altra ragazza era riuscita a scalzarla
dalla sua mente. L’idea di lei aveva resistito al tempo e alla lontananza.
Una presenza che continuava a dargli emozioni. Quella volta che le
aveva dichiarato il suo amore non aveva avuto la forza di insistere, di
impedire che si allontanasse. Ora voleva rimediare, le avrebbe dato
tutto quello che non aveva potuto. Un immaginario di Margherita rimasto
immutato in lui dai tempi della scuola.
“Ma quanto poteva essere reale quell’immaginario?”.

Amore, sì. Ma anche amicizia, dolore, e passione per la scrittura e per i Libri, questi oggetti magici che racchiudono al loro interno le password delle nostre anime.

“Valgono qualcosa i miei libri? Si salveranno nel tempo?”.
Il senso di inadeguatezza, unito anche al bisogno di svelare i pericoli
che corre l’umanità nella nostra contemporaneità, lo portava a
dubitare e nel contempo a credere nella scrittura. Se pure consapevole
dell’inevitabile oblio d’ogni cosa era sicuro che l’arte e la memoria
sarebbero state l’unico baluardo all’imbarbarimento dell’uomo. Malgrado
si fossero rinnovati nella storia i roghi dei libri, lo spirito creativo
dell’umanità era sempre prevalso”.

Oltre il tempo è un testo scritto con molta cura e pazienza, fresco come un bicchiere d’acqua, leggero, e non precotto come tanti romanzi odierni che si masticano in fretta e sono senza sapore.
Arricchito della pungente, puntuale, meticolosa Prefazione “Due o tre cose sul romanzo oggi. E su “Oltre il tempo”” di Antonio Di Grado,  professore ordinario di Letteratura italiana nell’ateneo catanese.

Lorenzo Marotta– Originario di Aidone, abita ad Acireale. Ha collaborato fin da giovane a riviste culturali e testate giornalistiche nazionali, occupandosi di libri, spettacoli e convegni letterari. Scrive per la pagina Cultura del quotidiano “La Sicilia” e “La Nuova Tribuna Letteraria”. È autore di opere di narrativa: Le ali del Vento, Il sogno di Chiara, Mailén Una verità nascosta, Isabel Amare a Salina, di poesia e del libro-testimonianza Io non sono il mio cancro. Diario di un malato.

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Un commento

  1. Grazie alla giornalista Daniela Di Stefano per l’intelligente lettura che ha dato del romanzo, cogliendone lo spirito e l’incanto germinale della scrittura. Un contributo notevole alla conoscenza del libro. Grazie mille ☺️ lm

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