Porto Seguro Editore per una storia di dedizione e forza
Giulia Siena – Un incontro casuale. Un amore pieno. Le passioni quotidiane. Una gioia stemperata da un cromosoma in più. Ma la speranza, quella sporca perché non è miracolosa, invade spesso ogni cosa, come a voler sollevare, sospingere, guidare. La vita di ogni giorno, l’abbandono e il pianto sordo, sincopato, opprimente. Continuare quei 10000 metri al giorno per trovare la giusta distanza dal mondo. Rimettersi in pista sempre, ragionare da fondista. Carlo, minuto, spigliato e dagli occhi buoni, sorride alla vita. Sorride all’amore di Elisabetta, e sorride a Pietro, suo figlio.
Felice Panico è regista, attore e autore. Speciale è il suo quarto libro, il primo romanzo. Definire Speciale – pubblicato da Porto Seguro Editore – la storia di Pietro, è riduttivo; Speciale è la storia di una vita incerta che si innesta in vite già definite e solide. La solidità dei rapporti, a partire proprio dall’amore totale tra Pietro ed Elisabetta, il legame con Enzo ed Anna, il supporto di Maurizio, sono legami messi alla prova: e tutta la vicenda narrata da Panico, si muove sul filo sottile dei legami.
Le difficoltà, il pianto, la speranza intermittente, il tempo e la solitudine logorano Elisabetta. Aveva accettato di tenere quel bambino, Pietro Paolo (come lo avevano subito chiamato per la riverenza che Carlo aveva nei confronti del celebre Mennea), nonostante l’esito dell’amniocentesi, ma i suoi dubbi erano rimasti latenti. Quel cromosoma in più aveva scalfito la sua forza. Aveva sovvertito la regolarità delle giornate. Aveva portato a un rapporto diverso con l’uomo che lei avrebbe continuato ad amare, ma che ora non riusciva più a vedere. Aveva accettato per l’amore di Carlo; era così determinato, come se il suo sorriso potesse bastare per entrambi. Come se la sua determinazione potesse tramutare quella preoccupazione. Il tempo le avrebbe dato ragione. L’amore sarebbe bastato. L’avrebbe fatta sentire madre, anche di un bambino come Pietro.
Un giorno qualunque di agosto, però, il pianto dirotto di Pietro era tornato a scalfire il precario equilibrio di Elisabetta. Un equilibrio costruito per sottrazione in quei primi quattro anni di vita a tre. Un equilibrio che quella mattina si era spezzato irrimediabilmente, nonostante il sorriso di Carlo, la sua devozione, i suoi occhi buoni. Dopo il pianto sordo e opprimente dell’abbandono, Carlo ha dovuto ricominciare. Anzi, continuare a far crescere Pietro, allevandolo con quella sporca speranza che anche suo figlio continuasse la sua passione della corsa, che fosse un bambino felice, ma felice davvero, che riuscisse a sfatare quelle credenze ottuse sulla vita dei Down. Carlo aveva un obiettivo: dare a Pietro un obiettivo da perseguire nella vita. Trovare nella corsa un modo per stare al mondo. Correre per migliorare, per essere. Arrivare agli Special Olympics.
Il tragitto che percorre questo romanzo – ambientato a partire dagli anni 80 – lungo narrazione è fatto di scommesse, fatica quotidiana, incontri, sfide e sentimenti fortissimi. La durezza, la frustrazione e la gioia piena sono sentimenti che emergono e colpiscono proprio perché raccontati con naturalezza da Felice Panico.
Speciale è un romanzo di nascita, di rinascita, ma non è un romanzo semplice. Dentro ci sono tanti mondi, c’è la solitudine della disabilità, c’è la forza dello sport, l’inadeguatezza di certe istituzioni, le differenze culturali, i soliti cliché. C’è tanto, ma c’è soprattutto Pietro.
La vita a Pietro non aveva dato niente se non se stessa e lui era andato otre.