Giulio Gasperini
AOSTA – Del 1948 è la Dichiarazione universale dei Diritti umani e ancor prima, del 1793, è la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino: il tema dei diritti individuali è antico e dibattuto, fonte costante di confronti e punti di vista. Negli ultimi anni, l’orizzonte dei diritti individuali si è andato sempre più allargando, quando si è affermata l’importanza di altre possibilità di diritti e libertà fino a poco prima non considerate né contemplate. Carlo Scovino, in Love is a human right, edito da Rogas Edizioni nella collana Atena con il patrocinio della sezione italiana di Amnesty International, decide di affrontare la questione dell’omosessualità dall’angolazione del diritto, sottolineando già dal titolo come l’argomento riguardi strettamente i diritti umani.
Scovino affronta la questione a tutto tondo, offrendo uno sguardo lungo e profondo su varie questioni che si riallacciano alla medesima considerazione di come l’amore omosessuale sia anche, in definitiva, una costituzione sociale, e come tale abbia dei diritti e dei doveri. Dettagliatissimo nelle fonti e nelle informazioni che fornisce, il percorso che Scovino traccia si eleva rispetto alle questioni più banalmente becere e provinciali, superando gli steccati degli interessi personali e privati, ma aprendosi a uno sguardo profondissimo, offrendo una chiave diversa di lettura per situazioni altrimenti sempre interpretate con un unico linguaggio. L’assioma di base è che l’amore omosessuale crei legami personali e, pertanto, sociali pari a quelli dell’amore eterosessuale, consentendo anche agli omosessuali di costruire progetti di vita che siano comuni nella coppia. L’evidenza che l’amore sia destinato a una persona dello stesso sesso non è un motivo valido per negare diritti e svilire la profondità del rapporto. Partendo da cenni di analisi storica sull’omosessualità, Scovino amplia l’analisi e passa in rassegna pregiudizi e stereotipi che hanno da sempre alimentato l’enorme omofobia di molte società; fino ad arrivare a ribadire, anche tramite le parole di autori e filosofi che hanno segnato la cultura mondiale, che l’amore è un diritto e anche l’uguaglianza nell’amore diverso, quello che ognuno sente più legittimo e veritiero per sé stesso.
Il libro, che secondo le parole dell’autore stesso “è diventato un grande atto d’amore nei confronti di Amnesty International”, non esita a dare anche nomi e cognomi di persone che hanno patito sulla loro pelle una violazione dei diritti umani per una punizione nei confronti del loro orientamento sessuale e, pertanto, della loro identità.
L’amore, in ogni forma, è un diritto umano
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