“New York: viaggio nella Grande Mela”: una guida per scoprire una delle città più affascinanti

Alessia Stà
ROMA –
L’estate è ormai alle porte. Se ancora non avete scelto cosa fare per le vostre vacanze, vi consiglio di leggere la nuova guida edita da Polaris: “New York: viaggio nella Grande Mela” di Corinna Bajocco, troverete tante informazioni interessanti su una delle città più affascinanti tutta da scoprire.
La letteratura relativa alla City è vastissima, romanzi, poesie, film, articoli, canzoni; eppure c’è un denominatore comune. Ognuna di queste espressioni artistico letterarie racconta una NY immensamente grande e immensamente piccola. Una NY personale, soggettiva, vissuta, pensata e descritta assecondando la propria singolarità. Questa soggettività è la più grande verità relativa alla Grande Mela: la metropoli immensa, dove la pluralità delle voci e la multiculturalità delle espressioni trovano la loro più completa realizzazione, è tuttavia anche un piccolo centro, una piccola realtà personalissima per ogni singolo abitante o futuro abitante o semplice turista in cammino fra le sue strade. Sia che ci si perda in questa città per la prima volta o per la centesima si percepisce un senso di intimità e tuttavia straordinaria potenza. Così che da lontano ci immaginiamo una metropoli eccessiva, rumorosa, verticale; dal di dentro invece respiriamo un bizzarro senso di comfort e familiarità come se tutto ciò che ci accade stesse accadendo nella propria città, nel proprio quartiere, a casa propria. Il libro racconta, oltre alla necessarie e più tradizionali indicazioni di viaggio, queste mille finestre aperte sulla città, questa moltitudine di occhi che la osservano, questo continuum di persone che la abitano e questo immenso senso di fascino e curiosità che attrae viaggiatori da tutto il mondo. Ci sono perciò percorsi, visite, cose da fare e vedere, eventi, festival, parate e piccoli pomeriggi di insolito shopping così come farebbero i newyorchesi, così come se fossimo newyorchesi. E ci accompagnano le voci di scrittori, artisti, architetti, curatori, personal shopper, perditempo, musicisti, professori e malviventi. Ne esce fuori una guida in puro stile Polaris.

Contro il partito degli evasori

Silvia Notarangelo
ROMA – Un titolo fin troppo eloquente, “La rivoluzione delle tasse”, per il nuovo saggio dell’ex magistrato Bruno Tinti, appena pubblicato da chiarelettere.
Le leggi tributarie sono progettate per essere violate impunemente. Si tratta di pura e semplice complicità tra Stato ed evasore fiscale”. Se il 93% del totale del gettito tributario lo pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati vuol dire che troppi italiani vivono a sbafo: sono i possessori di partita Iva e i tanti professionisti che denunciano molto meno di quanto guadagnano.
Intanto lo Stato li protegge: non controllandoli, con iniziative ad hoc, come i condoni (uno ogni quattro anni), con leggi specifiche (abolizione del falso in bilancio).
Il messaggio è chiaro: rubare si può. “Non che lavoratori e pensionati non vogliano evadere, solo che non possono. Le imposte gliele prendono subito, prima ancora di dare loro la paga, il salario, lo stipendio”.
Ecco la testimonianza di chi ha provato a far pagare le tasse, anche con la proposta di una nuova legge tributaria approdata in parlamento ma affossata dal partito trasversale degli evasori. E ora? La vera rivoluzione di Monti sarebbe quella di far pagare le tasse a tutti. 160 miliardi da recuperare, altro che finanziaria. Potremmo essere più ricchi: come dimostra Bruno Tinti, basterebbe poco per raggiungere un risultato straordinario. Ma bisogna volerlo e non aver paura di perdere il voto degli evasori.

“Le novità in libreria segnalate da ChronicaLibri, per un’estate tutta da leggere”


Alessia Sità

ROMA – L’estate è ormai alle porte e con l’arrivo della bella stagione per molti si avvicina anche il tempo della buona lettura. Scopriamo, dunque, cosa ci aspetta in libreria per quest’estate 2012.
E’ un giugno ricco di novità quello offerto da Giulio Einaudi Editore, che segnala l’uscita del romanzo “L’estate senza uomini” di Siri Hustvedt; “La Repubblica di Wally” di Suzanne Ruta, “La sfida” di Norman Mailer, “Il secondo libro dell’ignoranza” di John Lloyd e John Mitchinson, “Il mio piatto forte” di Elena Loewenthal e “Canti del guardare lontano” di Giuliano Scabia. Molte anche le proposte targate Piemme: “Il gusto della vita” di Ersilio Tonini, “L’amore è un foulard” di Shelina Zahra Janmohamed e “L’appalto” di Sergio Grea e “Per l’@more basta un clic” di Rainbow Rowell. Per chi desiderasse approfondire le proprie conoscenze in economia, invece, Edizioni Ambiente suggerisce “Economia dell’abbastanza” di Diane Coyle, mentre Arkadia editore segnala l’uscita di “Asia non esiste”, il nuovo romanzo di Emanuele Cioglia.
Da non perdere, inoltre, le prossime uscite di Neri Pozza, che propone “I giorni chiari” di Zsuzsa Bánk, “E poi” di Natsume Soseki e “L’educazione non sentimentale” di Sybille Bedford.
Per gli amanti del brivido e del mistero Newton Compton porta in libreria: “La paura” di Francesca Bertuzzi, “Un mondo innocente” di Ami Sakurai, “Il diario del vampiro. La maschera” di Lisa Jane Smith, “2012. La fine del mondo” di Steve Alten e “Il tesoro della legione fantasma” di David Gibbins.
Concludiamo  il nostro viaggio fra le novità editoriali, segnalando le ultime uscite di Longanesi, in libreria dal 7 giugno: “Il profumo” di Patrick Süskind e “Memorie di una Geisha” di Arthur Golden.

Lago Maggiore “LetterAltura 2012”: la montagna che si svela.

VERBANIA – La splendida cornice dei Laghi Maggiore e d’Orta fa da sfondo alla sesta edizione di LetterAltura, il festival di letteratura di montagna, viaggio e avventura. Verbania e Macugnaga, Baceno e Crodo, Ameno e Miasino ospiteranno, tra giugno e luglio, una serie di iniziative culturali incentrate sulla promozione della montagna, un territorio che, in tempi di crisi, risente pesantemente dei tagli e della mancanza di investimenti. L’Associazione Culturale LetterAltura contribuisce a mirare “una diversa prospettiva di sviluppo, fondata sul paesaggio e sulle ricchezze naturali” della montagna, cercando di sottolineare e promuovere la montagna in ogni suo aspetto, dalla ricchezza e dalla bellezza del territorio alla promozione enogastronomica, a incontri con grandi autori a escursioni e gite naturalistiche e paesaggistiche. Saranno proposte, infatti, sei diverse tipologie di evento: incontri con autori e confronti a più voci, musica e parole in scena: teatro, reading e performance, cine-incontri e proiezioni multimediali, esperienze per bambini e ragazzi, escursioni e visite guidate, aperitivi e degustazioni. Cinque saranno invece i percorsi tematici: alpinismo, la capra, il formaggio di capra, montagne d’Europa e (r)esistenze (ovvero le piccole comunità di montagna che non vogliono sparire). Ospiti di punta del festival saranno Roberto Einaudi, che dialogherà col giornalista Enrico Martinet sul tema “Gli Einaudi: le radici montanare di una grande famiglia italiana”, Pino Cacucci che racconterà della sua lunga esperienza in terra messicana, Giuliana Sgrena che, il 7 luglio a Crodo, ricorderà la Val d’Ossola dei suoi genitori e Luis Sepulveda, che parlerà, domenica 1 luglio a Verbania, della Patagonia e del Sud del mondo. Grande attesa anche per lo spettacolo teatrale di Marco Paolini “Dedicato a Jack London”, in programma sabato 30 giugno a Verbania, alle ore 21. Particolare e suggestiva l’escursione guidata che partirà da Bacceno l’8 luglio “in cammino sulle tracce delle streghe, tra leggende e realtà storica”. Gli incontri sul Lago d’Orta, invece, saranno quasi tutti dedicati alla figura del grande scrittore Mario Soldati. Il denso e ricchissimo programma del festival è scaricabile su www.letteraltura.it

“Passeremo per il deserto” : il lungo viaggio interiore di un ragazzo alla ricerca della verità

Alessia Sità
ROMA – “ Il colore del cielo: arancione, forse a tratti viola. Il deserto azzurro, come se un manto lo coprisse. Non c’è niente”.

Un senso impellente di conoscere e far luce su un passato avvolto nel mistero accompagna il giovane protagonista di “Passeremo per il deserto”, il toccante romanzo di Diego Zúñiga edito da Caravan Edizioni.
Una famiglia allo sbando: padre e madre separati, un improvviso trasferimento a Santiago, una cugina scomparsa nel nulla, la morte di uno zio avvolta nel mistero e il fanatismo religioso di un nonno Testimone di Geova. Attorno a questi avvenimenti ruota l’intera esistenza del protagonista, che pazientemente tenta di ricostruire la storia della propria famiglia. Nessuno, però, sembra essere disposto a riaprire le pagine dolorose di un passato che disperatamente cerca di dimenticare.  Un viaggio nel deserto sarà il punto di partenza per iniziare a mettere insieme i tasselli di una storia fatta sostanzialmente di lutti e segreti. Il deserto diventa la metafora di vita di una famiglia che non riesce o forse non vuole comunicare. Il deserto è il vuoto rappresentato dalle parole e dall’esistenza vissuta fra rancori e dispiaceri.
A fare da sfondo al dramma familiare di un ragazzo un po’ goffo, che sogna di diventare un cronista sportivo, sono le strade del Cile, la cui tragica storia rivive ancora fra macerie esistenziali personali e terribili vicende di cronaca. In “Passeremo per il deserto” Diego Zúñiga rievoca un doloroso passato legato alla storia di un Paese purtroppo protagonista di indicibili violenze e tragici episodi, di cui le nuove generazioni non conoscono ancora la versione ufficiali.

“Viola”: il toccante romanzo di Pervinca Paccini

Alessia Sità
ROMA – “Se ne stava lì. Lo sguardo fra le lunghe ciglia scure di trucco. Lo sguardo divorato dalla nostalgia di un domani che non sarebbe mai arrivato. Quello sguardo spalancato scagliava gli ultimi brandelli di vita verso il cielo di ghiaccio, come per catturarlo nella ragnatela disordinata di immagini che avrebbe trascinato con sé nella notte.”

Si apre negli anni ’70 “Viola”, il nuovo romanzo di Pervinca Paccini pubblicato da Autodafé Edizioni. Fra lotte studentesche, amore, sesso e disubbidienza femminista si dipana la storia di Giulia e Viola, due sorelle unite da un profondo ed intenso sentimento fraterno. Purtroppo però, l’inaspettato irrompe nelle loro giovani vite, spezzando per sempre qualcosa che mai più ritornerà. Quel legame che le aveva sempre accompagnate fin dall’infanzia viene inspiegabilmente stroncato da un evento oscuro.
A distanza di trent’anni, però, Giulia continua ad interrogarsi e a tormentarsi sulla morte dell’amata sorella. L’impossibilità di riuscire ad affrontare un passato doloroso, lentamente lascerà spazio ad un nuovo sentimento. Sarà proprio l’incontro e l’amore di Gabriele, un restauratore di libri antichi, la vera chiave di svolta nell’esistenza della donna. Fra foto sbiadite, indizi vari e vecchi amici, Giulia troverà la forza e il coraggio per intraprendere un viaggio doloroso, ma indispensabile per poter finalmente ridare la serenità al ricordo dell’adorata Viola.
Fra presente e passato, Pervinca Paccini racconta una toccante storia umana. A fare da sfondo alla vicenda esistenziale di ogni personaggio è sempre Milano. La Milano di oggi: “grigia, fredda inospitale, necessaria come il denaro” e la città di ieri, scenario di rivoluzioni culturali, di eccessi e partecipazione politica.
Vincitore nel 2010 del premio per il miglior incipit tra i romanzi pubblicati su IlMioLibro, “Viola” è un romanzo generazionale, che ha il merito di aver saputo mettere a confronto due generazioni completamente diverse.

“Mal di mare”: le intriganti indagini del Capitano Osvaldi

Alessia Sità
ROMA – “Quando andrò in pensione – una data incerta per via dell’eterno dibattito sull’età e il sesso – scriverò un romanzo ambientato nella città in cui sono nata e vivo. Malgrado le letture e i viaggi, rimango infatti dell’idea che il luogo d’origine sia insostituibile fonte di buona lettura. Ma, al contrario di altri autori legati al territorio, che arcaizzano di proposito con il lessico oppure trascolorano nel mito vicende paesane tutto sommato banali, io di Maraglia voglio raccontare l’oggi poco onorevole, e nel linguaggio ordinario.”

Inizia con questi propositi il romanzo di Virginia Savona Less,Mal di mare”, pubblicato da Autodafé Edizioni. A fare da sfondo alle intriganti indagini di Osvaldi, Capitano dei carabinieri, – definito come “un omaccione impegnato ad offrire al mondo l’immagine stereotipata dell’orso di buone maniere” – è proprio la cittadina immaginaria di Maraglia. In sette episodi, il prode Osvaldi e il suo insostituibile ‘braccio destro’, il maresciallo Pellicciotta, tenteranno di far luce su misteriosi delitti, quasi tutti di ambientazione nautica. Uomo di cultura e amante della buona cucina, il Capitano lascia che sia l’intuito e la deduzione a guidare il corso delle sue indagini. Ecco perché ama molto ripetere una citazione di Bloch: “Nessun egittologo ha visto Ramsete”; una sorta di ‘motto’ che metaforicamente riassume molto bene la sua tecnica investigativa. “Non si assiste al delitto né all’evento, però bisogna attendibilmente ricostruirli e cercare la verifica con gli strumenti adatti”. Il Capitano non lascia mai niente al caso, ma spesso sono proprio le sue lucide deduzioni la vera chiave di svolta. La prontezza di osservazione, la cura del dettaglio, l’attenta diagnosi di ogni teste coinvolto nei vari delitti, saranno le armi principali usate per la risoluzione dei complessi casi. In “Mal di mare” la piccola cittadina immaginaria diventa lo specchio infelice e il simbolo di un paese devastato dalla corruzione e dalla tracotanza umana. “Maraglia è rallegrata da un vistoso spaccio, da infiltrazioni camorristiche con tanto di riciclaggio e da un numero di rapine, ferimenti e omicidi in linea con la media nazionale”. Con uno stile molto lineare, Virginia Less racconta storie – alcune delle quali tratte liberamente dai fatti di cronaca – che hanno come comun denominatore figure e comportamenti che ormai sono entrati a far parte del nostro attuale‘costume’ sociale.

“Per dirmi che sei fuoco”: la ricerca della verità attraverso i versi di Ungaretti

Alessia Sità

ROMA – “Non mi era mai apparso tanto violento, brutale e attraente, il paesaggio. Lo scoprivo ai miei occhi con una spontaneità di immagini che ancora mi sorprende.”
(Lettera di Giuseppe Ungaretti scritta da San Paolo a Bruna Bianco).

Sono proprio i versi di Giuseppe Ungaretti a fare da sfondo alla straordinaria storia di Nico, un ragazzo romano che sta per laurearsi in letteratura con una tesi proprio sul poeta di Alessandria d’Egitto. Improvvisamente, però, la tranquilla esistenza del giovane viene stravolta dalla sconcertante scoperta di essere il figlio biologico di un  ‘donatore misterioso’.
Inizia così “Per dirmi che sei fuoco”, il romanzo di Fabrizio Falconi pubblicato da Gaffi Editore in Roma, nella collana Godot.
Il pretesto narrativo è fornito da una reale inchiesta giornalistica – realizzata qualche anno fa dall’autore – sui bimbi nati in ‘provetta’ negli anni ’80 e sulle difficoltà, riscontrate da molti, ad accettare l’idea di essere figli di ‘anonimi donatori’.
Attraverso gli archivi della banca del seme di Amsterdam, Nico riesce a raccogliere le informazioni necessarie che lo metteranno sulle tracce di Michele, un rivoluzionario ecologista che da anni lotta contro le ecomafie in giro per tutta l’Europa. Il desiderio di incontrare il padre naturale, per dare finalmente un volto a un nome scritto su un pezzo di carta, spinge il ragazzo a intraprendere insieme alla fidanzata Valentina, una ricerca estenuante che lo porterà ad avventurarsi sulle montagne abruzzesi, sfidando ostacoli e pericoli di ogni tipo. A infittire sempre di più la trama, già ricca di avvenimenti, è anche l’arrivo di Brigitte, la sorella naturale di Nico. I due fratelli si ritroveranno a ricostruire insieme la storia di vita del padre, dopo che questi resterà gravemente ferito in seguito ad una delle sue ‘azioni dimostrative’. Qualche volta però, la verità ha un prezzo troppo alto da pagare, e i due ragazzi lo scopriranno a proprie spese.
Attraverso le vicende di Nico e l’esperienza di vita di Giuseppe Ungaretti, che diventa quasi il ‘cantore’  e il simbolo di una lunga peregrinazione umana, Fabrizio Falconi racconta e affronta, con straordinaria sensibilità, due importanti tematiche: la fecondazione artificiale e lo smaltimento illegale di rifiuti.

Il 25° Salone del Libro è a Torino dal 10 al 14 maggio

Silvia Notarangelo
ROMA– Si apre giovedì 10 maggio la venticinquesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, promosso e coordinato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura.

Sono circa 1.200 gli espositori presenti, di cui oltre cinquanta al loro debutto assoluto, grazie alla crescita costante di progetti speciali: 23 nuove realtà sono infatti presenti all’Incubatore e 25 in Dimensione Musica.
Tema conduttore è la “Primavera digitale” e quelle mutazioni che il “vivere in rete” ha prodotto nel leggere, nello scrivere e nel comunicare.
Per la prima volta i Paesi ospiti d’onore sono due: la Romania e la Spagna, che si presentano a Torino con una significativa rappresentanza dei propri autori e della propria cultura.
Sono numerose le conferme e le novità del Salone.
Riprende, nel Padiglione 5, il Bookstock Village, il progetto rivolto ai lettori più giovani e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo: come lo scorso anno, il programma è curato dallo scrittore Andrea Bajani, che ha lavorato assieme ai ragazzi degli istituti superiori torinesi e di un liceo di Bucarest per mettere a punto le tematiche. Novità assoluta, il DigiLab dove i ragazzi possono cimentarsi con l’editoria digitale attraverso tablet messi a loro disposizione.
Dimensione Musica è l’area del Padiglione 1 destinata al made in Italy del settore musicale: dai prestigiosi strumenti tradizionali alle pubblicazioni editoriali, dalle tecnologie audio dell’HiFi alle case discografiche, fino alle produzioni più squisitamente artistiche (concerti, festival, manifestazioni). Il Padiglione 2 ospita, invece, Book to the future, uno spazio interamente dedicato alle tecnologie per la fruizione culturale: ereader, tablet, device per la lettura digitale, distributori, portali, librerie online. Da sottolineare, a questo proposito, il debutto di tre grandi player internazionali come Amazon, Nokia e Trekstor.
Dal 10 al 12 maggio torna anche Ibf – International Book Forum, l’area business del Salone designata allo scambio dei diritti editoriali e di trasposizione mediatica dei libri, sostenuta dalla nuova Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane e dalla Camera di commercio di Torino.
Si rende omaggio, infine, alla città di Torino con la mostra “La Città Visibile. Torino, 1988-2012”, ideata insieme al Circolo dei lettori e curata da Luca Beatrice con la collaborazione di Roberta Pagani: dai loghi del Salone alla sentenza Thyssen, dall’Mp3 al motore Common rail, dalla torcia olimpica alle Superga tricolori. Oggetti-simbolo della città degli ultimi venticinque anni, esposti e raccontati ognuno da uno scrittore.

“Superdonne. Attente a non scoppiare!”: come imparare ad evitare una crisi di nervi

Alessia Sità

ROMA – Se sentite di essere sempre più vittima dei ritmi serrati che la vostra esistenza di donna, madre, moglie e professionista vi impone ormai da tempo e se siete quasi sull’orlo di una crisi di nervi… state calme!!!! Respirate, inspirate…e correte subito in libreria a comprare l’ultimo lavoro di Sherri Bourg Carter: “Superdonne. Attente a non scoppiare!” edito da Edizioni Ghena. Troverete tanti ottimi consigli ed eccellenti soluzioni per evitare di dare sfogo al vostro nervosismo da stress quotidiano, imparando a ripristinare facilmente anche il vostro equilibrio.
«Non gestisco un intero dipartimento legale: è lui che gestisce me».
Dopo vari colloqui con numerose donne di successo la psicologa statunitense Sherrie Bourg Carter riprende un tema caro al dibattito degli anni Settanta, incentrato sull’assurda pretesa di una società che richiede alle donne di essere contemporaneamente impeccabili sia nella cura domestica che nell’attività lavorativa. Nel libro vengono evidenziate le responsabilità provenienti dalla sopravvivenza di stereotipi di genere come fattori che determinano sofferenza psicologica e, nello specifico, stress. La tendenza ad essere perfette in ogni campo, a lungo termine, porta le donne allo sfinimento. Per questo motivo l’autrice indica diverse vie d’uscita: pratiche e concrete azioni che possano rimettere in pista e far superare lo stress alle personalità eccezionali che si nascondono in ogni “Superdonna”.