“10 Libri dell’estate”… leggere per sognare

Alessia Sità
ROMA – Se siete in procinto di partire, ricordate di mettere in valigia un buon libro. L’estate è la stagione giusta per evadere non solo dalla routine quotidiana, ma anche dalle solite letture. Per questo, ho selezionato alcuni libri che potrebbero risultare un piacevole diversivo per la vostra mente … Non mi resta che augurarvi buona estate e ovviamente buona lettura!
1. Cinquanta sfumature di Grigio di James E. L. (Mondadori)
2. Cinquanta sfumature di Nero di James E. L. (Mondadori)
3. Cinquanta sfumature di Rosso di James E. L. (Mondadori)
4. Romancing Miss Brontë di Juliet Gael (Tea)
5. L’amante di Lady Chatterley di Lawrence David H. (Rizzoli)
6. Colazione da Darcy di Aly McNamara (Newton Compton)
7. Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf (Einaudi)
8. Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder (Longanesi)
9. La meraviglia delle piccole cose di Dawn French (LeggerEditore)
10. Soffocare di Chuck Palahniuk (Mondadori)

 

 

“Lo specchio del mio segreto” il nuovo romanzo di Samar Yazbek, autrice del best seller “Il profumo della cannella”

 

Alessia Sità

ROMA “Ma perché andarci? Non si domanda perché Said Nasser l’ha abbandonata per anni? Cosa vuole da lui, dopo tutto quello che è successo? Forse chiedergli perché le ha fatto questo. Forse lo ama ancora. Il cuore di Leila ha smesso di battere. E lei ha capito, nelle notti del suo lungo vagare dentro la prigione, che non avrebbe più ricominciato. Perché ha aspettato tutti questi anni per andare da lui? Vuole sapere per quale motivo si strugge al pensiero di vederlo: è voglia di morire o voglia di tornare a vivere?”
Samar Yazbek, autrice del best seller “Il profumo della cannella”- censurato in Siria dall’Unione degli scrittori arabi – torna in libreria con nuovo seducente romanzo: “Lo specchio del mio segreto” pubblicato da Castelvecchi Editore. Fra passione, erotismo, odio e vecchi rancori, si dipana la conturbante storia di Leila e Said. Lei, giovane e affascinante attrice a Damasco, appartenente alla setta degli Alawiti. Lui, soldato sunnita temuto ed esasperatamente fedele al suo Presidente, “(…) diventato la cosa più importante che aveva nella vita, più dell’idea del matrimonio o delle scappatelle con le donne, che erano ormai di dominio pubblico”. Purtroppo, l’eccessiva o forse anche ossessiva devozione al Regime, trasformano e induriscono il cuore del ragazzo, che decide di mettere a tacere i suoi sentimenti per la bella Leila al-Sawi nel nome della politica e del suo totale asservimento. E, infatti, quando la Ragion di Stato irrompe nelle loro vite, Said decide di abbandonare la sua amata alle più atroci torture e violenze del Regime e della prigionia. Nonostante l’agonia subita durante gli anni del carcere, lo sfinimento del corpo e la mutilazione dello spirito, Leila non ripudierà le proprie origini e le proprie credenze. La fede religiosa e l’idea della reincarnazione, le daranno la forza per continuare ad andare avanti, mettendo alla prova il suo amore. Attraverso una serie di flashback, Samar Yazbek ricostruisce lentamente la travagliata relazione fra i due disperati amanti. In ogni pagina rivivono storie, voci e profumi del passato. Con un stile a tratti fiabesco, la scrittrice siriana ci regala un romanzo fatto di donne, passione e sentimenti. “Lo specchio del mio segreto” ci trascina in una terra lontana, facendoci scoprire la bellezza, la storia passata e la sofferenza di un Paese che brama ancora troppa libertà.

 

Sette notti tra storia e mito


Silvia Notarangelo

ROMASette itinerari da percorrere preferibilmente di notte, passeggiando nel silenzio e riappropriandosi dei luoghi, per immergersi in un viaggio nel tempo e varcare la soglia delle apparenze addentrandosi in una Roma diversa, “sottile” e misteriosa, fatta di segni levigati dal tempo, allegorie e codici arcani da decifrare.
Una raccolta di leggende e curiosità, di aneddoti e misteri, di storie lugubri e fatti divertenti che fa di “Misteri di Roma”, il nuovo lavoro dello storico Alberto Toso Fei pubblicato da Studio LT2, un modo diverso di visitare la città. Un modo avvincente e suggestivo, giocato sul filo di una narrazione in cui demoni, papi e cortigiane, imperatori e vestali, esseri malvagi e fantasmi delicati prendono vita là dove il reale e l’immaginario si intrecciano nella storia dei luoghi attraverso il linguaggio del mito.
“Misteri di Roma” è, inoltre, il primo libro del suo genere arricchito dalla novità del Codice QR (che rimanda a contenuti multimediali grazie alla lettura ottica), consentendo così al lettore di poter ascoltare le storie narrate direttamente dall’autore: una maniera di sposare la tecnologia più moderna all’antica dimensione del racconto orale, alla quale il libro attinge gran parte della sua ricchezza.
Completano il testo un corredo fotografico elegante, le mappe dei percorsi e una veste grafica molto raffinata, nella semplicità della fruizione.

“Dolce come il piombo”: un romanzo di piccole cose che diventano vita

Alessia Sità

ROMA –Andarono dietro al granaio a prendere le pistole che il nonno di Fuoco aveva costruito per loro, intagliando dei pezzetti di legno. «Io faccio la guardia!» esclamò solenne Fuoco. «Conto fino a dieci e poi vengo ad arrestarvi.» Voleva fare la guardia, come suo padre, per stare dalla parte dei buoni. «Prova a prenderci» dissero correndo Lepre e Saetta.”
Si apre con questo tono di spensieratezza “Dolce come il Piombo” il nuovo romanzo di Francesco Rago, pubblicato da Edizioni Montag nella collana Le Fenici. Dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, in un piccolo paesino alle porte di Bologna, si dipana la storia di tre giovani ragazzi, amici per la pelle: Ivan, Fabrizio e Carlo. Conosciuti anche con i simpatici soprannomi di Lepre, Fuoco e Saetta. Tre storie di vita che si incrociano dall’infanzia all’età adulta, attraverso un continuo avvicendarsi di avvenimenti che, gradualmente, segneranno l’inesorabile corso del destino di ognuno di loro. Lepre, abile e scattante, è una promessa del calcio. Fuoco, paladino della giustizia, sente la necessità di impegnarsi concretamente nel movimento studentesco, nel quale riversa tutti i propri ideali. Inquieto e cresciuto troppo in fretta, a causa della morte prematura del padre, è Saetta; diventato operaio fin da subito, per aiutare la propria famiglia. Col passare degli anni, i tre ragazzi, ormai uomini adulti, scopriranno quanto la vita possa essere crudele. La loro amicizia verrà messa duramente alla prova. Improvvisamente Ivan, Carlo e Fabrizio giungeranno alla consapevolezza che il tempo dei giochi spensierati e del loro consueto “bighellonare tra le strade di ciottoli grigi e i campi gialli di grano che circondavano il paese” non tornerà mai più. E infatti, la cruda realtà non tarderà ad arrivare. Lepre, Fuoco e Saetta impareranno molto presto quanto sia stato effimero lottare così ostinatamente per il successo, gli ideali, il lavoro, quando a farne le spese sarà qualcosa di molto più prezioso. Con grande capacità introspettiva, Francesco Rago ci regala un romanzo fatto di piccole cose, ma che contestualizzate nel vivere quotidiano diventano vita. “Dolce come il Piombo” è una profonda e costante riflessione sull’amicizia e sull’ineluttabilità del destino.

Complicità e omertà in “Boschi & Bossoli”


Silvia Notarangelo

ROMA – Un generale affermato ma ancora in cerca di successo, un sindaco incapace di opporsi ai ricatti di presunti investitori, la mafia che, silenziosamente, riesce ad insediarsi in una regione del centro Italia, conosciuta “per la sua bellezza e tranquillità”.
Leggendo “Boschi & Bossoli”, il romanzo di Michael Gregorio, alias Michael Jacob e Daniela De Gregiorio (Edizioni Ambiente), non si può fare a meno di riflettere su come si attivino certi strani meccanismi e su cosa, in realtà, si nasconda dietro.
Voluta e architettata dal Generale Corsini, l’operazione Boschi & Bossoli scatta alle 5.15 dell’11 settembre, coinvolge intere formazioni di uomini e si conclude con l’arresto di una probabile cella terroristica. Tutti contenti dunque. I titoli di giornale si sprecano, la soddisfazione è alle stelle e, a trionfare, è ancora una volta lui, la “Leggenda”, il Generale Corsini. Anche in questo caso il suo intervento è stato determinante. Soprattutto dopo quei due proiettili che, indirizzati alla Presidentessa della Regione, avevano destato non poco scalpore.
Peccato solo che a finire in carcere siano quattro ragazzi innocenti, individuati tra i tanti che si schierano contro l’abusivismo edilizio e, accusati, per l’occasione, di essere pericolosi ecoterroristi che celano la propria vera identità dietro un apparente amore per la natura.
Nessuno potrà mai sospettare che i veri responsabili siano politici, professionisti, forze dell’ordine che si rendono complici del dilagare delle mafie, a volte per paura, spesso per puro interesse personale. E se anche chi si accorge che c’è qualcosa che non va preferisce tacere o viene volutamente messo in disparte, allora davvero certi meccanismi sono destinati a perpetuarsi, indisturbati, nel tempo.

 

ChronicaLibri intervista Virginia Less, autrice di “Mal di Mare”

Alessia Sità
ROMA Qualche mese ho avuto il piacere di leggere e recensire “Mal di Mare“, il brillante romanzo di Virginia Savona Less, edito da Autodafé Edizioni. Sono stata decisamente conquistata dal simpatico personaggio del Capitano Osvaldi e dalle sue intriganti indagini, narrate in ben sette episodi .

ChronicaLibri ha intervistato l’autrice.

Già dal titolo del suo libro, “Mal di mare”, si intuisce il suo legame con l’acqua, infatti ho letto che è una velista. Per lei il mare rappresenta una fonte di ispirazione?
Ho trascorso le estati dell’infanzia e dell’adolescenza a Sperlonga, sulla costa laziale. Il rapporto con l’acqua, sopra e sotto, non poteva che riuscire felice. Alla vela mi sono accostata giovanissima grazie al mio esperto “capitano”(poi marito). Mi viene dunque  spontaneo parlare del mare  e trovo emblematica l’ambientazione. Per attraversarlo – come nel nostro vivere – occorre tracciare e seguire la rotta; farlo a vela richiede pazienza, intuito e raziocinio. Le doti che ho attribuito a Osvaldi, il quale deve muoversi in acque melmose verso mete elusive.
Come nasce il personaggio del Capitano Osvaldi?
Nei primi lavori ho evitato l’investigatore in divisa, troppo gettonato. Ma avevo conosciuto davvero un grosso carabiniere, ottimo cuoco e cattivo nuotatore; la sua ingombrante figura ha finito con il presentarsi  quasi da sola nei miei testi.
La riluttanza per il mare che lei ha attribuito al Capitano nasconde un significato più profondo oppure è stata semplicemente una scelta voluta per rendere un po’ comico il personaggio?
Il timore dell’acqua, insieme alla dieta perenne e al mantra su Ramsete, ha lo scopo di rendere simpatico il personaggio. Altrimenti “pesante”: ligio al dovere, pessimista, seguace di un’etica  rigorosa. Ma il suo  mal di mare simboleggia anche il malessere profondo delle persone per bene ( e che vogliono restare tali ), costrette a operare  in una società iniqua.
Dai suoi sette racconti emerge un quadro della società attuale alquanto dettagliato e non proprio roseo. Questo suo modo di scrivere è solo uno sfogo narrativo di denuncia del malcostume attuale, oppure è uno strumento per raccontare la società nel tentativo di migliorarla?
Il taglio socio-politico nasce dalla  formazione di base. Rappresenta poi il tentativo di tenere a bada, mediante un approccio  ironico, le mie frustrazioni di  cittadina delusa nelle sue esigenze di reale democrazia. La denuncia del malcostume dominante credo costituisca un dovere dello scrittore. L’idea di migliorare la società in cui vive… : un’illusione da conservare.
Secondo lei ‘nella nostra Maraglia’ il rigore morale è ormai un ricordo o intravede un barlume di speranza?
Maraglia è una sineddoche delle condotte immorali che caratterizzano, e non solo nel Mezzogiorno, la maggioranza dei governanti e dei governati. Meritevoli, questi ultimi, dei propri guai: per via della costante piccola “mafiosità “con la quale accostano la cosa pubblica. Tuttavia nel corso della storia gruppi di potere irrigiditi a difesa  sono stati più volte travolti quasi all’improvviso. Credo che i cittadini onesti, finora trattati da c…….i, non sopportino più la sfacciata  tracotanza dominante e siano in grado di prendere l’iniziativa. Se lo vorranno davvero.
Attualmente sta lavorando a un nuovo progetto?
Ho scritto un romanzo che riprende l’ambientazione e i personaggi principali dei racconti. Spero di pubblicarlo l’anno prossimo.
Tre parole per definire “Mal di mare”
Giallo, etica, ironia.

Eating Planet 2012: una sfida per l’uomo e per il pianeta

Silvia Notarangelo
ROMA – Informare, coinvolgere, comunicare. Sono questi gli obiettivi che persegue il Barilla Center Food & Nutrition (BCFN), vero e proprio “centro di analisi e proposte dall’approccio multidisciplinare” impegnato ad approfondire i grandi temi legati all’alimentazione e alla nutrizione. A tre anni dalla sua fondazione e in collaborazione con il WorldWatch Institute, il BCFN pubblica “Eating Planet 2012” (Edizioni Ambiente), una sintesi curata e approfondita delle idee, delle proposte, delle azioni avanzate dal Centro per contribuire alla creazione di “un mondo migliore”.

Il cibo è, innanzitutto, un bene irrinunciabile, un valore di cui è necessario proteggere le varietà locali, diffondendo conoscenze legate alle sue tradizioni e al rispetto del territorio di appartenenza. Pensare che oggi, a fronte di un miliardo di obesi sono altrettante le persone che vivono in uno stato di denutrizione, è davvero sconcertante. Un’autentica ingiustizia sociale che occorre al più presto sanare mediante una sinergia di interventi: favorire lo sviluppo economico dei Paesi più poveri, costruire un sistema di scambi capace di garantire un migliore accesso al cibo, indirizzare la politica economica verso scelte che siano proiettate al benessere futuro.

Adottare un corretto stile alimentare rappresenta un’altra tappa imprescindibile. Una sana alimentazione fin da piccoli e un adeguato regime alimentare lungo tutto il corso della vita, sono presupposti capaci di ridurre in modo significativo l’insorgenza, sempre più frequente, di patologie e malattie croniche. Ed è interessante sottolineare, a questo proposito, il modello a “doppia piramide” elaborato dal BCFN. Analizzando i dati relativi all’impatto ambientale dei cibi, gli studi condotti sono giunti ad una conclusione: rispettare le classiche indicazioni della “piramide alimentare” significa non solo tutelare la propria salute ma anche proteggere l’ambiente in cui viviamo. La “piramide ambientale” conferma, infatti, che i cibi più salutari sono anche quelli che implicano un minore consumo di risorse naturali e un ridotto numero di emissioni. Ciò che si auspica è, dunque, una crescita sostenibile, nella consapevolezza che nuove forme di agricoltura sono possibili, basta saper considerare le diverse variabili e non perdere di vista gli obiettivi finali: tutela del Pianeta e cibo per tutti.

“Le novità editoriali proposte da ChronicaLibri per le vostre vacanze”

Alessia Sità

ROMA – Questa settimana ChronicaLibri vi invita a fare un salto in libreria per scoprire le nuove proposte di letture da portare in vacanza, magari sotto l’ombrellone o in montagna. Scopriamo, dunque, le novità offerte da Giulio Einaudi Editore, che a luglio segnala l’uscita di “Io sono il libanese”, il nuovo libro di Giancarlo de Cataldo, autore di “Romanzo Criminale”; “Lo spettro” e “Il leopardo” di Jo Nesbǿ e “A tuo rischio e pericolo” di Josh Bazell. Molte anche le proposte targate Piemme che per questo mese propone: “Gli ultimi curanderos” di Hernán Huarache Mamani; “Il codice di Mida” di Boyd Morrison; “La casa del vento e delle ombre” di Deborah Lawrenson. Fra le sue novità, Neri Pozza annovera: “La figlia del boia” di Oliver Pötzsch; “Il profumo del caffè” di Anthony Capella; “Narcopolis” di Jeet Thayil e “Sinfonia Leningrado” di Sarah Quigley. Inoltre, da non perdere “Festa di Nozze” di Maggie Shipstead e “Il ragazzo della Kaiserhofstrasse” di Valentin Senger, in libreria fra qualche giorno.
Per gli amanti della letteratura ‘chick lit’, Newton Compton, invece, suggerisce il divertente romanzo di Marjorie Hart: “I love Tiffany”; mentre per gli appassionati del brivido e del mistero segnala “La febbre” di Saskia Noort; “Il vangelo di Nosferatu” di James Becker. Inoltre, non perdete prossimamente “Gli amori del vampiro” di Nancy Kilpatrick; “101 consigli per vivere ogni giorno rispettando l’ambiente” di Gloria Mastrantonio; “101 misteri della Puglia che non saranno mai risolti” di Rossano Astremo e “Le cattive ragazze scelgono l’uomo giusto” di Fiona Neill.
Pubblicata a fine giugno, Bompiani ricorda l’uscita di “Amy, mia figlia”, la toccante biografia dedicata alla compianta regina del soul, scritta da Mitch Winehouse. Mentre Fandango Editore suggerisce “I pappagalli“, il nuovissimo romanzo di Filippo Bologna. Le novità di Ciliegio Edizioni accontentano e soddisfano i gusti di tutti i lettori, da qualche giorno infatti, potrete trovare sugli scaffali: “L’ammiratore. Io sono il male” di Andrea Palazzo; “Il mito della lanterna” di Jim Tatano; “Venere a tavola” di Roberto La Paglia; “Piove. La controversia dei punti di vista” di Simone Lattanzio e “Che buio, non riesco a vedere” di Dino Ticli.
Concludiamo il nostro viaggio fra le novità editoriali, segnalando l’uscita di “Private Games” di James Patterson – Mark Sullivan per Longanesi e “Vertigo” di Ahmed Mourad edito da Marsilio.

 

“Qualche lontano amore”, l’appassionante romanzo di Carla De Bernardi

Alessia Sità
ROMA –Si era accorta presto di non essere sola. Due persone la abitavano lottando furiosamente”.

E’ un vero dissidio interiore quello vissuto da Clara, protagonista di “Qualche lontano amore”, l’appassionante romanzo di Carla De Bernardi edito da Ugo Mursia.
Con straordinaria leggerezza, l’autrice ci conduce in un vortice di emozioni che investono e travolgono impetuosamente tutti i protagonisti. Clara è una donna di quarant’anni con due matrimoni alle spalle e due figli ormai diventati grandi. Sin dalla sua infanzia ha sempre agito per non deludere gli altri, ma dopo aver conosciuto un uomo sposato, Juan, che le ha fatto scoprire l’amore – quello che fa gioire e soffrire crudelmente allo stesso tempo – Clara giunge finalmente alla piena consapevolezza che la sua vita non può “più essere una continua richiesta di approvazione”.
Durante una vacanza in Costa Azzurra, la donna si ritrova a fare un bilancio della propria esistenza e a ricostruire, attraverso numerosi flashback, quest’amore esploso improvvisamente durante un’estate rovente. Fra un ricordo e l’altro, Clara rivive la sua turbolenta e irrequieta vita: dalle amicizie ai primi amori adolescenziali; dalle prime esperienze sessuali a quelle da donna adulta e matura; dalla vita matrimoniale a quella furtiva vissuta da amante. Fra ricordi, canzoni, volti e scenari mozzafiato, pagina dopo pagina, Clara mette a nudo la propria anima, sondando anche i meandri più oscuri che la abitano. “Qualche lontano amore” è un vero viaggio interiore intrapreso non solo dalla protagonista, ma anche dal lettore, che soffre e ama disperatamente insieme a Clara.
Con grande capacità introspettiva, Carla De Bernardi ci regala un vero romanzo di formazione, dove a compiere un processo di crescita e consapevolezza è una donna coraggiosa, che non teme di vivere pienamente i propri sentimenti, di qualsiasi natura essi siano.

 

“Il mistero di Maria. La filosofia, la De Filippi e la televisione”: fenomenologia di un nuovo mito televisivo

Alessia Sità
ROMA – Considerata la conduttrice di punta di Mediaset, Maria De Filippi col passare degli anni è diventata una delle personalità femminili più note della televisione italiana. I suoi popolari programmi hanno creato una vera e propria tendenza, lanciando addirittura  un nuovo linguaggio e un nuovo stile di vita. Ne “Il mistero di Maria”, edito da Mimesis Edizioni, Salvatore Patriarca analizza lo stravagante universo della De Filippi, cercando di cogliere principalmente le novità della comunicazione e leggendo la figura di ‘Maria’ non solo come esempio innovativo, ma “soprattutto come modello di personaggio televisivo svincolato dal predominio assoluto dell’immagine a favore del relazionarsi dialogico”. Dall’indagine condotta, emerge che programmi come “Amici”, “Uomini e Donne” e “C’è Posta per te” sono essenzialmente fondati su un ‘principio-chiave’ , che si delinea sulla base del contesto culturale nel quale si manifesta. Sono tre i principi rintracciabili: la formazione in “Amici”, la competizione in “Uomini e Donne” e la riconciliazione in “C’è posta per te”. Dopo aver delineato accuratamente l’architettura dei tre programmi e i rispettivi momenti salienti – dalle sfide di canto e ballo, ai tronisti e troniste  con tanto di opinionisti a seguito fino alla fatidica busta, preludio del possibile perdono televisivo – Salvatore Patriarca si sofferma sulla figura della conduttrice. Maria, infatti, è definita come una ‘rivoluzionaria’,  “lei non agisce è presente”, talvolta sembra quasi una spettatrice come tante. Dalla ‘supremazia della voce’ sulla visibilità deriva uno dei tratti distintivi della conduzione della De Filippi : ‘il primato della parola’, che nei suoi programmi diventa azione vera e propria. Patriarca, infine, si sofferma anche sul triplice ruolo ricoperto dalla conduttrice: quello di autorità fondativa in “Amici”, autorevolezza e assicurazione contro il relativismo in “Uomini e Donne” e garante della riconciliazione di “C’è posta per te”.

Il mistero di Maria” segna l’incontro fra cultura televisiva e riflessione filosofica, spingendo il lettore ad interrogarsi inevitabilmente sul sistema televisivo: come considerarlo “semplice imitazione del reale o modello per il reale?