Silvia Notarangelo
ROMA – Ci sono la resistenza e il dopoguerra, tanto cari alla narrativa neorealista, ma anche il sentimento e l’antichissimo topos della separazione degli amanti ne “La ragazza di Bube”, il romanzo di maggior successo di Carlo Cassola.
Toscana, 1945, le formazioni partigiane si sciolgono e i militanti tornano a casa. Tra di loro c’è Bube, un ragazzo impulsivo che, sulla strada del ritorno, decide di fermarsi dalla famiglia di Sante, un suo compagno rimasto ucciso. Qui incontra Mara, la sorella di Sante, e tra i due nasce subito un timido sentimento, segretamente alimentato da scambi di biglietti e fotografie.
La situazione, però, precipita quando Bube, resosi protagonista di un omicidio e di un altro incidente in cui aggredisce un prete, diventa un ricercato. Le occasioni di incontro con Mara si fanno più sporadiche e pericolose. Bube, ormai consapevole della gravità della sua posizione, decide di espatriare in attesa di un’amnistia. Mara non può seguirlo e, così, prima di separarsi, i due si promettono reciprocamente.
Il tempo passa, le notizie sono incerte e la ragazza, complice l’incontro con Stefano, un giovane operaio, sente affievolire, a poco a poco, il sentimento per Bube. I suoi dubbi sono, tuttavia, destinati a dissolversi. Arrestato in Francia e costretto a subire il processo, durante un colloquio in carcere Bube le confessa che è ancora lei il suo unico pensiero. All’improvviso, la confusione di Mara si trasforma in consapevolezza del proprio ruolo e delle responsabilità che si è assunta. Non può abbandonarlo proprio ora, perché lei è “la ragazza di Bube…e il suo posto è accanto a lui. Per sempre”.
Categoria: narrativa italiana
"La confraternita del lupo", il primo libro di Daniele Lombardi è fuori dalle solite ambientazioni
"Statale 18": una strada su cui oggi si gioca la partita finale tra conservazione e ricostruzione
Fs e Gambero Rosso: mangiar bene ai tempi del Frecciarossa
ROMA – Esce in libreria “Sosta fuori stazione“. In un tascabile, tutto il buono da mangiare e il bello da comprare vicino alle stazioni servite dalle Frecce AV di Trenitalia.
Rapidi, comodi, rilassanti, portano nel cuore della città e permettono anche a chi fa sosta solo per poco tempo di poter scoprire i tesori artistici, culturali e, perché no, gastronomici dei vari angoli del nostro paese.
Letture d’attesa: "Lineagialla – racconti in fila"
Giulia Siena
ROMA – Le attese sono estenuanti. Le file negli uffici burocratici sono estenuanti. Ci vorrebbe qualcosa… una lettura, un libro, un libro di racconti della durata di un’attesa allo sportello postale! Ecco cosa hanno pensato le 80144 Edizioni nel creare “Lineagialla – racconti in fila” perché la maniera più gradevole e utile di ingannare il tempo è leggere.
Dagli ideatori di “Toilet” – la raccolta di racconti da leggere in bagno – nasce “Lineagialla”, un progetto editoriale a più voci che si prefigge di far conoscere autori emergenti che hanno molto da dire.
Sei racconti che racchiudono piccole storie quotidiane che sorprendono per velocità, arguzia e fantasia. “Lineagialla” numero uno, in pochissime pagine, riesce a portarti nella strana attesa per un colloquio di lavoro, ti fa ascoltare la solitudine di una madre al telefono, ti fa sentire addosso l’ansia per lo smarrimento degli affetti, ti apre la porta su un’amiciza nata come un bisogno. “Lineagiala” è solo l’inizio di tante altre storie.
"L’apostolo sciagurato", tante storie dalla penna di Maddalena Lonati
Stefano Billi
ROMA – Dopo “Decadent Doll”, Maddalena Lonati torna in libreria con “L’apostolo sciagurato”, un nuovo romanzo molto interessante pubblicato da Robin Edizioni. Questo libro evidenzia il talento della giovane scrittrice che, tra le pagine, dà vita a numerose storie le quali sono tutte intrecciate tra loro da una una vicenda principale, molto affascinante e intrigante.
L’autrice ha un modus scribendi fresco e innovativo, prova ne è l’abile utilizzo di termini inglesi che sapientemente descrivono i sentimenti e le sensazioni dei protagonisti, come ad esempio il ripetersi, nel capitolo iniziale, della parola deep, che introduce il lettore all’interno della profondità caratteriale dei due interpreti della storia principale. Quest’ultima è accompagnata da numerose avventure narrate nei vari capitoli del libro, le quali si contraddistinguono per la loro tematica ricorrente; ogni singolo racconto ha in sé un aspetto che riesce a toccare la sensibilità del lettore e che spinge a divorare velocemente ogni pagina.
"Il Paese Bello" di Stefano Sgambati
Giulia Siena
ROMA – “Da tutte le parti del mondo vennero giornalisti e televisioni per raccontare del Paese Perfetto che era diventato l’Italia: il New York Times, in un editoriale destinato a passare alla storia del giornalismo moderno, scrisse che il Bel Paese era diventato il Paese Bello”. Sette racconti come sette tasselli che formano un’immagine a colori vivaci di una nazione socialmente ed eticamente da rifare. Questo è “Il Paese Bello”, il primo libro di Stefano Sgambati, pubblicato dalla Intermezzi Editore.
Un libro che sviscera con ironia e disillusione le debolezze di uomini e donne che si intrappolano in una pazzìa chiamata amore, di individui che rimandano le scelte o che arrivano a compromessi con Dio pur di ottenere una seconda possibilità. La penna di Stefano Sgambati non risparmia neppure le false ideologie di una classe politica che sta trascinando l’Italia in un baratro di ipocrisia senza precedenti. Tutto questo l’autore lo fa con intelligenza di espressione (sia nei racconti che negli intermezzi “personali”) e uno stile di “scrittura quotidiana” che incontra la genialità nella caratterizzazione dei personaggi.“Da tutte le parti del mondo vennero giornalisti e televisioni per raccontare del Paese Perfetto che era diventato l’Italia: il New York Times, in un editoriale destinato a passare alla storia del giornalismo moderno, scrisse che il Bel Paese era diventato il Paese Bello”. Sette racconti come sette tasselli che formano un’immagine a colori vivaci di una nazione socialmente ed eticamente da rifare. Questo è “Il Paese Bello”, il primo libro di Stefano Sgambati, pubblicato dalla Intermezzi Editore. Un libro che sviscera con ironia e disillusione le debolezze di uomini e donne che si intrappolano in una pazzìa chiamata amore, di individui che rimandano le scelte o che arrivano a compromessi con Dio pur di ottenere una seconda possibilità. La penna di Stefano Sgambati non risparmia neppure le false ideologie di una classe politica che sta trascinando l’Italia in un baratro di ipocrisia senza precedenti. Tutto questo l’autore lo fa con intelligenza di espressione (sia nei racconti che negli intermezzi “personali”) e uno stile di “scrittura quotidiana” che incontra la genialità nella caratterizzazione dei personaggi.
Leggi anche l’intervista a Stefano Sgambati:
intervista a STEFANO SGAMBATI