Giulia Siena
PARMA – “Sto parlando di attraversare la notte insieme. E di starsene al caldo nel letto, come
buoni amici. Starsene a letto insieme, e tu ti fermi a dormire. Le notti sono la cosa peggiore, non trovi?” Addie si fa coraggio, attraversa Cedar Street e giunge davanti quella casa che conosce da anni; Louis apre la porta e si trova davanti la sua vicina. E’ lei a pronunciare queste parole, è lei che dopo la morte di suo marito Carl e notti insonni, trova la forza per formulare questa domanda. La richiesta risulta bizzarra, quasi incomprensibile alle orecchie di Louis; perché proprio lui? Perché due persone che si conoscono da anni – e non troppo bene – dovrebbero cominciare a frequentarsi così?
Le domande sono lecite, ma Kent Haruf, autore della “Trilogia della pianura” anche con Le nostre anime di notte (traduzione di Fabio Cremonesi – pubblicato da NN Editore) sovverte le regole, non dà risposte, ma intreccia una storia fitta e malinconica, lacerante e leggera.
All’imbrunire Louis si rade, si lava e mette le proprie cose in un sacchetto di carta. Cammina per le strade di Holt e raggiunge il retro della casa di Addie. Il pudore è forte per Louis: la città è piccola e se solo li vedessero, tutti comincerebbero a parlare della storia tra due anziani vedovi. Eppure a Addie non interessa, la sua vita è stata già troppo dura.
Insieme arrivano in camera da letto, si adagiano uno accanto all’altra. “Poi ci fu il buio, solo la luce dalla strada rischiarava debolmente la stanza. Parlarono di cose di poco conto, per iniziare a conoscersi, i piccoli fatti di ogni giorno […]” E mentre il mattino seguente l’uomo torna nella sua casa, alle sue cose, le sere trascorrono a luci spente e all’insegna delle parole.
Addie e Louis trovano il loro equilibrio fatto di confessioni, ricordi, aneddoti, vecchi dolori e nuove gioie. Tra queste vi è l’arrivo di Jamie, il nipote della donna, protetto da quella città di provincia nella quale impara la tranquillità, l’amore e la consolazione. La felicità ha una nuova forma – inaspettata, vivace e luminosa – forse più di quanto Louis e Addie potessero sperare. Ma, oltre alla notte, pochi altri capiscono la loro forma d’amore.
Le nostre anime di notte è un romanzo in cui il tempo è sospeso; si avverte solo quello che è passato: nelle rughe di Louis, nei dolori di Addie, nelle foto scolorite, nei fatti lontani. I protagonisti non hanno fretta: il loro affetto cresce con i giorni, si accordano uno al ritmo dell’altra e insieme imparano – di nuovo – a prendersi cura delle cose, delle persone. Le stagioni passano e la loro saggia sicurezza non viene scalfita dagli sguardi della gente, dalle supposizioni, dagli scontri. Le cose cambieranno, ma le anime avranno la fermezza di decidere con serenità, la stessa che è intrinseca tra le righe di questo romanzo.