Giulio Gasperini
AOSTA – La Sicilia è terra ricca e copiosa: di natura, di paesaggi, di arte, di letteratura, di società più o meno complesse, di odori. Massimo Onofri, dall’alto di una vasta cultura e di una scrittura coinvolgente e penetrante, che riempie ogni piega della mente e significa ogni prospettiva, declina la terra di Sicilia con una sintonia di amorosi sensi impressionante in un Passaggio in Sicilia, edito da Giunti Editore, che fa da controcanto a un precedente Passaggio in Sardegna: le due maggiori isole della penisola italiana, così diverse per cultura lingua società e storia, esplorate con dettaglio e competenza da un critico letterario che diventa anche guida ed esploratore.
Quello di Onofri, in Sicilia, è un viaggio che riguarda tanti aspetti: dall’eno-gastronomico, con la scoperta di tanti piatti e tante ricette golose e tanti luoghi dove gustarle, a quello paesaggistico, con l’indicazione dei luoghi più spettacolari e interessanti di una terra che Goethe amò perdutamente, e che ha sempre affascinato visitatori e conquistatori. Ma la Sicilia è anche terra dalle profonde ferite, dalla violenza più o meno istituzionale e para-istituzionale; è la terra di artisti poeti letterati e scienziati impegnati contro derive legali e drammi umani, sempre alla ricerca di un senso nuovo e più profondo, che fosse un’alternativa più che valida, coraggiosissima. È terra, la Sicilia, del grande impegno culturale, delle piccole e medie case editrici che, con la loro vita, più o meno lunga, hanno costruito baluardi solidi contro un’ignoranza che diventa colpa quando è scelta. È la Sicilia dei grandi paesaggi, degli abusi edilizi, degli eventi di cronaca nera che hanno segnato la storia collettiva dell’Italia tutta, che qua, in questa terra insulare, trova molte spiegazioni e significati pregnanti.
Onofri riempie le pagine, senza intasarle, di richiami e rimandi, di citazioni bio-bibliografiche, soffermandosi sugli aspetti che più si colorano di importanza in una sua prospettiva personale ma giustificata. È un percorso totale e totalizzante, in cui la politica si allaccia al teatro e alla musica, alla poesia e alla storia della critica letteraria, alla storia – recente e recentissima – alla scoperta di un patrimonio anche alimentare che arricchisce e nobilita.
La Sicilia di Onofri è un tessuto strettissimo di rapporti e legami, un tappeto di nodi fittissimi e magistralmente allacciati, esattamente come è costruito il libro stesso, pagina dopo pagina, riferimento dopo riferimento, tributo dopo tributo, che si allacciano gli uni agli altri in un gioco che diventa movimento identitario e cerca di far comprendere quanto fondamentale sia, per l’Italia, ma persino per l’Europa intera, quel incrocio di vite e culture che è stata la Sicilia, il cuore di un Mediterraneo che fu scenario e palcoscenico della vita pulsante di infiniti popoli.
Passaggio in Sicilia nella terra dei mille incontri
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