Giulia Siena
PARMA – “Ero venuto nella speranza di fare ordine, fuori e dentro di me, di trovare una direzione convincente, ma mi ritrovo al centro di un sortilegio: Parigi sta tentando di sottrarsi al mio campo d’indagine”. Agosto 2010. Tutto comincia quando la memoria ripercorre un viaggio fatto a Parigi tre anni prima, in compagnia di Arturo. Ora, però, questo secondo viaggio parigino ha qualcosa di diverso: abbandonato il progetto di coppia, Parigi diventa musa attraente e contraddittoria, un mondo nuovo da scoprire e conquistare. Comincia così Solo a Parigi e non altrove, la “guida sentimentale” scritta da Luigi La Rosa e pubblicata nella collana Extras di Ad est dell’equatore.
Il libro segue – parallelamente – l’esplorazione della città, boulevard e bistrot, métro e place, al racconto densissimo di ricordi, personaggi, epoche e passioni. Il viaggio intrapreso dall’autore, infatti, non è più un unico percorso: mano mano che La Rosa si addentra nei vicoli e nei palazzi, tra i monumenti e le strade, le storie si moltiplicano e la città cambia volto in ogni istante. Parigi assume le sembianze di una vasta collezione di cose.
Foto, dipinti e citazioni completano un percorso sentimentale di grande impatto.
“Ho scoperto che Parigi è una moltiplicazione, e la flanerie accorda all’intelligenza una specie di molteplicità di sguardi: quello perspicace del falco, quello metaforico del filosofo, quello solo all’apparenza disarmato del distratto, l’occhio volitivo del monello temerario e quello estatico di chi è preda di una febbre”.