Lisario o il piacere infinito delle donne: il Seicento, la donna e il piacere.

Lisario_cilentoGiulia Siena
ROMA
– È arrivato solamente quarto al Premio Strega 2014, ma Lisario o il piacere infinito delle donne è un libro che affascina e conquista, anche i più titubanti.

È  il 16 marzo 1640 quando Lisario comincia a scrivere lettere di devozione e dissenso, speranza, preghiere e vita quotidiana rivolte alla Madonna, nascondendole, poi, in una grotta vicino al mare partenopeo. Lisario, la fanciulla dalla voce cristallina divenuta muta dopo una brutta malattia, all’improvviso cade in un sonno profondo che la rende inerme al cospetto della vita. Il suo sonno è una fuga, un modo per ribellarsi alle decisioni di don Ilario Morales, suo padre, e per sottrarsi ai doveri che la sua condizione di femmina, “nata per obbedire, tacere e soffrire” le impone. Lisario è diversa, ma da questo sonno ribelle dovrà pure svegliarsi. Arriva, allora, Iguelmano Avicente, il giovane medico giunto a Napoli dalla Spagna con la volontà di far dimenticare le piccole, ma già chiacchierate, insolvenze professionali vissute in Patria, “per questo era a Napoli, perché qui nessuno ne conosceva i fallimenti”. A lui, al medico venuto da lontano, il compito di svegliare la bella Lisario dal suo sonno.
Comincia così Lisario o il piacere infinito delle donne, il romanzo di Antonella Cilento – giornalista e scrittrice napoletana – pubblicato da Mondadori. Da qui il libro prende una piega diversa: con un piglio quasi scanzonato, affascinante e particolareggiato, l’autrice ci accompagna nelle stanze di Lisario, ci fa guardare il suo sonno e i tentativi disperati di Avicente nel confutare la sua frustrazione di medico. Lo spagnolo osserva quel corpo inerme e affascinante, lo scruta, lo scopre e lo esplora; lo guida nel piacere – involontario e allo stesso tempo voluto. Ma cos’è questo piacere che avvolgeva Lisario e fa impazzire Avicente? È “Una potenza immane, scriveva l’anonimo pagano, capace di smontare palazzi e sradicare alberi. Così si sente la donna quando prova piacere”. Il piacere di Lisario diventa un segreto tra i due e diviene cagione di ossessiva attrazione e studio per il medico: come nasce e cosa nasconde il piacere delle donne? Lisario diventa cavia dei mille quesiti di Avicente, di quei fantasmi e paure che porteranno la “bella addormentata” nelle braccia di un nuovo amore, il pittore Jacques Colmar. La vicenda si arricchisce, così, di sfumature barocche e di passioni travolgenti, mentre sullo sfondo c’è una Napoli divisa fra i moti rivoluzionari, Masaniello e la peste. E il racconto non è ancora finito.

 

Iperbolica, densa e particolareggiata è la storia che Antonella Cilento ci racconta: la condizione della donna – e del piacere della donna – nel Seicento, l’amore, il tradimento e la scienza vengono  trattati con intelligenza e pathos, senza mai dimenticare che ogni buon romanzo storico deve fare i conti con la storia.

Premio Strega 2014: i 12 libri selezionati

PremioStrega2014ROMA “Ancora una volta abbiamo constatato una qualità alta e l’emergere di temi legati sia alla ricostruzione storica sia ai dilemmi della nostra coscienza di fronte al mondo contemporaneo – ha commentato Tullio De Mauro, presidente del Comitato direttivo e della Fondazione Bellonci – abbiamo anche alcune novità: un graphic novel e forme letterarie sperimentali”.

E’ arrivato il momento di sapere quali sono i 12 libri che si contenderanno la sessantottesima edizione del Premio Strega. Oggi, infatti, il direttivo del Premio, presieduto da Tullio De Mauro, ha selezionato – senza grossi colpi di scena – tra le ventisette proposte avanzate lo scorso 4 aprile, i dodici libri che continueranno la scalata verso la grande finale al Ninfeo di Villa Giulia di Roma il prossimo luglio.

 

1. Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella
Presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano
2. Lisario o il piacere infinto delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento Presentato da Nadia Fusini e Giuseppe Montesano
3. Bella mia (Elliot) di Donatella Di Pietrantonio
Presentato da Antonio Debenedetti e Maria Ida Gaeta
4. unastoria (Coconino Press) di Gipi
Presentato da Nicola Lagioia e Sandro Veronesi
5. Come fossi solo (Giunti) di Marco Magini
Presentato da Maria Rosa Cutrufelli e Piero Gelli
6. Nella casa di vetro (Gaffi) di Giuseppe Munforte
Presentato da Arnaldo Colasanti e Massimo Raffaeli
7. La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro
Presentato da Giuseppe Antonelli e Gabriele Pedullà
8. La terra del sacerdote (Neri Pozza) di Paolo Piccirillo
Presentato da Valeria Parrella e Romana Petri
9. Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo
Presentato da Paolo Sorrentino e Domenico Starnone
10. Storia umana e inumana (Bompiani) di Giorgio Pressburger
Presentato da Gianfranco De Bosio e Sergio Givone
11. Ovunque, proteggici (nottetempo) di Elisa Ruotolo
Presentato da Marcello Fois e Dacia Maraini
12. Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati
Presentato da Umberto Eco e Walter Siti

 

Mercoledì 11 giugno la votazione per la cinquina dei finalisti.

“Come fossi solo”: Srebrenica a tre voci, vent’anni dopo

come-fossi-soloGiulia Siena
ROMA
“Quante volte hanno già vissuto questo momento nei loro incubi? Anni trascorsi sotto le granate, consapevoli che prima o poi sarebbe successo. Adesso che i loro peggiori presagi si sono realizzati, adesso che non possono più sperare in un colpo di scena, in una qualsivoglia via d’uscita, sembrano persi, svuotati dalla loro unica ragione d’essere”. Questa è la guerra in Bosnia. Srebrenica, 1995. Qui l’esercito serbo-bosniaco uccise 8372 persone, un massacro ritenuto genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia il 19 aprile 2004. Ma partiamo dall’inizio.

 

Dopo quasi vent’anni dalle atrocità avvenute, un giovane scrittore aretino, Marco Magini, decide di tornare ai fatti di Srebrenica e usarli, ricordarli, impastarli nella trama di un romanzo, per entrare, così, nel panorama letterario italiano con un libro di grande impatto. “Come fossi solo”, pubblicato da Giunti – finalista al Premio Calvino 2013 e con buone chance per lo Strega 2014 – è una storia che ripercorre la storia. Tre voci: quella di Drik, casco blu olandese, rappresentante del contingente Onu colpevole di non aver impedito la strage che cerca ogni giorno un motivo per riscattare la sua sensazione di impotenza; quella di Dražen, il soldato “mezzosangue” che non voleva essere un soldato, nato in questa stessa terra, nella parte a maggioranza serba della Bosnia Erzegovina da genitori croati. E, infine, quella di Romeo Gonzales, magistrato spagnolo di lungo corso che vede questa convocazione da parte del tribunale internazionale per giudicare Dražen come l’occasione per ampliare il suo prestigio personale. Tre voci coinvolte, diverse e distinte che portano avanti il proprio punto di vista per costruire la Storia.

Ognuno di loro è un piccolo tassello nella grande vicenda che prende forma, spettatori inconsapevoli di come le dinamiche della guerra siano ogni volta simili e ogni volta spietatamente sorprendenti. I protagonisti sono attori e marionette, colpevoli e vittime di crimini e ingiustizie, sono coloro che provocano dolore e che ricevono dolore. Sono al fronte. Sono in una guerra. Fino a quando la morte non metterà fine alla guerra.

 

 

Marco Magini era un ragazzo durante la guerra in Jugoslavia. Sapeva di quella guerra come ne sapevamo noi italiani in quel periodo – forse un po’ meno: notizie allarmanti, confuse. Dopo vent’anni Magini ha voluto approfondire quel periodo storico e ripercorrere con una scrittura lineare e asciutta – forse alle volte dando per scontato un po’ troppe cose – il genocidio di Srebrenica. Ma “Come fossi solo” non è un libro storico – devi già conoscere i fatti storici per leggere con consapevolezza il libro – è un romanzo in cui viene data voce ai personaggi e alle loro emozioni; alle difficoltà, le paure, le ansie e le oppressioni di chi sta dalla parte del più forte temendo, comunque, gli eventi.

 

 

La lunga corsa al Premio Strega: ecco i 27 libri candidati e le novità 2014

PremioStrega2014ROMA – Chiuse le candidature per la sessantottesima edizione del Premio Strega: sono 27 le opere presentate dagli Amici della domenica, lo storico corpo votante che dal 1947 attribuisce il riconoscimento a un libro di narrativa italiana pubblicato tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. L’11 aprile, poi, il Comitato direttivo del Premio – presieduto da Tullio De Mauro – si riunirà per selezionare tra le proposte degli Amici della domenica i 12 libri che andranno avanti nella selezione fino a disputarsi il Premio Strega 2014. I 12 finalisti si contenderanno anche la grande novità di quest’anno, il Premio Strega Giovani, assegnato da una giuria di circa quattrocento ragazze e ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza di licei e istituti diffusi su tutto il territorio italiano e all’estero (a Berlino, Bucarest e Parigi).

 

Ecco i 27 libri presentati:
1. Intanto anche dicembre è passato (Baldini&Castoldi) di Fulvio Abbate
Presentato da Michele Mari e Massimo Onofri
2. Oltre le Colonne d’Ercole (Book Sprint) di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini
Presentato da Daria Bignardi e Paolo Di Stefano
3. Match nullo (Cavallo di Ferro) di Luca Canali
Presentato da Roberto Pazzi e Paolo Ruffilli
4. Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella
Presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano
5. Lisario o il piacere infinto delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento
Presentato da Nadia Fusini e Giuseppe Montesano
6. Il mantello di porpora (La Lepre) di Luigi De Pascalis
Presentato da Filippo La Porta e Claudio Strinati
7. Il paese senza nome (Carabba) di Lucianna Di Lello
Presentato da Vittorio Avanzini e Ludovico Gatto
8. C’è posto tra gli indiani (Perrone) di Alessio Dimartino
Presentato da Antonio Augenti e Elena Clementelli
9. Bella mia (Elliot) di Donatella Di Pietrantonio
Presentato da Antonio Debenedetti e Maria Ida Gaeta
10. Publisher (Fazi) di Alice Di Stefano
Presentato da Giuseppe Conte e Francesca Pansa
11. Riscatto (Libroteca Paoline) di Melo Freni
Presentato da Giampaolo Rugarli e Giovanni Russo
12. unastoria (Coconino Press) di Gipi
Presentato da Nicola Lagioia e Sandro Veronesi
13. To Jest (Edizioni il Foglio) di Fabio Izzo
Presentato da Predrag Matvejević ed Elisabella Kelescian
14. Calcio e acciaio (Acar) di Gordiano Lupi
Presentato da Marcello Rotili e Wilson Saba
15. Viaggiatori di nuvole (Marsilio) di Giuseppe Lupo
Presentato da Salvatore Silvano Nigro e Sebastiano Vassalli
16. Come fossi solo (Giunti) di Marco Magini
Presentato da Maria Rosa Cutrufelli e Piero Gelli
17. Ganymede e la notte dei cristalli (Biblioteca dei Leoni) di Franco Massari
Presentato da Giorgio Bàrberi Squarotti e Luciano Luisi
18. Oltre il vasto oceano (Avagliano) di Beatrice Monroy
Presentato da Renato Besana e Corrado Calabrò
19. Nella casa di vetro (Gaffi) di Giuseppe Munforte
Presentato da Arnaldo Colasanti e Massimo Raffaeli
20. La mia ora di vento (Il Papavero) di Gerardo Pepe
Presentato da Piero Mastroberardino e Cesare Milanese
21. La terra del sacerdote (Neri Pozza) di Paolo Piccirillo
Presentato da Valeria Parrella e Romana Petri
22. La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro
Presentato da Giuseppe Antonelli e Gabriele Pedullà
23. Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo
Presentato da Paolo Sorrentino e Domenico Starnone
24. Storia umana e inumana (Bompiani) di Giorgio Pressburger
Presentato da Gianfranco De Bosio e Sergio Givone
25. Venga pure la fine (e/o) di Roberto Riccardi
Presentato da Francesco Guccini e Giuseppe Leonelli
26. Ovunque, proteggici (nottetempo) di Elisa Ruotolo
Presentato da Marcello Fois e Dacia Maraini
27. Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati
Presentato da Umberto Eco e Walter Siti

 

Il comitato
A Tullio De Mauro e Valeria Della Valle (rispettivamente presidente e consigliera della Fondazione Bellonci) e ad Alberto Foschini e Giuseppe D’Avino (presidente e amministratore delegato di Strega Alberti spa), si aggiungono: gli scrittori vincitori del Premio Strega Paolo Giordano, Melania G. Mazzucco, Edoardo Nesi, la giornalista e saggista Simonetta Fiori, il giornalista Enzo Golino e lo storico della lingua Luca Serianni. In questa nuova composizione il comitato resterà in carica per il triennio 2014-2016.

I nuovi Amici della Domenica
Oltre a Walter Siti, Premio Strega 2013, che entra di diritto a far parte della giuria, sono stati scelti: Maria Pia Ammirati, scrittrice e vicedirettore di Rai Uno; Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore; Anna Grazia D’Oria, direttore editoriale Manni editori; Franco Di Mare, giornalista, conduttore televisivo e scrittore; Maria Cristina Donnarumma, insegnante e operatrice culturale; Dario Franceschini, avvocato, scrittore e uomo politico, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo; Linda Giuva, archivista e docente universitaria; Roberto Ippolito, giornalista e scrittore; Massimo Lugli, giornalista e scrittore; Lisa Roscioni, storica e saggista; Rossana Rummo, direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; Benedetta Tobagi, giornalista, scrittrice e consigliere di amministrazione della Rai; Monique Veaute, giornalista, presidente della Fondazione Romaeuropa.
I nuovi giurati entrano a far parte del corpo votante del premio che comprende – oltre agli Amici della domenica – 60 lettori forti selezionati ogni anno da librerie indipendenti italiane e quindici voti collettivi espressi da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all’estero, per un totale di 460 aventi diritto.