Orecchio Acerbo: “Piccolo Elefante Cresce” e affronta le sue paure

piccolo_elefante_cresceGiulia Siena
ROMA “Ah, povera me” sospirò Nonna Elefante. “Non riesco a credere che Piccolo Elefante sia grande abbastanza per andare per conto suo. Perché mi ricordo di quando era davvero un piccolissimo Piccolo Elefante. E per di più mi viene in mente di quando sua madre era davvero una piccolissima Piccola Elefante”. Quando i bimbi – e gli elefanti – crescono, infatti, le cose cambiano. Cambiano anche a casa del Piccolo Elefante. Nella sera in cui sta per cominciare la sua grande avventura, quella di andarsene per conto suo, il Piccolo Elefante si prepara con cura: cena, doppia cena e un gran bel dolce tutto per sé; poi indossa la calda pelliccia di Zio Elefante, il cilindro di Nonno Elefante e le grosse scarpe di Papà Elefante. Una lanterna, una spada, la merenda ed è pronto per andarsene per conto suo. Già, il Piccolo Elefante Cresce. Questo, il titolo del libro di Sesyle Joslin (traduzione di Carla Ghisalberti) e illustrato da Leonard Weisgard che fa la sua comparsa in Italia pubblicato da Orecchio Acerbo.

 

Quella del Piccolo Elefante è davvero un’avventura: dovrà, per la prima volta, affrontare le sue paure e cominciare a percorrere la lunga strada verso tante nuove sfide. Dopo aver salutato i nonni, il papà, la mamma e aver lavato i denti, è pronto ad aprire la porta della sua stanza e chiuderla alle sue spalle. Ora, con la spada, la lanterna e la sua pelliccia, non è più un piccolissimo, Piccolo Elefante. Ora è un Piccolo Elefante elegante diventato grande. Ora sì che potrà affrontare tutte le paure, l’oscurità e passare la notte nella sua stanza, tra quelle mura che da oggi in poi diventeranno la sua vera e sospirata tana.

 

Dai 4 anni per affrontare tutte le paure e cominciare tante nuove sfide.

“Enciclopedia della Moglie Modello”: la parodia dello zerbino. Intervista ad Annalisa Aglioti

enciclopedia-della-moglie-modelloGiulia Siena
PARMA
– Abbiamo conosciuto il suo libro, Enciclopedia della Moglie Modello, qualche mese fa. Ora, per capire come è nato e dove arriverà il libro pubblicato da Anteprima Edizioni, abbiamo chiesto a lei, Annalisa Aglioti (nella foto in basso) – la Moglie Modello di Colorado Café – di raccontarci avventure e sventure di una MM alle prese con la vena letteraria.

 

 

Annalisa Aglioti torna a vestire i panni della Moglie Modello per l’ironico e irriverente “Enciclopedia della Moglie Modello”. Come nasce questo libro?

L’idea di questo libro nasce da un incontro abbagliante. Sin da piccola, avendo avuto la fortuna di avere conosciuto quattro nonni meravigliosi, sono stata sempre appassionata di tutto l’universo di oggetti che li circondava che a me apparivano magici per il fatto di avere una storia così lunga e lontana. E così negli anni nelle loro case ho sempre curiosato, mi sono sempre innamorata di qualche oggetto, una borsetta, una fotografia, un paio di occhiali, un libro che loro sistematicamente mi regalavano con grande generosità, contenti che qualcuno desse di nuovo importanza a cose che per loro avevano avuto un grande significato in passato e che molti consideravano soltanto “vecchie”. Quanti oggetti ho salvato dalla “furia” di mettere a posto e di buttare di mia madre o delle mie zie! Un giorno, qualche anno fa, mi sono ritrovata tra le mani un volume della vecchia “Enciclopedia della donna” dei fratelli Fabbri che negli anni Sessanta era un vero e proprio must. Si trattava di uno dei tanti libri o riviste che in quegli anni cercavano di delineare il modello di casalinga perfetta in ogni dove, in casa, al mercato, con gli amici, in ufficio o dalla suocera, il cui primario obiettivo doveva sempre essere quello di rendere felice il marito e la famiglia. Il tutto sempre condito da un costante appello alla modernità nella scelta dell’abbigliamento o degli elettrodomestici come si addiceva ad una donna del pieno boom economico. Sono rimasta abbagliata dall’effetto comico che aveva rileggere alcuni passi e alcune vignette dove ti spiegavano ad esempio come conversare e con chi durante un viaggio in treno facendo distinzione se l’interlocutore fosse sposato o meno o come disporre gli invitati durante una cena in casa. E qui la cosa divertente è che durante questa eventuale cena viene indicata la presenza di una “ragazza carina” da mettere accanto al padrone di casa, ossia al marito, ragazza che nessuna di noi naturalmente oggi si sognerebbe di invitare a casa. E così ho letto quell’Enciclopedia tutta di un fiato e ho deciso di farne una parodia dopo cinquantanni, riportandola ai tempi e agli usi di oggi, come se una signorina di quell’epoca si trovasse a vivere nel 2014.

Per questo libro, il tuo famoso personaggio televisivo, pieno di sagacia e ironia, si arricchisce di un apparato storico: la moglie anni Sessanta. Accoppiata vincente?

Per me è vincente perché sono divertita moltissimo a scrivere questo libro e mi diverto durante ogni presentazione che faccio in giro per l’Italia dove incontro sempre tante donne che si immedesimano e ridono con gusto. Spero che sia vincente anche per le lettrici, che se ne innamorino e che lo leggano e spero soprattutto di essere riuscita a far arrivare lo spirito autoironico con il quale l’ho scritto: una sorta di manuale di confidenze segrete ed umoristiche tra donne che sorridano leggendolo insieme o regalandoselo l’un l’altra

 

AnnalisaAglioti_intervistaL’enciclopedia è piena di consigli e dritte per far si che da semplice moglie si diventi Moglie Modello. Ma la tua MM è anche un po’ zerbino. Funziona sempre?

La moglie modello è davvero zerbino, è addirittura devota a Santa Zerbina, patrona di tutte le mogli modello alla quale è dedicata un’intera voce del libro. Ma naturalmente il senso del libro è tutto da leggere al contrario. Descrivendo tutto ciò che serve a noi donne per diventare il sogno di ogni uomo, ossia un elettrodomestico con il perizoma, in realtà cerco di scardinare attraverso l’ironia tutte quelle aspettative multitasking da cui noi donne siamo ancora condizionate in tantissime delle nostre scelte e che molti uomini e molte famiglie ancora vorrebbero. Il libro poi, sempre al livello comico, descrive quella che io definisco come la Sindrome della Coiona, ossia quel meccanismo di dipendenza affettiva da un uomo che non ci ama e non ci stima che ci porta ad assumere una serie di comportamenti perfetti e zerbinanti pur di conquistarlo e non di non restare sole. Da sempre l’ironia è un grande veicolo per esorcizzare e superare luoghi comuni e pregiudizi e spero nel mio piccolo di essere riuscita anche io orientare la mia scrittura in questa direzione.

Remissiva, silenziosa, servile e, a tratti, trasparente, la Moglie Modello è quello che vorrebbero certi uomini o quello a cui  aspirano alcune donne?

Indubbiamente credo che da qualche parte si annidi ancora il desiderio e la fantasia di tanti uomini di avere accanto una donna tipo la moglie modello che non abbia una sua identità autonoma al di là del matrimonio e della famiglia. Alcuni non accettano di avere accanto una compagna che abbia una forte personalità, un senso critico personale nel modo di guardare il mondo e una libertà mentale che le permette di seguire, oltre alla famiglia e alla coppia, un suo percorso di vita e di crescita personale nel lavoro, nelle amicizie, nei suoi interessi nel tempo libero. La nostra grande fortuna che non dobbiamo mai dare per scontata visto che è il risultato di tante battaglie culturali fatte dalle nostre mamma e dalle nostre nonne con il femminismo, è che nella maggior parte dei casi, nel nostro paese,almeno sulla carta, siamo libere di scegliere che strada prendere, che lavoro fare o non fare, e soprattutto che tipo di uomo avere accanto. Sta a noi non sprecare questa libertà, non farci condizionare psicologicamente e non farci mai, per nessun motivo, diventare vittime di un rapporto e di un uomo.
E se questa Enciclopedia della Moglie Modello avesse un seguito?

Magari, perché no? Ci penserò! Al momento non potrei scriverlo perché oltre che nella promozione del libro sono impegnata sul set di un bellissimo e poetico film, si chiama “Basta poco” ed è diretto da Andrea Muzzi e Riccardo Paoletti. Sono molto entusiasta perché la storia è veramente divertente e delicata e ci sono degli attori meravigliosi come Ninni Bruschetta, Paolo Hendel, Daniela Poggi, Marco Messeri e lo stesso Muzzi con Max Galligani. Per adesso allora continuo a promuovere questa Enciclopedia con eventi e spettacoli in tutta Italia e soprattutto sui social network dove ho avuto la fortuna di incontrare voi che ringrazio per l’attenzione e l’interesse. Il mio sogno è che diventi un best seller anche perché il libro è dedicato alla mia amata nonna Isabella che purtroppo da gennaio non c’è più. Il libro doveva contenere una dedica a lei ma purtroppo per una distrazione non è stata stampata. E allora spero in una ristampa proprio per poter reinserire questa dedica “Alla mia nonna modello Isabella, alla quale non ho mai sentito dire: adesso non posso ho da fare”

“Alla ricerca di un cuore”: il dramma di una famiglia.

Alla ricerca di un cuoreGiulio Gasperini
AOSTA – Le famiglie sono un luogo inospitale. Le famiglie sanno essere dispotiche e tiranniche, anche laddove si notano amore e devozione. Le famiglie sono spesso alle base di ogni problematica si sviluppa negli individui con il trascorrere del tempo. Il primo romanzo della giovanissima Manuela Melissano, edito da Lupo Editore nel 2013, ne è una narrazione dettagliata: in “Alla ricerca di un cuore” una ragazza appena ventenne di Lecce parte per la Francia con l’obiettivo di ritrovare sua sorella, scomparsa quando era molto piccolo, della quale non si avevano più notizie.
Manuela Melissano cura la scrittura, costruisce solidi personaggi a tutto tondo, sviluppa una trama che tiene appassionati anche se cede, qualche volta, a una specie di rassicurante ingenuità. Gli incontri sono fondamentali perché rischiarano lo sviluppo della storia e lo fanno proseguire a ritmo sostenuto e determinato. Sono proprio i personaggi che si caratterizzano per spessore e determinazione, in un’umanità densamente e fittamente popolata ma che offre esempi di tutte le tipologie e di tutte le variabili. I legami e i rapporti sono analizzati e discussi, quasi passati sotto la lente di uno scienziato. Anatomizzati con la fredda lama di un bisturi.
La narrazione, anche se ancora un po’ acerba, prosegue compatta e si dà forza mentre lentamente la protagonista, Elisa, scopre l’assenza di una sorella mai conosciuta e si delineano i rapporti di gelosie e di vendette che avevano covato nella sua famiglia, sotto le ceneri, come un incendio mai domato. Quella di Elisa non è soltanto un’indagine fortunata ma anche una ricognizione nei luoghi del dolore che appartengono a ogni nucleo familiare, a ogni relazione umana, a ogni contatto e scambio di sentimenti. E tutta la narrazione viene inquadrata in una cornice narrativa ben più ampia, in cui la scrittrice (che è Manuela Melissano) viene spinta dallo “spirito” di Elisa (la narratrice) a raccogliere le sue memorie di questa storia tanto strana quanto ahimè potenzialmente comune.
La ricerca della sorella diventa indagine persino di sé stessa, una sorta di formazione continua per l’edificazione di nuova “io”; la presa di consapevolezza che al mondo esistono percorsi accessori e impervi, che ci troviamo spesso di fronte a un bivio, a una strada a forma di “y”, come Elisa stessa confida nel libro. E sullo sfondo ci sono la disperazione e il dramma di una famiglia alla quale sparisce una figlia: storia simile a molte storie vere che sono accadute e che accadono nel nostro paese e che hanno popolato le cronache nere di riviste e telegiornali, dalla piccola Angela Celentano alla più recente Denis Pipitone.

Le strade del Morellino: quando il vino è appagamento sensoriale.

Strade del MorellinoGiulio Gasperini
AOSTA – Senza dubbio è un vino tra i più famosi al mondo. È uno dei più pregiati e dei più apprezzati. Ma anche, uno dei più “misteriosi”. Qual è il vero Morellino? È una questione ancora aperta e dibattuta, che non ha un epilogo sicuro. Il Morellino non ha ancora una definizione. Matteo Teodori ha percorso le colline maremmane incontrando e parlando chi col Morellino ci lavora e ha un legame speciale: produttori, agricoltori, imprenditori di uno dei vini più affascinanti che esistano. E ne ha scritto un libro esile e incalzante: “Strade del Morellino. Storie e avventure di un vino famoso nel mondo”, edito dalla casa editrice orbetellana Effequ (2014) nella collana “Ricettacoli”. La narrazione prosegue liscia e vellutata, proprio come un bicchiere di vino, che soprattutto in compagnia tiene accesa l’atmosfera e aiuta la conversazione. A intervallare il racconto, varie ricette tipicamente toscane che prevedono l’accompagnamento di questo vino rosso e robusto: dalla salsa di fegatini allo stracotto di cinghiale alla scottiglia cucinata già, pare!, dagli Etruschi. E sono proprio gli Etruschi il leggendario popolo che, secondo alcune teorie, ha introdotto la coltivazione della vite, anche se i dati più certi e sicuri sulla produzione risalgono all’epoca romana, quando i vini prodotti in queste terre venivano commerciati in tutti i porti del Mare Nostrum, come testimoniano le tante anfore che riportano il marchio SEST, ovvero della famiglia dei Sestii, nobili che operavano nelle zone rurali della Maremma. Teodori ripercorre tutta la storie e le alterne vicende di questo vino con ineccepibile maestria, mostrandoci come siano complessi i meccanismi dell’enogastronomia e del gusto. Estremamente curiosa e interessante anche l’“inchiesta” su quale sia la vera ricetta del Morellino, quali i vitigni, quale la composizione, quali le dosi e i rapporti. Perché, in realtà, pare che ancora nessuno abbia le idee molto chiare sulla formula magica che crea uno dei prodotti più deliziosi dell’enogastronomia italiana. A renderla ancora più concreta, sono le parole delle persone che con il Morellino vivono e lavorano direttamente, che hanno scelto la coltivazione della vite e la produzione di questo capolavoro che tutti conoscono e il cui nome rotola sulla lingua di ognuno con estrema soddisfazione. Gli stravolgimenti climatici che hanno colpito l’Italia in generale e la Toscana nel particolare senza dubbio non gioveranno alla sopravvivenza del Morellino. Però rimane sempre in testa la frase del grande Leonardo, che aveva capito l’importanza della vite per del suo prodotto: “Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni”.

Dal 7 al 9 novembre: Pisa Book Festival 2014, la dodicesima edizione va in direzione Grande Nord

pisa bookPISA – Dodicesima edizione all’insegna del Grande Nord – i Paesi Scandinavi – per il Pisa Book Festival, la manifestazione che da oggi, venerdì 7 continuerà fino a domenica 9 novembre 2014 portando a Pisa (Palazzo dei Congressi) editori e scrittori, traduttori, giornalisti e artisti per celebrare il libro, la lettura e l’indipendenza di pensiero. Il Pisa Book Festival – ideato e diretto da Lucia Della Porta – uno dei più grandi e autorevoli appuntamenti con l’editoria indipendente, è un festival di grandi autori, di pagine scritte e illustrate, un festival di incontri e di idee.

 

Ogni anno sono sempre più numerosi gli ospiti stranieri del Pisa Book Festival, sempre più ampie le collaborazioni con realtà culturali di paesi europei e sempre più interessanti gli incontri sulla traduzione organizzati da Ilide Carmignani, che si rivolgono agli esperti, ma anche a tutti coloro che vogliono acquisire la sensibilità necessaria per trasportare uno scrittore da una lingua all’altra. Lo scambio culturale tra paesi diversi è al centro dei dibattiti delle tre giornate del festival.
La Svezia è insieme alla Danimarca e alla Norvegia il paese ospite d’onore del Pisa Book Festival 2014 e Björn Larsson, con il suo italiano perfetto, rappresenta il ponte fra due paesi molto lontani tra loro come la Svezia e l’Italia. La letteratura, il cinema, il modo di vivere di quei popoli fanno parte del vissuto quotidiano degli italiani, che sempre più spesso scelgono la Scandinavia come meta turistica. Il Pisa Book Festival 2014 ne prende atto e rilancia nel Palazzo dei Congressi, sede della manifestazione, una serie i eventi interamente dedicati alla cultura del Grande Nord, con la preziosa collaborazione delle ambasciate di Danimarca, Norvegia e Svezia, della casa editrice Iperborea e la consulenza di Bruno Berni, che insegna danese all’Università di Pisa. Ci sarà lo stand New Scandinavia con un’ampia scelta di libri svedesi e danesi pubblicati in italiano, ma ci saranno anche tanti incontri con alcuni dei maggiori scrittori nordici del momento, dallo svedese Björn Larsson – indimenticabile autore della Vera storia del pirata Long John Silver – al giallista danese Morten Brask e al suo connazionale, il poeta Morten Søndergaard, tra le voci più originali del momento, che incontrerà poeti italiani come Paolo Febbraro e Franco Buffoni.

 

Gli editori presenti al Pisa Book Festival 2014
Artebambini, AAM Terranuova, Robin, Minimum Fax, Pacini, Angelica, Aibacom Onlus, Antiche Porte Editrice, Babalibri, Baglieri, Bel-Ami, Bibliofabbrica, BFS Edizioni, Biacoenero, Booksland, Bruno Libri, Carmignani, Cartacanta, Carthusia, Casa Grande Editrice, Città Nuova, Edizioni Corsare, Campanila, Communication Project, Creativa-Dissensi, Cut-Up, Fefè, Il Margine, Ibis, Obarrao, Della Porta Editori, Emos Audiolibri, Editpress, Editions Albiana, Ediciclo, la Nuova Frontiera, Lapis, Marcos y marcos, Giuntina, Ediciclo, SEF, La vita felice, Stampa Alternativa, Emi, Iperborea, Polistampa, Voland, Casagrande, Lef, Linee Infinite, Lite Editions, Legatoria Lo Scoiattolo, Libreria Editrice Fiorentina, Nutrimenti, Keller, 66thand2nd, Il Sirente, Angelica, Edizioni Dell’Urogallo, Del Vecchio, Gran Via, Greco&Greco, Marco Saya Edizioni, Moretti&Vitali, Maschietto, Mavida, Massari, MDS Editore, Meditathe, Memori, Milena, Menabò-D’Abruzzo, Neo Edizoni, Nottetempo, Nonostante, Mimesis, Edizioni Clandestine, Odoya, Book Salad, Passigli, Gremese, Helicon, Historica Edizioni, Homo Scrivens, Stamperia del Valentino, Titivillus Mostre Editoria, Tsunami Edizioni, Valigie Rosse, Vittoria Iguzu Editoria, Xenia, Zambon, Zeroundici.

 

Vedi QUI il Programma completo della manifestazione

Un’avventura chiamata Calabuig, il nuovo marchio della narrativa di qualità

LOGO CALABUIGGiulia Siena
MILANO 
Calabuig è un nuovo marchio nato dall’esperienza e dalla passione di un gruppo di professionisti che non ha mai smesso di credere nella qualità e nella dignità del mestiere di editore. Calabuig è una scommessa, una nuova avventura che punta a portare in Italia libri che accendano nel lettore più attento l’attenzione e il gusto della lettura. Calabuig – così come il nome suggerisce – è un’isola felice, un altrove in cui i libri sono svago e piacere. Ma questa nuova realtà editoriale prima di tutto nasce con una missione precisa, che è insieme una promessa ai lettori: rilanciare la narrativa all’insegna di garanzia e indipendenza. Per scoprire questo nuovo mondo fatto di dedizione e qualità delle pubblicazioni e delle storie, abbiamo intervistato Mariarosa Bricchi (nella foto in basso), direttore editoriale della neonata casa editrice.

 

Come nasce Calabuig?
Calabuig nasce dall’esperienza di Jaca Book, la casa editrice che in quasi cinquant’anni di attività ha pubblicato oltre 4.000 titoli che vanno dalla saggistica alla filosofia, dalle scienza sociali alla storia delle religioni. In questa lunga esperienza, però, la narrativa ha sempre trovato troppo poco spazio: da qui la necessità di intraprendere una nuova avventura, Calabuig, un marchio editoriale nuovo che vuole rilanciare la narrativa all’insegna di garanzia e indipendenza fatta da persone che stanno provando a scegliere per il mondo delle storie belle e di qualità.

Perché il nome Calabuig?
Calabuig è stata una parola evocativa e bizzarra. Calabuig è anche il titolo di un film degli anni Cinquanta diretto da Luis Garcia Berlanga con la sceneggiatura di Ennio Flaiano; la storia si svolge a Calabuig, un paesino della costa Catalana vissuto dal protagonista come un altrove, un paradiso e un’evasione dai problemi quotidiani; un po’ come i libri.
“Il romanzo luminoso” di Mario Levrero e “La signora Melograno” di Goli Taraghi sono appena approdati in libreria e sono i primi due titoli di questo nuovo marchio editoriale. Che libri dobbiamo aspettarci di leggere?
Goli Taraghi, con la quale saremo in giro per l’Italia a presentare “La signora Melograno”, è la “grande signora” della letteratura persiana. Nata a Tehran e residente a Parigi dove ha ricevuto l’onorificenza di “Chevalier des Arts et des Lettres”, Taraghi raccoglie in questo libro storie che nascono dall’avventura della lontananza. Le storie, invece, che racconta l’uruguayano Mario Levrero nel suo “Il romanzo luminoso” sono storie belle e strane perché mescolano amarezza e ironia con uno stile tutto particolare. Quello di Levrero, autore di rilievo e punto di riferimento della letteratura sudamericana, è un grande libro – non solo per le 600 pagine che lo compongono – perché è un intreccio di vissuti, un racconto biografico in equilibrio perfetto tra realtà e assurdo.
mariarosa-bricchi_CALABUIGQuesti libri danno il via alla storia Calabuig e sottolineano una linea editoriale volta alla letteratura straniera di qualità. Cosa c’è all’estero che manca alla letteratura italiana attuale?
All’estero non hanno di più, hanno qualcosa di diverso e la nostra voleva essere un’avventura di ricerca, improntata alla scoperta di nuove storie e nuove rotte. Di cose, andando in giro e cercando, se ne scoprono molte perché il mondo è una miniera, tutto sta, poi, nel coinvolgere il lettore e fargli scoprire questi nuovi mondi.

La scoperta, per il lettore, passa dalla traduzione. Una casa editrice che vuole portare in Italia una narrativa straniera all’insegna della qualità, pone sicuramente la traduzione al centro del lavoro editoriale. Che rapporto c’è tra Calabuig e la traduzione?
La traduzione per noi, infatti, è un momento delicatissimo e fondamentale: trovare professionisti, lettori e traduttori (il nome di questi ultimi compare in copertina) di cui mi fido, discutere con loro, confrontarmi durante il lavoro di editing e trovare il giusto compromesso a favore dell’attinenza con il testo originario è un lavoro di primaria importanza.
Qualche anticipazione sui prossimi libri targati Calabuig?
I prossimi libri saranno un vero e proprio giro per il mondo: pubblicheremo libri e scrittori che arrivano da molti paesi diversi e scrivono in lingue diverse. Dopo le prime due pubblicazioni già in libreria, sarà la volta di un autore francese mai tradotto in Italia; sono in programma, poi, due romanzi di uno scrittore turco, il libro di un’autrice argentina di grande spessore, un romanzo egiziano, un piccolo classico della letteratura ungherese, un romanzo di uno scrittore giapponese di ultima generazione e un romanzo australiano. C’è proprio tutto, ora attendiamo il responso dei lettori!

Dal 13 al 16 novembre arriva Bookcity Milano 2014, la città si veste di libri

book_city_milanoMILANO – Dopo lo straordinario successo di pubblico della passata edizione, torna dal 13 al 16 novembre BOOKCITY MILANO, la manifestazione promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dal Comitato promotore BookCity con il contributo di Camera di Commercio di Milano e AIE (Associazione Italiana Editori), con il
sostegno di AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ALI (Associazione Librai Italiani) e LIM (Librerie Indipendenti Milano).

 

BOOKCITY MILANO 2014, dedicato al libro e alla lettura, prevede tre giorni (più un quarto riservato alle scuole, il 13 novembre, con oltre 100 eventi per studenti di scuole e università) durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, come evento individuale, ma anche collettivo.

“Una terza edizione che è anche la prima edizione metropolitana di BOOKCITY MILANO, che coinvolge molte biblioteche del nuovo, allargato territorio milanese, estendendo progressivamente i confini della manifestazione sempre più lontano dal centro – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno – Con questa nuova edizione inoltre, mentre da un lato consolidiamo il ruolo protagonista delle scuole con oltre 170 progetti attivi sull’area metropolitana, dall’altro istituiamo una tradizione nuova, quella di conferire il Sigillo della Città a un grande autore della letteratura contemporanea che partecipa a BOOKCITY MILANO: quest’anno sarà David Grossman, a significare la grande attenzione di BOOKCITY MILANO 2014 ai temi più sensibili dell’attualità e per sottolineare il contributo fondamentale della letteratura al dibattito sociale e
politico e, dunque, alla storia”.

 

BOOKCITY MILANO 2014, grazie a decine di soggetti culturali e economici, coinvolge l’intera filiera: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, agenti letterari, traduttori, grafici, illustratori, blogger, fino a lettori, scuole di scrittura, associazioni e gruppi di lettura, il mondo delle scuole e dell’università. Una promozione capillare della lettura e della scrittura attraverso diverse e originali modalità di avvicinamento e coinvolgimento di lettori di ogni età.

 

Vedi QUI il Programma completo della manifestazione

 

10 Libri contro i sintomi influenzali

10 libri contro l'inflenzaGiulia Siena
ROMA – Ci risiamo. Inizia il primo freddo e ci risiamo. All’inizio era solo qualche starnuto, uno fastidioso prurito in gola, un po’ di spossatezza e un atavico bisogno della coppia “divano+plaid”. Poi, oltre questi segnali e nonostante le dovute precauzioni (caramelle per la gola, latte e miele, sciarpa, piumino, piumone, analgesico e aspirina), è arrivata qualche linea di febbre! Ci risiamo, come ogni anno – o quasi – ecco arrivata la prima influenza. Se pensate, però, che la solita e stagionale influenza- e la noia che ne deriva – si combatte solamente con il riposo, qualche medicina e i rimedi della nonna, avete sbagliato, c’è ben altro. Cosa? I libri! Sono nati per voi i 10 Libri contro i sintomi influenzali; non vi resta che mettervi a letto, stare al caldo, aprire un libro e coccolarvi, qualche volta si può!

 

1. “Lezioni americane” di Italo Calvino, Mondadori
Scaccia l’influenza perché il genio è cercare il sapere ed essere consapevoli che non sarà mai una ricerca finita.
2. “Dieci donne” di Marcela Serrano, Feltrinelli
Scaccia l’influenza perché si percorrono le strade tortuose di vite di donne.
3. “Storie strane” di Villy Sørensen, Del Vecchio Editore
Scaccia l’influenza perché è un viaggio in storie quotidiane e bizzarre, antiche, attuali e contrapposte.
4. “Film parlato e altri racconti” di Irène Némirovsky, Adelphi
Scaccia l’influenza perché racconto e immagini si susseguono in una danza perfetta.
5. “Non c’è niente che non va, almeno credo” di Maddie Dawson, Giunti
Scaccia l’influenza perché ogni cosa potrebbe sempre cambiare, all’improvviso.
6. “Il dono della menzogna” di Ronaldo Correia De Brito, Gran Vìa
Scaccia l’influenza perché è un intimo e indimenticabile omaggio alla saudade.
7. “Il silenzio delle conchiglie” di Helen Keller, Edizioni e/o
Scaccia l’influenza perché racconta una nuova vita fatta di coraggio, scoperte e nuove emozioni.
8. “Io amo. Piccola filosofia dell’amore” di Vito Mancuso, Garzanti Libri
Scaccia l’influenza perché parla della più profonda, intensa e controversa delle avventure umane.
9. “Il gioco del mondo” di Julio Cortázar, Einaudi
Scaccia l’influenza perché ogni momento è buono per andare alla ricerca di se stessi.
10. “Appunti per un discorso sull’odio” di Andrea Alessandro Di Carlo, Bébert Edizioni
Scaccia l’influenza perché è una lunga e attenta riflessione sugli istanti, le paure, le attese.