Giulia Siena
PARMA – Vi parlo de L’ultima menzogna, il libro di Giovanni Pannacci pubblicato da Fernandel. Questa è la storia di un uomo che vive ai margini. Vive in solitudine; vive con poco e chiede poco. La sua più grande conquista è stata imparare l’italiano sotto la guida paziente di Attilio, un bibliotecario innamorato dei libri e di quel fascino silenzioso e inarrivabile. Nikel, questo il suo nome, vive all’ombra della vita, versando benzina nei serbatoi delle vetture altrui. La sua unica passione è fatta di pagina. La sua passione sono le storie. I romanzi. I libri. La sua esistenza sembra un libro svogliato, un romanzo monco, un’epopea triste e, forse, Olga, una scrittrice brillante arrivata a Rimini, in quella stessa biblioteca, per presentare i suoi libri, poteva essere l’unico essere umano – oltre ad Attilio – a interessarsi a quel personaggio silenzioso. Le loro storie si incontrano: da una parte la storia romanzata di una bambina senza parole e, dall’altra, quella di un bambino straniero arrivato in Puglia per volere della madre. Da quella terra, però, dovette andare via, abbandonato anche da quell’uomo che lo rese orfano senza esserne il padre. Nikel arriva a Rimini, la città delle gioie estive e del grigio inverno. Impara quella lingua contorta e misteriosa; impara a leggerne le storie, a catturarne le vite e a tessere pensieri. Tutte le parole di quella lingua gli serviranno con Olga Kersten quando, dopo la presentazione, attorno al tavolo di un ristorante, le loro storie si incontrano e si incastrano per un po’. Nikel e Olga, nella loro diversità, trovano punti in comune. Nel presente della scrittrice c’è ancora troppo passato; c’è Lyubim che si presenta prepotente nella loro storia. Lyubim, così diverso da Nikel e così importante per Olga, sarà l’ago della bilancia in una relazione dettata dal desiderio e dallo stupore, dall’erotismo e dal compromesso. Nikel si lascia attraversare dalla vita. Quelle novità saranno novità e ossigeno, dolore e consapevolezza, cambiamento e rammarico. Attilio, intanto, rimarrà ad assistere silenzioso alle evoluzioni di Nikel, il ragazzo travolto da un ipotetico amore.
Nikel impara il mondo attraverso i libri e immagina che ogni cosa possa essere reale e veritiera; conosce tutto dell’italiano, ma non la finzione che c’è nella narrativa. Si lascia sedurre dalle parole, crede ad esse per capire Olga e si lascia trascinare in una relazione che diventerà presto attrazione e pericolo.
Con L’ultima menzogna, Pannacci costruisce un romanzo delicato e potente, un omaggio alla forza della solitudine e al fascino sottile e salvifico della letteratura.
Sorprendente, realistico e originale. Leggete!