Laureata in Editoria e Giornalismo, da sempre coltiva l’amore per il teatro, la lettura e la poesia. Passioni che si sono concretate nel gruppo culturale “Il Carro dell’anima”, nato molti anni fa nel suo piccolo e splendido paese. Per lavoro, si interessa anche di televisione, intrattenimento e serie TV. Ama trascorrere il tempo libero andando al cinema o facendo un salto in libreria (adora, infatti, immergersi nella letteratura chic lit e perdersi in tutte le forme che la cultura può assumere). La sua filosofia di vita si ispira essenzialmente a una delle poesie più belle di Emily Dickinson: “Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane né corsieri come una pagina di poesie che si impenna questa traversata può farla anche il povero senza oppressione di pedaggio tanto è frugale il carro dell’anima.”

“New York: viaggio nella Grande Mela”: una guida per scoprire una delle città più affascinanti

Alessia Stà
ROMA –
L’estate è ormai alle porte. Se ancora non avete scelto cosa fare per le vostre vacanze, vi consiglio di leggere la nuova guida edita da Polaris: “New York: viaggio nella Grande Mela” di Corinna Bajocco, troverete tante informazioni interessanti su una delle città più affascinanti tutta da scoprire.
La letteratura relativa alla City è vastissima, romanzi, poesie, film, articoli, canzoni; eppure c’è un denominatore comune. Ognuna di queste espressioni artistico letterarie racconta una NY immensamente grande e immensamente piccola. Una NY personale, soggettiva, vissuta, pensata e descritta assecondando la propria singolarità. Questa soggettività è la più grande verità relativa alla Grande Mela: la metropoli immensa, dove la pluralità delle voci e la multiculturalità delle espressioni trovano la loro più completa realizzazione, è tuttavia anche un piccolo centro, una piccola realtà personalissima per ogni singolo abitante o futuro abitante o semplice turista in cammino fra le sue strade. Sia che ci si perda in questa città per la prima volta o per la centesima si percepisce un senso di intimità e tuttavia straordinaria potenza. Così che da lontano ci immaginiamo una metropoli eccessiva, rumorosa, verticale; dal di dentro invece respiriamo un bizzarro senso di comfort e familiarità come se tutto ciò che ci accade stesse accadendo nella propria città, nel proprio quartiere, a casa propria. Il libro racconta, oltre alla necessarie e più tradizionali indicazioni di viaggio, queste mille finestre aperte sulla città, questa moltitudine di occhi che la osservano, questo continuum di persone che la abitano e questo immenso senso di fascino e curiosità che attrae viaggiatori da tutto il mondo. Ci sono perciò percorsi, visite, cose da fare e vedere, eventi, festival, parate e piccoli pomeriggi di insolito shopping così come farebbero i newyorchesi, così come se fossimo newyorchesi. E ci accompagnano le voci di scrittori, artisti, architetti, curatori, personal shopper, perditempo, musicisti, professori e malviventi. Ne esce fuori una guida in puro stile Polaris.

“Le novità in libreria segnalate da ChronicaLibri, per un’estate tutta da leggere”


Alessia Sità

ROMA – L’estate è ormai alle porte e con l’arrivo della bella stagione per molti si avvicina anche il tempo della buona lettura. Scopriamo, dunque, cosa ci aspetta in libreria per quest’estate 2012.
E’ un giugno ricco di novità quello offerto da Giulio Einaudi Editore, che segnala l’uscita del romanzo “L’estate senza uomini” di Siri Hustvedt; “La Repubblica di Wally” di Suzanne Ruta, “La sfida” di Norman Mailer, “Il secondo libro dell’ignoranza” di John Lloyd e John Mitchinson, “Il mio piatto forte” di Elena Loewenthal e “Canti del guardare lontano” di Giuliano Scabia. Molte anche le proposte targate Piemme: “Il gusto della vita” di Ersilio Tonini, “L’amore è un foulard” di Shelina Zahra Janmohamed e “L’appalto” di Sergio Grea e “Per l’@more basta un clic” di Rainbow Rowell. Per chi desiderasse approfondire le proprie conoscenze in economia, invece, Edizioni Ambiente suggerisce “Economia dell’abbastanza” di Diane Coyle, mentre Arkadia editore segnala l’uscita di “Asia non esiste”, il nuovo romanzo di Emanuele Cioglia.
Da non perdere, inoltre, le prossime uscite di Neri Pozza, che propone “I giorni chiari” di Zsuzsa Bánk, “E poi” di Natsume Soseki e “L’educazione non sentimentale” di Sybille Bedford.
Per gli amanti del brivido e del mistero Newton Compton porta in libreria: “La paura” di Francesca Bertuzzi, “Un mondo innocente” di Ami Sakurai, “Il diario del vampiro. La maschera” di Lisa Jane Smith, “2012. La fine del mondo” di Steve Alten e “Il tesoro della legione fantasma” di David Gibbins.
Concludiamo  il nostro viaggio fra le novità editoriali, segnalando le ultime uscite di Longanesi, in libreria dal 7 giugno: “Il profumo” di Patrick Süskind e “Memorie di una Geisha” di Arthur Golden.

“Passeremo per il deserto” : il lungo viaggio interiore di un ragazzo alla ricerca della verità

Alessia Sità
ROMA – “ Il colore del cielo: arancione, forse a tratti viola. Il deserto azzurro, come se un manto lo coprisse. Non c’è niente”.

Un senso impellente di conoscere e far luce su un passato avvolto nel mistero accompagna il giovane protagonista di “Passeremo per il deserto”, il toccante romanzo di Diego Zúñiga edito da Caravan Edizioni.
Una famiglia allo sbando: padre e madre separati, un improvviso trasferimento a Santiago, una cugina scomparsa nel nulla, la morte di uno zio avvolta nel mistero e il fanatismo religioso di un nonno Testimone di Geova. Attorno a questi avvenimenti ruota l’intera esistenza del protagonista, che pazientemente tenta di ricostruire la storia della propria famiglia. Nessuno, però, sembra essere disposto a riaprire le pagine dolorose di un passato che disperatamente cerca di dimenticare.  Un viaggio nel deserto sarà il punto di partenza per iniziare a mettere insieme i tasselli di una storia fatta sostanzialmente di lutti e segreti. Il deserto diventa la metafora di vita di una famiglia che non riesce o forse non vuole comunicare. Il deserto è il vuoto rappresentato dalle parole e dall’esistenza vissuta fra rancori e dispiaceri.
A fare da sfondo al dramma familiare di un ragazzo un po’ goffo, che sogna di diventare un cronista sportivo, sono le strade del Cile, la cui tragica storia rivive ancora fra macerie esistenziali personali e terribili vicende di cronaca. In “Passeremo per il deserto” Diego Zúñiga rievoca un doloroso passato legato alla storia di un Paese purtroppo protagonista di indicibili violenze e tragici episodi, di cui le nuove generazioni non conoscono ancora la versione ufficiali.

“Viola”: il toccante romanzo di Pervinca Paccini

Alessia Sità
ROMA – “Se ne stava lì. Lo sguardo fra le lunghe ciglia scure di trucco. Lo sguardo divorato dalla nostalgia di un domani che non sarebbe mai arrivato. Quello sguardo spalancato scagliava gli ultimi brandelli di vita verso il cielo di ghiaccio, come per catturarlo nella ragnatela disordinata di immagini che avrebbe trascinato con sé nella notte.”

Si apre negli anni ’70 “Viola”, il nuovo romanzo di Pervinca Paccini pubblicato da Autodafé Edizioni. Fra lotte studentesche, amore, sesso e disubbidienza femminista si dipana la storia di Giulia e Viola, due sorelle unite da un profondo ed intenso sentimento fraterno. Purtroppo però, l’inaspettato irrompe nelle loro giovani vite, spezzando per sempre qualcosa che mai più ritornerà. Quel legame che le aveva sempre accompagnate fin dall’infanzia viene inspiegabilmente stroncato da un evento oscuro.
A distanza di trent’anni, però, Giulia continua ad interrogarsi e a tormentarsi sulla morte dell’amata sorella. L’impossibilità di riuscire ad affrontare un passato doloroso, lentamente lascerà spazio ad un nuovo sentimento. Sarà proprio l’incontro e l’amore di Gabriele, un restauratore di libri antichi, la vera chiave di svolta nell’esistenza della donna. Fra foto sbiadite, indizi vari e vecchi amici, Giulia troverà la forza e il coraggio per intraprendere un viaggio doloroso, ma indispensabile per poter finalmente ridare la serenità al ricordo dell’adorata Viola.
Fra presente e passato, Pervinca Paccini racconta una toccante storia umana. A fare da sfondo alla vicenda esistenziale di ogni personaggio è sempre Milano. La Milano di oggi: “grigia, fredda inospitale, necessaria come il denaro” e la città di ieri, scenario di rivoluzioni culturali, di eccessi e partecipazione politica.
Vincitore nel 2010 del premio per il miglior incipit tra i romanzi pubblicati su IlMioLibro, “Viola” è un romanzo generazionale, che ha il merito di aver saputo mettere a confronto due generazioni completamente diverse.

“Mal di mare”: le intriganti indagini del Capitano Osvaldi

Alessia Sità
ROMA – “Quando andrò in pensione – una data incerta per via dell’eterno dibattito sull’età e il sesso – scriverò un romanzo ambientato nella città in cui sono nata e vivo. Malgrado le letture e i viaggi, rimango infatti dell’idea che il luogo d’origine sia insostituibile fonte di buona lettura. Ma, al contrario di altri autori legati al territorio, che arcaizzano di proposito con il lessico oppure trascolorano nel mito vicende paesane tutto sommato banali, io di Maraglia voglio raccontare l’oggi poco onorevole, e nel linguaggio ordinario.”

Inizia con questi propositi il romanzo di Virginia Savona Less,Mal di mare”, pubblicato da Autodafé Edizioni. A fare da sfondo alle intriganti indagini di Osvaldi, Capitano dei carabinieri, – definito come “un omaccione impegnato ad offrire al mondo l’immagine stereotipata dell’orso di buone maniere” – è proprio la cittadina immaginaria di Maraglia. In sette episodi, il prode Osvaldi e il suo insostituibile ‘braccio destro’, il maresciallo Pellicciotta, tenteranno di far luce su misteriosi delitti, quasi tutti di ambientazione nautica. Uomo di cultura e amante della buona cucina, il Capitano lascia che sia l’intuito e la deduzione a guidare il corso delle sue indagini. Ecco perché ama molto ripetere una citazione di Bloch: “Nessun egittologo ha visto Ramsete”; una sorta di ‘motto’ che metaforicamente riassume molto bene la sua tecnica investigativa. “Non si assiste al delitto né all’evento, però bisogna attendibilmente ricostruirli e cercare la verifica con gli strumenti adatti”. Il Capitano non lascia mai niente al caso, ma spesso sono proprio le sue lucide deduzioni la vera chiave di svolta. La prontezza di osservazione, la cura del dettaglio, l’attenta diagnosi di ogni teste coinvolto nei vari delitti, saranno le armi principali usate per la risoluzione dei complessi casi. In “Mal di mare” la piccola cittadina immaginaria diventa lo specchio infelice e il simbolo di un paese devastato dalla corruzione e dalla tracotanza umana. “Maraglia è rallegrata da un vistoso spaccio, da infiltrazioni camorristiche con tanto di riciclaggio e da un numero di rapine, ferimenti e omicidi in linea con la media nazionale”. Con uno stile molto lineare, Virginia Less racconta storie – alcune delle quali tratte liberamente dai fatti di cronaca – che hanno come comun denominatore figure e comportamenti che ormai sono entrati a far parte del nostro attuale‘costume’ sociale.

“Per dirmi che sei fuoco”: la ricerca della verità attraverso i versi di Ungaretti

Alessia Sità

ROMA – “Non mi era mai apparso tanto violento, brutale e attraente, il paesaggio. Lo scoprivo ai miei occhi con una spontaneità di immagini che ancora mi sorprende.”
(Lettera di Giuseppe Ungaretti scritta da San Paolo a Bruna Bianco).

Sono proprio i versi di Giuseppe Ungaretti a fare da sfondo alla straordinaria storia di Nico, un ragazzo romano che sta per laurearsi in letteratura con una tesi proprio sul poeta di Alessandria d’Egitto. Improvvisamente, però, la tranquilla esistenza del giovane viene stravolta dalla sconcertante scoperta di essere il figlio biologico di un  ‘donatore misterioso’.
Inizia così “Per dirmi che sei fuoco”, il romanzo di Fabrizio Falconi pubblicato da Gaffi Editore in Roma, nella collana Godot.
Il pretesto narrativo è fornito da una reale inchiesta giornalistica – realizzata qualche anno fa dall’autore – sui bimbi nati in ‘provetta’ negli anni ’80 e sulle difficoltà, riscontrate da molti, ad accettare l’idea di essere figli di ‘anonimi donatori’.
Attraverso gli archivi della banca del seme di Amsterdam, Nico riesce a raccogliere le informazioni necessarie che lo metteranno sulle tracce di Michele, un rivoluzionario ecologista che da anni lotta contro le ecomafie in giro per tutta l’Europa. Il desiderio di incontrare il padre naturale, per dare finalmente un volto a un nome scritto su un pezzo di carta, spinge il ragazzo a intraprendere insieme alla fidanzata Valentina, una ricerca estenuante che lo porterà ad avventurarsi sulle montagne abruzzesi, sfidando ostacoli e pericoli di ogni tipo. A infittire sempre di più la trama, già ricca di avvenimenti, è anche l’arrivo di Brigitte, la sorella naturale di Nico. I due fratelli si ritroveranno a ricostruire insieme la storia di vita del padre, dopo che questi resterà gravemente ferito in seguito ad una delle sue ‘azioni dimostrative’. Qualche volta però, la verità ha un prezzo troppo alto da pagare, e i due ragazzi lo scopriranno a proprie spese.
Attraverso le vicende di Nico e l’esperienza di vita di Giuseppe Ungaretti, che diventa quasi il ‘cantore’  e il simbolo di una lunga peregrinazione umana, Fabrizio Falconi racconta e affronta, con straordinaria sensibilità, due importanti tematiche: la fecondazione artificiale e lo smaltimento illegale di rifiuti.

“Superdonne. Attente a non scoppiare!”: come imparare ad evitare una crisi di nervi

Alessia Sità

ROMA – Se sentite di essere sempre più vittima dei ritmi serrati che la vostra esistenza di donna, madre, moglie e professionista vi impone ormai da tempo e se siete quasi sull’orlo di una crisi di nervi… state calme!!!! Respirate, inspirate…e correte subito in libreria a comprare l’ultimo lavoro di Sherri Bourg Carter: “Superdonne. Attente a non scoppiare!” edito da Edizioni Ghena. Troverete tanti ottimi consigli ed eccellenti soluzioni per evitare di dare sfogo al vostro nervosismo da stress quotidiano, imparando a ripristinare facilmente anche il vostro equilibrio.
«Non gestisco un intero dipartimento legale: è lui che gestisce me».
Dopo vari colloqui con numerose donne di successo la psicologa statunitense Sherrie Bourg Carter riprende un tema caro al dibattito degli anni Settanta, incentrato sull’assurda pretesa di una società che richiede alle donne di essere contemporaneamente impeccabili sia nella cura domestica che nell’attività lavorativa. Nel libro vengono evidenziate le responsabilità provenienti dalla sopravvivenza di stereotipi di genere come fattori che determinano sofferenza psicologica e, nello specifico, stress. La tendenza ad essere perfette in ogni campo, a lungo termine, porta le donne allo sfinimento. Per questo motivo l’autrice indica diverse vie d’uscita: pratiche e concrete azioni che possano rimettere in pista e far superare lo stress alle personalità eccezionali che si nascondono in ogni “Superdonna”.


“Le novità in libreria scelte per voi da ChronicaLibri”

Alessia Sità

ROMA – Cosa ci aspetta in libreria per questa primavera 2012? Sicuramente tante proposte interessanti che, come sempre, riusciranno a soddisfare i gusti di tutti i lettori. Si parte con le novità targate Edizione Ambiente che in questi giorni segnala l’uscita di “Boschi & Bossoli” di Michael Gregorio ed “Eating Planet 2012”, il primo libro del Barilla Center for Food & Nutrition realizzato in collaborazione con Worldwatch Institute, disponibile in libreria dal 26 aprile. Per gli amanti della storia, Isbn Edizioni suggerisce “I giorni veri” di Giovanna Zangrandiil diario della resistenza di una donna e di una grande scrittrice – pubblicato nella collana dedicata al Novecento italiano e ristampato a pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile. Avagliano Editore ricorda il giornalista e scrittore Antonio Ghirelli, scomparso da poco, attraverso i suoi libri: “Un secolo di risate” e “Una bella storia”. Le Edizioni Pendragon annunciano l’imminente uscita di due coinvolgenti romanzi: “Adéu di Vasco Rialzo e “Ferro e Fuoco” di Romano De Marco. I giovanissimi potranno invece avventurarsi fra le novità di Carthusia Edizioni, che segnala “Io non mi separo” di Beatrice Masini e Monica Zani; “Il coraggio di pensare a Dio” di Domenico Barrilà ed Emanuela Bussolati; “C’era, lassù al castello” di Roberto Piumini e Gianni De Conno; “Gigin Zucchina” di Chiara Patarino ed Elena Prette. Da non perdere, inoltre, due importanti uscite: il toccante romanzo di Saverio Fattori “12:47 Strage in fabbrica” pubblicato da Gaffi Editore e “Saranno infami” di Alberto Paleari edito da Fandango Libri. Fra le sue novità, Mondadori annovera “Un perfetto sconosciuto” di Lesley Lokko, l’ultimo lavoro di Carlos Zafon Ruiz “Il prigioniero del cielo” e “Una ragazza da sposare” di Madeleine Wickham (Sophie Kinsella). E per finire il nostro viaggio alla scoperta delle tante novità editoriali, segnaliamo “Le nuvole di Timor” di Marco Ferrari, edito da Cavallo di Ferro, disponibile in libreria dal 17 maggio.

 

“Romancing Miss Brontë”: il genio delle sorelle Brontë rivive fra le pagine del romanzo di Juliet Gael

Alessia Sità

ROMA – Fin dai tempi del Liceo, ho sempre nutrito un profondo interesse per la letteratura del periodo vittoriano e in particolar modo per le tre sorelle Brontë: Charlotte, Emily e Anne. A soddisfare ulteriormente la mia curiosità  ha contribuito anche “Romancing Miss Brontë”, l’accurata biografia romanzata dell’americana Juliet Gael, pubblicata da Tea. In perfetta armonia fra realtà e finzione, questo straordinario romanzo ripercorre scrupolosamente le tormentate e drammatiche vicende della famiglia Brontë. Figlie di un sacerdote anglicano di origine irlandese, le tre sorelle trascorsero un’esistenza solitaria nella selvaggia natura delle brughiere dello Yorkshire. Dopo la prematura morte della madre e delle due sorelle maggiori, furono allevate dall’inflessibile zia Mrs. Branwell. L’isolamento però non impedì loro di ricevere un’eccellente istruzione, che favorì la creazione di un mondo fantastico e allo stesso tempo crudele. Nonostante le rigide regole e le tipiche consuetudine dell’Inghilterra dell’Ottocento, Charlotte, Emily e Anne sfidarono i pregiudizi di un’epoca e della gente, facendo conoscere al mondo intero il loro straordinario talento letterario, decisamente fuori dal comune.
Infranto il sogno di aprire una scuola presso la parrocchia e nostalgica di rivivere l’adrenalina culturale del periodo trascorso a Bruxelles, Charlotte persuase Anne ed Emily a pubblicare le loro poesie usando gli stessi pseudonimi dell’infanzia. Fu così che nel 1847, i tre fratelli Ellis, Acton e Currer Bell pubblicarono presso due note case editrici di Londra i loro romanzi – Jane Eyre, Cime Tempestose e Agnes Grey – destinati a suscitare l’interesse della critica e a diventare un vero e proprio successo mondiale. L’anonimato tenacemente difeso, soprattutto da Emily, contribuì per molto tempo ad alimentare il sospetto che vi fosse un unico autore per tutte e tre le opere. La grande popolarità suscitata nel mondo editoriale però non cambiò la solitaria esistenza del trio di scrittrici. Lo spettro della morte continuò a far loro visita prematuramente. Prima fu la volta di Branwell, l’unico maschio della famiglia vittima dell’oppio e dell’alcol, la cui degradazione fisica e morale divenne un vero tormento per l’intera famiglia; poi toccò anche alla ribelle Emily e alla dolce Anne, entrambe scomparse alla soglia dei trent’anni. Tenacemente e confidando solo nella forza della fede, la piccola Charlotte proseguì  il suo lavoro di scrittrice nel ricordo delle adorate sorelle. Con straordinaria capacità narrativa e con grande sensibilità, Juliet Gael ricostruisce, attraverso le vicende e le sofferenze di Charlotte Brontë, la storia, le passioni e gli amori di tre donne decisamente in contrasto con l’ideale femminile del periodo vittoriano, in quanto simbolo di coraggio e determinazione. “Romancing Miss Brontë” ha il merito di ricreare l’atmosfera di un’epoca e di commuovere il lettore in modo del tutto inaspettato.

“Intervista a Cristiano Abbadessa, direttore editoriale di Autodafé Edizioni”

Alessia Sità

ChronicaLibri ha intervistato Cristiano Abbadessa, direttore editoriale di Autodafé Edizioni, che ci parla dello spirito e dei progetti futuri della piccola casa editrice specializzata in narrativa.
Qual è la proposta editoriale di Autodafé?

Pubblichiamo opere di narrativa (romanzi o raccolte di racconti) capaci di stimolare la riflessione e la comprensione della realtà sociale dell’Italia contemporanea. Abbiamo quindi un’identità tematica, più che di genere o di stile, frutto da un lato di una nostra precisa scelta culturale e civile e dall’altro della considerazione che questo tipo di offerta è abbastanza rara nel panorama editoriale italiano.
I due significati attribuiti al nome Autodafé, ovvero ‘Fatto da solo’ e ‘Atto di Fede’, possono essere considerati la vera ‘formula vincente’ e il tratto distintivo della vostra casa editrice?

Direi che rappresentano bene lo spirito della nostra avventura editoriale: una piccola casa editrice per autori non ancora affermati, connotata da una cura artigianale del lavoro e animata da un indispensabile ottimismo. Non mi azzarderei a parlare di “formula vincente”, almeno per ora.
Autodafé come sceglie i propri autori?

Per un anno e mezzo abbiamo valutato tutte le proposte editoriali ricevute: per una decina di mesi con buoni risultati, poi il metodo si è rivelato poco efficace, di fronte a una gran quantità di proposte totalmente fuori tema. Abbiamo perciò ristretto il campo della selezione, avvalendoci di una prima cernita esterna alla redazione della casa editrice. I criteri di selezione restano invece gli stessi: opere di qualità letteraria che abbiano rigorosa attinenza con la nostra linea editoriale.
Il vostro obiettivo è quello di ‘pubblicare opere che aiutino a comprendere e a riflettere intorno alla realtà sociale dell’Italia contemporanea’. L’opera più significativa a tale proposito qual è stata?

Tutte quelle pubblicate, ovviamente. Non lo dico solo per obbligo e correttezza, ma anche e soprattutto perché, in effetti, se un’opera non ha le caratteristiche indicate non la pubblichiamo. E direi che proprio le differenze di genere e di stile, quindi la conoscenza di tutti i titoli e non di uno soltanto, aiuta a comprendere appieno come si possa raggiungere l’obiettivo indicato percorrendo strade letterarie apparentemente diverse.
Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: come vive Autodafé questa continua “lotta”?

Male. C’è un problema di proliferazione degli editori, ma soprattutto di sovrapproduzione: escono più titoli di quanti il mercato possa digerirne. Dall’altra parte, è anche vero che gli editori sono invece “pochi” rispetto alla quantità davvero enorme di proposte avanzate dagli autori, e non tutte improponibili o presuntuose. Deve però ristabilirsi un equilibrio tra buone opere scritte, editori che le pubblicano, lettori che le leggono.
Quali sono i progetti futuri di Autodafé?

Nell’immediato, siamo proprio concentrati sulla valorizzazione delle opere pubblicate, con l’obiettivo di avere un riscontro preciso delle nostre reali potenzialità. Siamo convinti della validità dei titoli pubblicati, ma ora devono essere i lettori a dirci se esiste davvero lo spazio per una proposta editoriale come la nostra.