Laureata in Editoria e Giornalismo, da sempre coltiva l’amore per il teatro, la lettura e la poesia. Passioni che si sono concretate nel gruppo culturale “Il Carro dell’anima”, nato molti anni fa nel suo piccolo e splendido paese. Per lavoro, si interessa anche di televisione, intrattenimento e serie TV. Ama trascorrere il tempo libero andando al cinema o facendo un salto in libreria (adora, infatti, immergersi nella letteratura chic lit e perdersi in tutte le forme che la cultura può assumere). La sua filosofia di vita si ispira essenzialmente a una delle poesie più belle di Emily Dickinson: “Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane né corsieri come una pagina di poesie che si impenna questa traversata può farla anche il povero senza oppressione di pedaggio tanto è frugale il carro dell’anima.”

ChronicaLibri ha intervistato Francesco Rago, autore di “Dolce come il piombo”

 

Alessia Sità

ROMA Qualche mese fa ho letto e recensito il romanzo di Francesco Rago, “Dolce come il piombo” pubblicato da Edizioni Montag nella collana Le Fenici. La storia di tre ragazzi di provincia che lottano, con ostinazione, per farsi spazio in un mondo che troppo spesso ha delle regole crudeli, mi ha veramente tenuta sospesa fino all’ultima pagina, spingendomi a riflettere molto sull’ineluttabilità del destino. La vicenda di Lepre, Fuoco e Saetta e la scrittura di Francesco Rago mi hanno decisamente conquistata. Oggi ChronicaLibri vi propone l’intervista all’autore.

“Dolce come il piombo”, se non sbaglio è una sinestesia? Qual è il significato profondo di questo titolo?
A un certo punto del libro c’è una frase: “Lucia continuava a vivere nei suoi pensieri, alcuni dolci come il miele, altri pesanti da digerire, come il piombo”. Il romanzo è costruito sulla linea sottile che scorre fra la dolcezza dell’amicizia e della gioventù, e l’amarezza della separazione e della perdita, fino al punto in cui le due cose si mischiano fra loro e non si distinguono più.
Cosa ha ispirato la storia di Ivan, Fabrizio e Carlo?
Avevo voglia di raccontare l’amicizia, quella vera, e per farlo mi sono ispirato a una provincia e a un’epoca in cui forse c’era più spazio per sognare.
Quanto di Francesco Rago c’è nella storia di Lepre, Fuoco e Saetta? Qual è il personaggio a cui ti sei legato di più?
Nella storia di Lepre, Fuoco e Saetta direi che ci sia poco e niente del mio vissuto, nel senso che i personaggi appartengono a un periodo storico e a un microcosmo che non sono i miei. Durante la scrittura mi sono legato in egual misura a ciascuno di loro, nella mia visione è un po’ come se tutti e tre fossero un unico personaggio, una sorta di tre di uno.
Il tuo libro oscilla fra dolcezza e amarezza. Dalla spensieratezza infantile alla consapevolezza della maturità adulta. Possiamo dire che il tuo romanzo è una lucida riflessione sullo scorrere del tempo e sull’ineluttabilità del destino?
Credo che quelle cui fai riferimento siano senz’altro tematiche centrali. Nel corso della vicenda i protagonisti crescono e si evolvono, e a un certo punto si crea una distanza fra ciò che diventano e ciò che invece avrebbero dovuto e potuto essere. Ma com’è possibile stabilire e misurare questa distanza? Non è possibile, ed è in questa sorta di buco nero che si concentra la loro storia.
Mi ha colpito molto la tua straordinaria capacità introspettiva. Nel tuo libro, descrivi accuratamente personaggi e particolari di ogni tipo con estrema precisione. Ogni dettaglio è funzionale al racconto e permette al lettore di affezionarsi ai protagonisti. Quanto conta l’intreccio narrativo in un libro?
In un romanzo come il mio, che abbraccia un arco di tempo di quasi trent’anni, mantenere un coerente intreccio narrativo è fondamentale, altrimenti c’è il rischio che la storia si sfaldi e il lettore si smarrisca in corso d’opera. La difficoltà in questo caso era di gestire tre protagonisti contemporaneamente, cercando di mantenere ritmo e interesse nelle vicende di ognuno. Penso che venga spontaneo affezionarsi a Lepre, Fuoco e Saetta perché sono caratterizzati da una forte umanità.
Cosa rappresenta per te la scrittura?
Mi rivedo molto in questa affermazione di Salgari: “Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli”. Per me la scrittura rappresenta anche e soprattutto un viaggio mentale, un momento di evasione, di libertà.
Attualmente stai lavorando a qualche progetto particolare?
Ho concluso un nuovo romanzo, per certi aspetti molto diverso dai miei lavori precedenti. Ora sono in attesa di trovargli una sua collocazione editoriale.
Da scrittore quali sono le 3 parole che preferisci?
Non mi pare di avere delle parole preferite, ma queste mi piacciono: zazzera, limaccioso, anfitrione.

 

“Un sogno su misura” il libro perfetto per diventare grandi

Alessia Sità

 

ROMA – Nonie ama la moda. Edie spera di poter salvare il mondo. Jenny sogna Hollywood.
Amicizia, solidarietà e tanti sogni da realizzare. Sono questi gli ingredienti principali di “Un sogno su misura” il libro di Sophia Bennett, edito da Piemme Junior nella collana Il battello a vapore.
La vita di tre amiche molto speciali cambia completamente dopo l’incontro con una ragazzina della loro stessa età, scampata miracolosamente alla tragedia della guerra in Uganda. Improvvisamente Nonie, Edie e Jenny hanno l’opportunità di fare qualcosa di veramente molto importante, riuscendo a realizzare allo stesso tempo anche i loro sogni nel cassetto. Sophia Bennett ci regala una deliziosa storia di buon sentimenti, insegnandoci che per raggiungere grandi obiettivi e mete molto ambite serve tanta ostinazione e un gruppo di amici veri, pronto sempre a supportarsi nei momenti più difficili e nelle grandi sfide quotidiane. A chiudere il libro della Bennett è un’interessante postfazione sull’ONLUS Humana: un’organizzazione umanitaria, indipendente e laica,  nata nel 1998 per sostenere e realizzare progetti di sviluppo nel Sud del mondo”. Un’attività incentrata su diversi ambiti come: educazione, sicurezza sanitaria e alimentare, aiuto all’infanzia e sviluppo comunitario.

 

“Ecocucina. Azzerare gli sprechi, risparmiare ed essere felici”

Alessia Sità

ROMA – In tempo di crisi ogni spreco inutile potrebbe avere delle ripercussioni sulla nostra vita e abbiamo, perciò, il dovere di evitarlo. A questo proposito abbiamo scovato un libro molto utile: “Ecocucina” di Lisa Casali, edito da Gribaudo. Questo testo è prodigo di consigli intelligenti e tanti piccoli trucchi da imparare per risparmiare in cucina ed essere felici.
Lo sapevate che utilizzando le parti dei cibi che siamo abituati a scartare è possibile risparmiare anche il 20% sulla spesa?
Il comune modo di cucinare genera una grande quantità di scarti: foglie e gambi, ad esempio, non solo sono molto saporiti, ma anche ricchi di nutrienti.
Grazie a questo libro scoprirete come ottenere il massimo, in termini di gusto e di risparmio, da scarti e avanzi. Imparerete a utilizzare metodi di cottura che vi faranno risparmiare tempo ed energia. Stupirete i vostri ospiti gourmet e farete, allo stesso tempo, un regalo a voi stessi e all’ambiente.
Dopo aver letto questo libro:
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cambierà radicalmente la vostra percezione di cosa è rifiuto e cosa non lo è;
. preparerete piatti sorprendenti a un costo così basso che stenterete a crederlo;
. vi abituerete a mangiare anche quello che non avete mai osato assaggiare;
. scoprirete come risparmiare fino al 20% sulla spesa di frutta e verdura;
. raddoppierete la resa dei prodotti che acquistate e imparerete a consumare meno acqua ed energia in cucina;
. mangerete in modo più sano e consapevole.

 

“10 Libri dell’estate”… leggere per sognare

Alessia Sità
ROMA – Se siete in procinto di partire, ricordate di mettere in valigia un buon libro. L’estate è la stagione giusta per evadere non solo dalla routine quotidiana, ma anche dalle solite letture. Per questo, ho selezionato alcuni libri che potrebbero risultare un piacevole diversivo per la vostra mente … Non mi resta che augurarvi buona estate e ovviamente buona lettura!
1. Cinquanta sfumature di Grigio di James E. L. (Mondadori)
2. Cinquanta sfumature di Nero di James E. L. (Mondadori)
3. Cinquanta sfumature di Rosso di James E. L. (Mondadori)
4. Romancing Miss Brontë di Juliet Gael (Tea)
5. L’amante di Lady Chatterley di Lawrence David H. (Rizzoli)
6. Colazione da Darcy di Aly McNamara (Newton Compton)
7. Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf (Einaudi)
8. Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder (Longanesi)
9. La meraviglia delle piccole cose di Dawn French (LeggerEditore)
10. Soffocare di Chuck Palahniuk (Mondadori)

 

 

“Lo specchio del mio segreto” il nuovo romanzo di Samar Yazbek, autrice del best seller “Il profumo della cannella”

 

Alessia Sità

ROMA “Ma perché andarci? Non si domanda perché Said Nasser l’ha abbandonata per anni? Cosa vuole da lui, dopo tutto quello che è successo? Forse chiedergli perché le ha fatto questo. Forse lo ama ancora. Il cuore di Leila ha smesso di battere. E lei ha capito, nelle notti del suo lungo vagare dentro la prigione, che non avrebbe più ricominciato. Perché ha aspettato tutti questi anni per andare da lui? Vuole sapere per quale motivo si strugge al pensiero di vederlo: è voglia di morire o voglia di tornare a vivere?”
Samar Yazbek, autrice del best seller “Il profumo della cannella”- censurato in Siria dall’Unione degli scrittori arabi – torna in libreria con nuovo seducente romanzo: “Lo specchio del mio segreto” pubblicato da Castelvecchi Editore. Fra passione, erotismo, odio e vecchi rancori, si dipana la conturbante storia di Leila e Said. Lei, giovane e affascinante attrice a Damasco, appartenente alla setta degli Alawiti. Lui, soldato sunnita temuto ed esasperatamente fedele al suo Presidente, “(…) diventato la cosa più importante che aveva nella vita, più dell’idea del matrimonio o delle scappatelle con le donne, che erano ormai di dominio pubblico”. Purtroppo, l’eccessiva o forse anche ossessiva devozione al Regime, trasformano e induriscono il cuore del ragazzo, che decide di mettere a tacere i suoi sentimenti per la bella Leila al-Sawi nel nome della politica e del suo totale asservimento. E, infatti, quando la Ragion di Stato irrompe nelle loro vite, Said decide di abbandonare la sua amata alle più atroci torture e violenze del Regime e della prigionia. Nonostante l’agonia subita durante gli anni del carcere, lo sfinimento del corpo e la mutilazione dello spirito, Leila non ripudierà le proprie origini e le proprie credenze. La fede religiosa e l’idea della reincarnazione, le daranno la forza per continuare ad andare avanti, mettendo alla prova il suo amore. Attraverso una serie di flashback, Samar Yazbek ricostruisce lentamente la travagliata relazione fra i due disperati amanti. In ogni pagina rivivono storie, voci e profumi del passato. Con un stile a tratti fiabesco, la scrittrice siriana ci regala un romanzo fatto di donne, passione e sentimenti. “Lo specchio del mio segreto” ci trascina in una terra lontana, facendoci scoprire la bellezza, la storia passata e la sofferenza di un Paese che brama ancora troppa libertà.

 

“Dolce come il piombo”: un romanzo di piccole cose che diventano vita

Alessia Sità

ROMA –Andarono dietro al granaio a prendere le pistole che il nonno di Fuoco aveva costruito per loro, intagliando dei pezzetti di legno. «Io faccio la guardia!» esclamò solenne Fuoco. «Conto fino a dieci e poi vengo ad arrestarvi.» Voleva fare la guardia, come suo padre, per stare dalla parte dei buoni. «Prova a prenderci» dissero correndo Lepre e Saetta.”
Si apre con questo tono di spensieratezza “Dolce come il Piombo” il nuovo romanzo di Francesco Rago, pubblicato da Edizioni Montag nella collana Le Fenici. Dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, in un piccolo paesino alle porte di Bologna, si dipana la storia di tre giovani ragazzi, amici per la pelle: Ivan, Fabrizio e Carlo. Conosciuti anche con i simpatici soprannomi di Lepre, Fuoco e Saetta. Tre storie di vita che si incrociano dall’infanzia all’età adulta, attraverso un continuo avvicendarsi di avvenimenti che, gradualmente, segneranno l’inesorabile corso del destino di ognuno di loro. Lepre, abile e scattante, è una promessa del calcio. Fuoco, paladino della giustizia, sente la necessità di impegnarsi concretamente nel movimento studentesco, nel quale riversa tutti i propri ideali. Inquieto e cresciuto troppo in fretta, a causa della morte prematura del padre, è Saetta; diventato operaio fin da subito, per aiutare la propria famiglia. Col passare degli anni, i tre ragazzi, ormai uomini adulti, scopriranno quanto la vita possa essere crudele. La loro amicizia verrà messa duramente alla prova. Improvvisamente Ivan, Carlo e Fabrizio giungeranno alla consapevolezza che il tempo dei giochi spensierati e del loro consueto “bighellonare tra le strade di ciottoli grigi e i campi gialli di grano che circondavano il paese” non tornerà mai più. E infatti, la cruda realtà non tarderà ad arrivare. Lepre, Fuoco e Saetta impareranno molto presto quanto sia stato effimero lottare così ostinatamente per il successo, gli ideali, il lavoro, quando a farne le spese sarà qualcosa di molto più prezioso. Con grande capacità introspettiva, Francesco Rago ci regala un romanzo fatto di piccole cose, ma che contestualizzate nel vivere quotidiano diventano vita. “Dolce come il Piombo” è una profonda e costante riflessione sull’amicizia e sull’ineluttabilità del destino.

ChronicaLibri intervista Virginia Less, autrice di “Mal di Mare”

Alessia Sità
ROMA Qualche mese ho avuto il piacere di leggere e recensire “Mal di Mare“, il brillante romanzo di Virginia Savona Less, edito da Autodafé Edizioni. Sono stata decisamente conquistata dal simpatico personaggio del Capitano Osvaldi e dalle sue intriganti indagini, narrate in ben sette episodi .

ChronicaLibri ha intervistato l’autrice.

Già dal titolo del suo libro, “Mal di mare”, si intuisce il suo legame con l’acqua, infatti ho letto che è una velista. Per lei il mare rappresenta una fonte di ispirazione?
Ho trascorso le estati dell’infanzia e dell’adolescenza a Sperlonga, sulla costa laziale. Il rapporto con l’acqua, sopra e sotto, non poteva che riuscire felice. Alla vela mi sono accostata giovanissima grazie al mio esperto “capitano”(poi marito). Mi viene dunque  spontaneo parlare del mare  e trovo emblematica l’ambientazione. Per attraversarlo – come nel nostro vivere – occorre tracciare e seguire la rotta; farlo a vela richiede pazienza, intuito e raziocinio. Le doti che ho attribuito a Osvaldi, il quale deve muoversi in acque melmose verso mete elusive.
Come nasce il personaggio del Capitano Osvaldi?
Nei primi lavori ho evitato l’investigatore in divisa, troppo gettonato. Ma avevo conosciuto davvero un grosso carabiniere, ottimo cuoco e cattivo nuotatore; la sua ingombrante figura ha finito con il presentarsi  quasi da sola nei miei testi.
La riluttanza per il mare che lei ha attribuito al Capitano nasconde un significato più profondo oppure è stata semplicemente una scelta voluta per rendere un po’ comico il personaggio?
Il timore dell’acqua, insieme alla dieta perenne e al mantra su Ramsete, ha lo scopo di rendere simpatico il personaggio. Altrimenti “pesante”: ligio al dovere, pessimista, seguace di un’etica  rigorosa. Ma il suo  mal di mare simboleggia anche il malessere profondo delle persone per bene ( e che vogliono restare tali ), costrette a operare  in una società iniqua.
Dai suoi sette racconti emerge un quadro della società attuale alquanto dettagliato e non proprio roseo. Questo suo modo di scrivere è solo uno sfogo narrativo di denuncia del malcostume attuale, oppure è uno strumento per raccontare la società nel tentativo di migliorarla?
Il taglio socio-politico nasce dalla  formazione di base. Rappresenta poi il tentativo di tenere a bada, mediante un approccio  ironico, le mie frustrazioni di  cittadina delusa nelle sue esigenze di reale democrazia. La denuncia del malcostume dominante credo costituisca un dovere dello scrittore. L’idea di migliorare la società in cui vive… : un’illusione da conservare.
Secondo lei ‘nella nostra Maraglia’ il rigore morale è ormai un ricordo o intravede un barlume di speranza?
Maraglia è una sineddoche delle condotte immorali che caratterizzano, e non solo nel Mezzogiorno, la maggioranza dei governanti e dei governati. Meritevoli, questi ultimi, dei propri guai: per via della costante piccola “mafiosità “con la quale accostano la cosa pubblica. Tuttavia nel corso della storia gruppi di potere irrigiditi a difesa  sono stati più volte travolti quasi all’improvviso. Credo che i cittadini onesti, finora trattati da c…….i, non sopportino più la sfacciata  tracotanza dominante e siano in grado di prendere l’iniziativa. Se lo vorranno davvero.
Attualmente sta lavorando a un nuovo progetto?
Ho scritto un romanzo che riprende l’ambientazione e i personaggi principali dei racconti. Spero di pubblicarlo l’anno prossimo.
Tre parole per definire “Mal di mare”
Giallo, etica, ironia.

“Le novità editoriali proposte da ChronicaLibri per le vostre vacanze”

Alessia Sità

ROMA – Questa settimana ChronicaLibri vi invita a fare un salto in libreria per scoprire le nuove proposte di letture da portare in vacanza, magari sotto l’ombrellone o in montagna. Scopriamo, dunque, le novità offerte da Giulio Einaudi Editore, che a luglio segnala l’uscita di “Io sono il libanese”, il nuovo libro di Giancarlo de Cataldo, autore di “Romanzo Criminale”; “Lo spettro” e “Il leopardo” di Jo Nesbǿ e “A tuo rischio e pericolo” di Josh Bazell. Molte anche le proposte targate Piemme che per questo mese propone: “Gli ultimi curanderos” di Hernán Huarache Mamani; “Il codice di Mida” di Boyd Morrison; “La casa del vento e delle ombre” di Deborah Lawrenson. Fra le sue novità, Neri Pozza annovera: “La figlia del boia” di Oliver Pötzsch; “Il profumo del caffè” di Anthony Capella; “Narcopolis” di Jeet Thayil e “Sinfonia Leningrado” di Sarah Quigley. Inoltre, da non perdere “Festa di Nozze” di Maggie Shipstead e “Il ragazzo della Kaiserhofstrasse” di Valentin Senger, in libreria fra qualche giorno.
Per gli amanti della letteratura ‘chick lit’, Newton Compton, invece, suggerisce il divertente romanzo di Marjorie Hart: “I love Tiffany”; mentre per gli appassionati del brivido e del mistero segnala “La febbre” di Saskia Noort; “Il vangelo di Nosferatu” di James Becker. Inoltre, non perdete prossimamente “Gli amori del vampiro” di Nancy Kilpatrick; “101 consigli per vivere ogni giorno rispettando l’ambiente” di Gloria Mastrantonio; “101 misteri della Puglia che non saranno mai risolti” di Rossano Astremo e “Le cattive ragazze scelgono l’uomo giusto” di Fiona Neill.
Pubblicata a fine giugno, Bompiani ricorda l’uscita di “Amy, mia figlia”, la toccante biografia dedicata alla compianta regina del soul, scritta da Mitch Winehouse. Mentre Fandango Editore suggerisce “I pappagalli“, il nuovissimo romanzo di Filippo Bologna. Le novità di Ciliegio Edizioni accontentano e soddisfano i gusti di tutti i lettori, da qualche giorno infatti, potrete trovare sugli scaffali: “L’ammiratore. Io sono il male” di Andrea Palazzo; “Il mito della lanterna” di Jim Tatano; “Venere a tavola” di Roberto La Paglia; “Piove. La controversia dei punti di vista” di Simone Lattanzio e “Che buio, non riesco a vedere” di Dino Ticli.
Concludiamo il nostro viaggio fra le novità editoriali, segnalando l’uscita di “Private Games” di James Patterson – Mark Sullivan per Longanesi e “Vertigo” di Ahmed Mourad edito da Marsilio.

 

“Qualche lontano amore”, l’appassionante romanzo di Carla De Bernardi

Alessia Sità
ROMA –Si era accorta presto di non essere sola. Due persone la abitavano lottando furiosamente”.

E’ un vero dissidio interiore quello vissuto da Clara, protagonista di “Qualche lontano amore”, l’appassionante romanzo di Carla De Bernardi edito da Ugo Mursia.
Con straordinaria leggerezza, l’autrice ci conduce in un vortice di emozioni che investono e travolgono impetuosamente tutti i protagonisti. Clara è una donna di quarant’anni con due matrimoni alle spalle e due figli ormai diventati grandi. Sin dalla sua infanzia ha sempre agito per non deludere gli altri, ma dopo aver conosciuto un uomo sposato, Juan, che le ha fatto scoprire l’amore – quello che fa gioire e soffrire crudelmente allo stesso tempo – Clara giunge finalmente alla piena consapevolezza che la sua vita non può “più essere una continua richiesta di approvazione”.
Durante una vacanza in Costa Azzurra, la donna si ritrova a fare un bilancio della propria esistenza e a ricostruire, attraverso numerosi flashback, quest’amore esploso improvvisamente durante un’estate rovente. Fra un ricordo e l’altro, Clara rivive la sua turbolenta e irrequieta vita: dalle amicizie ai primi amori adolescenziali; dalle prime esperienze sessuali a quelle da donna adulta e matura; dalla vita matrimoniale a quella furtiva vissuta da amante. Fra ricordi, canzoni, volti e scenari mozzafiato, pagina dopo pagina, Clara mette a nudo la propria anima, sondando anche i meandri più oscuri che la abitano. “Qualche lontano amore” è un vero viaggio interiore intrapreso non solo dalla protagonista, ma anche dal lettore, che soffre e ama disperatamente insieme a Clara.
Con grande capacità introspettiva, Carla De Bernardi ci regala un vero romanzo di formazione, dove a compiere un processo di crescita e consapevolezza è una donna coraggiosa, che non teme di vivere pienamente i propri sentimenti, di qualsiasi natura essi siano.

 

“Il mistero di Maria. La filosofia, la De Filippi e la televisione”: fenomenologia di un nuovo mito televisivo

Alessia Sità
ROMA – Considerata la conduttrice di punta di Mediaset, Maria De Filippi col passare degli anni è diventata una delle personalità femminili più note della televisione italiana. I suoi popolari programmi hanno creato una vera e propria tendenza, lanciando addirittura  un nuovo linguaggio e un nuovo stile di vita. Ne “Il mistero di Maria”, edito da Mimesis Edizioni, Salvatore Patriarca analizza lo stravagante universo della De Filippi, cercando di cogliere principalmente le novità della comunicazione e leggendo la figura di ‘Maria’ non solo come esempio innovativo, ma “soprattutto come modello di personaggio televisivo svincolato dal predominio assoluto dell’immagine a favore del relazionarsi dialogico”. Dall’indagine condotta, emerge che programmi come “Amici”, “Uomini e Donne” e “C’è Posta per te” sono essenzialmente fondati su un ‘principio-chiave’ , che si delinea sulla base del contesto culturale nel quale si manifesta. Sono tre i principi rintracciabili: la formazione in “Amici”, la competizione in “Uomini e Donne” e la riconciliazione in “C’è posta per te”. Dopo aver delineato accuratamente l’architettura dei tre programmi e i rispettivi momenti salienti – dalle sfide di canto e ballo, ai tronisti e troniste  con tanto di opinionisti a seguito fino alla fatidica busta, preludio del possibile perdono televisivo – Salvatore Patriarca si sofferma sulla figura della conduttrice. Maria, infatti, è definita come una ‘rivoluzionaria’,  “lei non agisce è presente”, talvolta sembra quasi una spettatrice come tante. Dalla ‘supremazia della voce’ sulla visibilità deriva uno dei tratti distintivi della conduzione della De Filippi : ‘il primato della parola’, che nei suoi programmi diventa azione vera e propria. Patriarca, infine, si sofferma anche sul triplice ruolo ricoperto dalla conduttrice: quello di autorità fondativa in “Amici”, autorevolezza e assicurazione contro il relativismo in “Uomini e Donne” e garante della riconciliazione di “C’è posta per te”.

Il mistero di Maria” segna l’incontro fra cultura televisiva e riflessione filosofica, spingendo il lettore ad interrogarsi inevitabilmente sul sistema televisivo: come considerarlo “semplice imitazione del reale o modello per il reale?