L’antropologa Veronica Ceccarelli presenta “Il popolo piumato”

Parma, Museo d’Arte Cinese ed Etnografico

Venerdì 30 settembre alle ore 18 presso il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, l’antropologa Veronica Ceccarelli presenta Il popolo piumato. I kayapò, gli ultimi guerrieri dell’Amazzonia. Il libro, edito da LuoghInteriori, è nato dall’appassionante lavoro di ricerca della Ceccarelli per le manifestazioni culturali dei nativi americani. Il volume infatti è un viaggio alla scoperta delle espressioni artistiche degli Indios del Brasile.

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Pistoia, dal 24 al 26 maggio la decima edizioni dei Dialoghi sull’uomo

Pistoia Dialoghi sull’uomo si prepara a festeggiare un compleanno importante: la decima edizione del festival di antropologia del contemporaneo, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, è in programma dal 24 al 26 maggio. Nati nel 2010 come progetto di condivisione e approfondimento di taglio antropologico, i Dialoghi – che nell’ultima edizione hanno registrato oltre 30.000 presenze – sono stati animati fin da subito da un forte impegno culturale e civile e dalla volontà di offrire un nuovo modo di fare approfondimento culturale, con contenuti inediti e nuovi sguardi sulle società umane. Un percorso lungo e intenso che ha visto oltre 250 relatori – italiani e internazionali – per circa 250 eventi coinvolgendo più di 3000 volontari.

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Francesco Dei: Storia dei samurai. Cronache dal periodo degli Stati combattenti

Giorgia Sbuelz
ROMA – Del Giappone, patria dei samurai, comincia a circolar voce in Occidente sul finire del secolo XIII: “Correva l’anno 1298 quando Marco Polo riportò nel Milione le notizie circa il Cipangu (Giappone), raccolte durante il suo soggiorno alla corte di Kublai Khan, descrivendolo come il Paese dell’oro e dell’argento”.

Ma quel che di caratteristico, e allo stesso tempo familiare, suona all’orecchio occidentale della cultura nipponica scaturisce dai fatti politici e militari che segnarono il Giappone nella fase conclusiva del Sengoku Jidai, il periodo degli Stati combattenti. Parliamo del XVI secolo, giusto il periodo narrato da Francesco Dei in Storia dei samurai. Cronache dal periodo degli Stati combattenti di Odoya Edizioni. Il libro è l’ampliamento di Il sole e il ciliegio, uscito nel 2011, in cui ha affrontato il tema della riunificazione del Giappone. Per questo lavoro ha dedicato sei anni di studio, numerose ricerche e viaggi. Continua

Alla riscoperta del patrimonio antropologico delle "Fiabe e storie della Maremma"

Giulio Gasperini
ROMA –
L’editore Effigi, di Arcidosso, ha recentemente ripubblicato, in una nuova revisione anastatica, “Fiabe e storie della Maremma”, la summa del lavoro di Roberto Ferretti, fondatore dell’Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana. Ferretti fu appassionato studioso del folklore della sua terra, tanto da dedicare la sua tesi di laurea proprio alla riesumazione (e alla salvaguardia) del materiale antropologico e folkloristico declinato, in particolar modo, nella forma della fiaba, una delle concretazioni più originali e peculiari.

La tradizione della fiaba, anche in Maremma, è ovviamente quella orale, alla quale Ferretti ha dato una struttura narrativa per poter sopravvivere al logorio e all’usura del tempo che passa e che strazia la memoria. In questa maniera trovano nuova dimensione, sulla carta, le storie che i vecchi raccontavano ai nipoti, seduti fuori degli usci, nelle tiepide sere d’estate, oppure quelle che servivano per intrattenere la famiglia tutt’intorno al focolare del camino, nelle notti di freddo pungente.
La Maremma è terra aspra e ostile all’uomo: la sua canzone più celebre canta “tutti mi dicon Maremma Maremma / a me mi pare una Maremma amara / l’uccello che ci va perde la penna / io c’ho perduto una persona cara”. La malaria, soprattutto, diffusa in una regione di immense paludi malefiche, mieteva vittime su vittime. L’umanità che qui si diffuse si abituò al dolore, al sacrificio del sudore che le zolle pretendevano; ma si legò strettamente alla terra (le conquiste sofferte, si sa, son le più soddisfacenti) in un legame inscindibile, in una forma d’amore feroce.

Ferretti, anche grazie all’aiuto di amici e conoscenti di ogni luogo della Maremma, ha potuto in questa maniera conoscere le diverse leggende e le diverse fiabe che cambiano, fatalmente, anche a pochi chilometri di distanza: perché anticamente anche quei pochi chilometri erano un percorso accidentato, e i contatti tra i paesi erano sporadici e saltuari.

Noi, nella nostra accelerazione degli anni Zero, abbiamo una diversa coscienza sia del tempo che della distanza, le due grandi “verità a priori” (secondo la prospettiva kantiana). Molto tempo fa, quando il tempo era più lento e le distanze più lunghe, le fiabe raccontate divennero un’inesauribile ricchezza; che oggi, fortunatamente, ci vengono ripresentate, perché anche noi possiamo renderci conto che, forse, rallentare potrebbe anche voler dire re-imparare ad ascoltare.