Sette notti tra storia e mito


Silvia Notarangelo

ROMASette itinerari da percorrere preferibilmente di notte, passeggiando nel silenzio e riappropriandosi dei luoghi, per immergersi in un viaggio nel tempo e varcare la soglia delle apparenze addentrandosi in una Roma diversa, “sottile” e misteriosa, fatta di segni levigati dal tempo, allegorie e codici arcani da decifrare.
Una raccolta di leggende e curiosità, di aneddoti e misteri, di storie lugubri e fatti divertenti che fa di “Misteri di Roma”, il nuovo lavoro dello storico Alberto Toso Fei pubblicato da Studio LT2, un modo diverso di visitare la città. Un modo avvincente e suggestivo, giocato sul filo di una narrazione in cui demoni, papi e cortigiane, imperatori e vestali, esseri malvagi e fantasmi delicati prendono vita là dove il reale e l’immaginario si intrecciano nella storia dei luoghi attraverso il linguaggio del mito.
“Misteri di Roma” è, inoltre, il primo libro del suo genere arricchito dalla novità del Codice QR (che rimanda a contenuti multimediali grazie alla lettura ottica), consentendo così al lettore di poter ascoltare le storie narrate direttamente dall’autore: una maniera di sposare la tecnologia più moderna all’antica dimensione del racconto orale, alla quale il libro attinge gran parte della sua ricchezza.
Completano il testo un corredo fotografico elegante, le mappe dei percorsi e una veste grafica molto raffinata, nella semplicità della fruizione.

“Auf Wiedersehen Claretta”- davvero un uomo avrebbe potuto salvare la Petacci e Mussolini?

Marianna Abbate

ROMA – La Seconda Guerra Mondiale ha affidato all’Italia un ruolo decisamente ambiguo: se prima della guerra sembrava che fossero tutti d’accordo con il pensiero fascista, nel momento della sconfitta si ritrovarono tutti felici dell’arrivo dei nuovi Alleati. Ad un certo punto si è addirittura tentato di riscrivere la storia- dipingendo gli italiani come un popolo di partigiani antifascisti. Ovviamente, come sempre la realtà è nel mezzo. La guerra contro lo straniero si è trasformata in guerra civile tra partigiani e fascisti, con esiti cruenti e spaventosi.

Ma, se da una parte nella storia la figura del fascista si pone come immagine nettamente negativa, dall’altra parte i partigiani non possono assolutamente essere dipinti con tinte rosate. Ed uno dei motivi è sicuramente l’atteggiamento barbaro e il comportamento crudele che hanno avuto nei confronti delle popolazioni inermi- e motivo sicuramente molto scenografico, il terribile assassinio del duce e della sua compagna, seguito dall’accanimento sui loro cadaveri.

Per una volta, quindi, ci troviamo a leggere la testimonianza di un nazifascista Gunther Langes– l’autista che portò la Petacci da Merano a Gargnano, sul lago di Garda. Il diario viene presentato integralmente, con una premessa del sociologo napoletano Nico Pirozzi.

Auf Wiedersehen Claretta” può essere considerato quasi un documentario. E’ un po’ come sbirciare nell’auto dei due amanti e scoprire i loro segreti.  Il tutto con gli occhi del “privilegiato” autista, un po’ innamorato della Petacci.

Un punto di vista diverso su una storia di cui ci sembra di conoscere già tutto, il libro Edizioni Cento Autori ci mostra nella sua grottesca logica il pensiero di un nazista.

 

“10 Libri dell’Estate da…Touring Editore”

ROMA – ChronicaLibri ospita oggi i “10 Libri dell’estate da… Touring Editore”. La casa editrice specializzata in guide turistiche ci suggerisce 10 Libri che hanno il sapore delle vacanze.

 


1. L’Italia in camper
Viaggiare leggeri, liberi, senza vincoli e contenendo le spese. 60 itinerari descritti in tutti gli aspetti che sono utili o piacevoli da conoscere per organizzare e godere il viaggio.


2. Viaggiare con cane e gatto
Itinerari, passeggiate, gite e poi spiagge, ristoranti, alberghi che accettano gli animali: per non separarsi mai dal proprio beniamino e vivere insieme anche la parte più divertente dell’anno.


3. Parchi di divertimento
Che siate adulti o bambini, in gruppo o in famiglia, amanti del cinema, dell’avventura, degli animali, delle fiabe, dei giochi, dell’acqua…  qua troverete pane per i vostri denti: dai classici parchi di divertimento a quelli didattici, dai parchi avventura ai giardini botanici, dai parchi acquatici, faunistici e marini ai musei che – sempre più numerosi – si sono attrezzati per coinvolgere i visitatori in attività ludico/didattiche.


4. Guida Blu
Le località e le spiagge più belle d’Italia premiate dalla Goletta Verde di Legambiente: per scegliere con cognizione di causa dove trascorrere le proprie vacanza al mare o sui laghi. Votazioni da 1 a 5 vele per il top assoluto, ma anche tanti altri consigli, descrizioni e dritte.


5. Agriturismo e vacanze in campagna
Gli istituti di ricerca danno le vacanze in agriturismo in ascesa vertiginosa: poco importa che alla base ci sia desiderio di natura, di buona tavola con prodotti del territorio, di relax lontano dalla folla, di accoglienza familiare e – perché no –di risparmio. Se anche voi volete una vacanza rurale senza sorprese, la guida del Touring seleziona e vi descrive 2.000 esercizi in tutta Italia.


6. Italia in moto
30 nuovissimi itinerari per tutti i gusti: strade di montagna emozionanti, tortuosi percorsi collinari, tracciati mozzafiato a strapiombo sul mare, tra borghi arroccati, città d’arte, paesaggi meravigliosi da vivere in piena libertà ma con la sicurezza di indirizzi collaudati (inclusi Motorhotel e Bikershotel), informazioni su ciò che offrono i territori, carte stradali per la borsa da serbatoio.


7. Viaggiare a piedi
Dedicato a chi vuol scoprire il gesto del camminare, liberandosi dallo stress, assaporando i paesaggi, riscoprendo quel fantastico motore che è il corpo umano. In questo manuale tutto ciò che serve sapere per prepararsi sia mentalmente che fisicamente, per attrezzarsi in modo adeguato alle diverse stagioni e condizioni ambientali, per imparare ad orientarsi e a gestire eventuali emergenze.


8. Turismo responsabile
Agile ma completo, il libro racconta storia, principi, curiosità, Carte e Dichiarazioni del turismo responsabile, offrendo spunti di riflessione sui temi più dibattuti, indicazioni sui comportamenti da tenere  e indirizzi utili per praticare il turismo responsabile: per viaggiare cioè rispettando  l’ambiente, il patrimonio storico e artistico, le culture dei luoghi e dei popoli, gli interessi delle comunità locali. Senza rinunciare a divertimento e relax. Molte le proposte di viaggio, dalle destinazioni più classiche nel Sud del Mondo a itinerari per ri-scoprire il Bel Paese fino a mete e viaggi inaspettati.


9. Week-end nella natura
45 itinerari costruiti a partire da 52 tra Oasi WWF e Fattorie del Panda presenti in tutta Italia, con stimoli e suggerimenti di visita anche al territorio circostante: musei e borghi storici, escursioni in bicicletta e gite in battello, centri minori e contesti rurali, specialità enogastronomiche, prodotti tipici, artigianato e eccellenze artistiche.


10. Il cammino di Santiago
Firmato dal grande “camminatore” Fabrizio Ardito,  uno splendido volume fotografico ricco anche di indicazioni pratiche.Dai luoghi principali quali Roncisvalle, Pamplona, Burgos, Leòn alle lunghe tappe con il susseguirsi di campi arati e ampie mesetas, boschi e borghi isolati, cieli immensi d’azzurro o neri di nuvole, fino alla meta, Santiago con il suo santuario. Un “libro dei ricordi” da sfogliare con amore, per chi c’è stato e vuole aggiungere ricordo a ricordo, e per chi non c’è stato ma vuole averlo nel cuore.

“Il richiamo della strada” e le nostre distanze compresse.

Giulio Gasperini
ROMA –
“Il mondo offre una fonte inesauribile d’ispirazione”. La mistica del viaggiatore sta tutta in questa frase, in questo concetto semplice quanto disarmante, sorprendente. Come racconta Sébastien Jallande nella sua piccola guida “Il richiamo della strada” (edito in Italia da EdicicloEditore nel 2011) il viaggiatore comincia il suo viaggio ben prima di partire. L’attesa, la preparazione, l’edificazione stessa del viaggio rappresentano vere e proprie tappe fondanti, oltreché obbligate. Perché il viaggio è preparazione, è formazione, è crescita; il viaggio è “un atto filosofico”. “Partire impone una presa di coscienza”: il considerare, cioè, di dover mettere in discussione tutto, di noi. Ogni nostra singola scelta, la direzione che, di volta in volta, dobbiamo calibrare ed eventualmente cambiare, ci inducono a confrontarci prima di tutto con noi stessi, con le nostre attese e le nostre pretese, con le fragilità e i punti di forza. “La vita è altrove”, come scrisse Kundera, e come Jallande pone come epigrafe della sua mistica del viaggiatore.
Si parte per conquistare un qualche orizzonte, si parte per dare un nome ad altre terre (un nome che sia tutto nostro, intimo e privato), per nutrire la propria aspirazione all’ignoto. E prima di partire mettiamo in conto le distanze che dovremmo percorrere, quei sentieri che creeranno la nostra mappa personale. Le distanze però, nella nostra contemporaneità, sono da reinventare perché si sono compresse, in qualche caso annullate. Non ci sono effettivamente più nomi da inventare né terre da battezzare. Oramai il mondo è squadernato in cartine e planisferi, è sondato da radar e GPS, è monitorato da internet e motori di ricerca. Oggi, più che in passato, quando l’emozione del grido “Terra!” defibrillava i cuori e sbizzarriva le menti, il viaggio ha senso solo se ripiegato sulla personalità che lo compie. Sul soggetto che lo vive. Sicché la geografia più importante non è né quella fisica né, tantomeno quella economica o politica: la geografia più stimolante (e quella più valida su cui puntare) è quella intima perché “appropriarsi di un luogo sconosciuto è anche sviluppare una rete di legami”. Ecco allora che la geografia si accompagna alla sociabilità, è una “mistica dell’incontro”, e non se ne può separare, non si può scindere né prescindere. Noi siamo gli artefici del mondo, del suo sviluppo, delle sue derive e dei suoi approdi; noi, come scrive Jallande, partecipiamo alla “sedimentazione del mondo”. Ci sono particolari, dettagli, brividi sui quali gli atlanti non dicono niente, per i quali non informano.
Il “partire è anche confrontarsi con ciò che ci viene negato”: è un continuo mettersi in gioco e screditare le opinioni altrui, nell’unico tentativo di cercarsi le proprie. L’unico compimento del viaggio, l’unico modo per analizzarlo e farlo gemmare e fruttificare, è il suo racconto. Perché la narrazione aiuta noi stessi e gli altri: “Ogni racconto è un dono per la memoria degli uomini” scrive Jallande. “Raccontare il proprio viaggio è quindi una forma di terapia contemporanea”, risponde a “un desiderio imperioso di mettere ordine in sé”. E rimane l’unico modo affinché il viaggio continui oltre il rientro. E ne fiorisca il significato.

“I bordelli di Himmler”, i segreti del lager.

Marianna Abbate
ROMA – La parola lager è ospite frequente delle mie letture. Campo di lavoro, campo di sterminio, campo di concentramento, sinonimi di un orrore inconcepibile, incomprensibile, inspiegabile e altrettanto reale.

Voglio evitare in ogni modo il falso buonismo delle trasmissioni televisive, la finta compassione dei presentatori. Quello che voglio è seguire il monito di Primo Levi:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

Ne sento l’obbligo morale.

Il testo che vi propongo è un saggio di tre giovani storici, che approcciano un argomento alquanto scabroso e per molto tempo occultato: la prostituzione nei campi di concentramento.

I bordelli di Himmler” edito da Mimesis nella collana dal titolo parlante: Passato Prossimo.

Per quale motivo i nazisti hanno nascosto l’esistenza della schiavitù sessuale nei campi? Gli studiosi sostengono che si trattasse di una incongruenza nella teoria di purezza genetica, di un dilemma che riguardava l’incorruttibilità spirituale dei nazisti stessi.

Da una parte, infatti, la prostituzione era vietata in quanto perversione: le prostitute venivano perseguitate e spesso mandate nei campi di concentramento, soprattutto se ree di omosessualità. Dall’altra parte, molti teorici del nazismo sostenevano che la prostituzione fosse un ottimo sfogo per gli uomini, e che dunque fosse un ottimo metodo per prevenire la diffusione della piaga dell’omosessualità maschile- considerata molto più grave dell’omosessualità femminile.

L’istituzione dei bordelli dava al governo una sorta di potere sulle persone che ne usufruivano, creando un sistema di premi che permetteva di ottenere risultati soddisfacenti. L’esistenza dei bordelli per ufficiali nazisti era affiancata dall’esistenza di bordelli per prigionieri, concettualmente molto simili.

Gli studiosi sostengono che parlare di prostituzione sia un errore: la prostituzione prevede un contraccambio in denaro o comunque un guadagno da parte di chi offre la prestazione sessuale. Le prostitute dei bordelli di Himmler non avevano guadagni, non erano libere di scegliere.

Mi è difficile ora illustrarvi le condizioni in cui versavano le donne costrette alle prestazioni sessuali. Mi è impossibile anche solo spiegarvi quali potevano essere le motivazioni che portavano le donne ad accettare passivamente questo ruolo di schiavitù.

I campi di concentramento erano luoghi di morte. Anche le persone sopravvissute alla selezione erano destinate a morire, lentamente, in esperimenti di sfinimento corporale.

Documenti come questo saggio sono necessari per poter formare la nostra opinione politica, la nostra opinione sociale, la nostra persona. Leggere, informarsi, conoscere e ricordare sono nostro obbligo morale. Altrimenti potrà compiersi la maledizione che Primo Levi scrive con mano ferma:

O vi si sfaccia la casa

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

 

 

 


“New York: viaggio nella Grande Mela”: una guida per scoprire una delle città più affascinanti

Alessia Stà
ROMA –
L’estate è ormai alle porte. Se ancora non avete scelto cosa fare per le vostre vacanze, vi consiglio di leggere la nuova guida edita da Polaris: “New York: viaggio nella Grande Mela” di Corinna Bajocco, troverete tante informazioni interessanti su una delle città più affascinanti tutta da scoprire.
La letteratura relativa alla City è vastissima, romanzi, poesie, film, articoli, canzoni; eppure c’è un denominatore comune. Ognuna di queste espressioni artistico letterarie racconta una NY immensamente grande e immensamente piccola. Una NY personale, soggettiva, vissuta, pensata e descritta assecondando la propria singolarità. Questa soggettività è la più grande verità relativa alla Grande Mela: la metropoli immensa, dove la pluralità delle voci e la multiculturalità delle espressioni trovano la loro più completa realizzazione, è tuttavia anche un piccolo centro, una piccola realtà personalissima per ogni singolo abitante o futuro abitante o semplice turista in cammino fra le sue strade. Sia che ci si perda in questa città per la prima volta o per la centesima si percepisce un senso di intimità e tuttavia straordinaria potenza. Così che da lontano ci immaginiamo una metropoli eccessiva, rumorosa, verticale; dal di dentro invece respiriamo un bizzarro senso di comfort e familiarità come se tutto ciò che ci accade stesse accadendo nella propria città, nel proprio quartiere, a casa propria. Il libro racconta, oltre alla necessarie e più tradizionali indicazioni di viaggio, queste mille finestre aperte sulla città, questa moltitudine di occhi che la osservano, questo continuum di persone che la abitano e questo immenso senso di fascino e curiosità che attrae viaggiatori da tutto il mondo. Ci sono perciò percorsi, visite, cose da fare e vedere, eventi, festival, parate e piccoli pomeriggi di insolito shopping così come farebbero i newyorchesi, così come se fossimo newyorchesi. E ci accompagnano le voci di scrittori, artisti, architetti, curatori, personal shopper, perditempo, musicisti, professori e malviventi. Ne esce fuori una guida in puro stile Polaris.

Contro il partito degli evasori

Silvia Notarangelo
ROMA – Un titolo fin troppo eloquente, “La rivoluzione delle tasse”, per il nuovo saggio dell’ex magistrato Bruno Tinti, appena pubblicato da chiarelettere.
Le leggi tributarie sono progettate per essere violate impunemente. Si tratta di pura e semplice complicità tra Stato ed evasore fiscale”. Se il 93% del totale del gettito tributario lo pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati vuol dire che troppi italiani vivono a sbafo: sono i possessori di partita Iva e i tanti professionisti che denunciano molto meno di quanto guadagnano.
Intanto lo Stato li protegge: non controllandoli, con iniziative ad hoc, come i condoni (uno ogni quattro anni), con leggi specifiche (abolizione del falso in bilancio).
Il messaggio è chiaro: rubare si può. “Non che lavoratori e pensionati non vogliano evadere, solo che non possono. Le imposte gliele prendono subito, prima ancora di dare loro la paga, il salario, lo stipendio”.
Ecco la testimonianza di chi ha provato a far pagare le tasse, anche con la proposta di una nuova legge tributaria approdata in parlamento ma affossata dal partito trasversale degli evasori. E ora? La vera rivoluzione di Monti sarebbe quella di far pagare le tasse a tutti. 160 miliardi da recuperare, altro che finanziaria. Potremmo essere più ricchi: come dimostra Bruno Tinti, basterebbe poco per raggiungere un risultato straordinario. Ma bisogna volerlo e non aver paura di perdere il voto degli evasori.

“Il mare della Liguria”

ROMA “Per i liguri il mare è sempre stato la principale via di comunicazione, superando le difficoltà imposte dalle asperità del terreno, nonché fonte di nutrimento e di sostentamento, occasione per le principali attività economiche ed elemento culturale di fondamentale importanza.”
Quando arriva il sole e l’estate è alle porte, un libro sul mare è quello che fa per noi. “Il mare della Liguria” delle edizioni Gribaudo racconta con immagini e parole una regione dalle struggenti bellezze naturalistiche. La flora e la fauna sottomarina della Liguria raccontata attraverso splendide immagini che rievocano un suggestivo paradiso sommerso. Un’affascinante viaggio alla scoperta dei tesori nascosti custoditi nel mare di Liguria, dal Cristo degli Abissi ai relitti storici del golfo del Tigullio.

Arriva la Guida alle Migliori Pizzerie di Napoli e della Campania

ROMA – “Ho incontrato tante persone in questo viaggio iniziato a settembre del 2010. Mi son fatta raccontare nei dettagli dai grandi artigiani della pizza della Campania le loro storie. Ho voluto figurassero i nomi delle donna alla cassa, del fornaio che ha lavorato 30 anni, dei nonni e dei bisnonni. Ho scoperto tanti nomi dimenticati che mai avrebbero pensato di venir scritti dalla penna di un giornalista.”

La prima “Guida alle Migliori Pizzerie di Napoli e della Campania” di Monica Piscitelli arriva in libreria per L’Ippogrifo Edizioni. Dopo aver spopolato sul web, le recensioni e valutazioni di 60 pizzerie raccolte in poco più di un anno e mezzo, vengono raccolte in una vera e propria Guida. Un volume, quello realizzato dalla celebre blogger napoletana, che vuole essere un libro completo: guida, vademecum e glossario. Con i consigli e gli accorgimenti dell’autrice, la “Guida alle Migliori Pizzerie” è un ottimo vademecum per riconoscere e degustare un’eccellente pizza, oltre che essere un efficace “passaporto” verso la qualità grazie al glossario. Infatti, questo volume racchiude il primo Glossario completo del Pizzjuolo scritto dall’autrice assieme a Raffale Bracale (linguista cultore ed esperto dell’idioma napoletano)e la storia di tre grandi famiglie di Artigiani del Forno.
Fulcro della Guida sono le Classifiche: TOP 10 Migliori Pizzerie, TOP 5 Migliore Margherita, TOP 5 Migliore Ripiena, TOP 5 Migliore Creativa e le nuove “Best Pizza Fritta” e “Best Pizza a libretta”. Un volume, quindi, che ci guida alla scoperta delle migliori pizze da gustare.

“È facile vincere lo stress a Roma se sai dove andare”

ROMA – Le metropoli portano con sé sempre un grosso difetto: lo stress. Si può vivere appieno una città senza assorbirne il caos? Simona Manna in “È facile vincere lo stress a Roma se sai dove andare. 101 luoghi per combattere la fatica e la noia della vita quotidiana” (Newton Compton) ci indica come fare.

Vuoi dimenticare il caos cittadino e rigenerarti? Hai voglia di ritrovare il tuo equilibrio al riparo da un mondo che corre troppo velocemente? Non aspettare i giorni di vacanza. Il relax, quello vero, è dietro l’angolo, e può diventare parte della tua quotidianità. Questo libro presenta 101 piccoli paradisi a portata di mano, sparsi in ogni quartiere della città. Un chiostro in mezzo agli aranci, una biblioteca antica dove si respira cultura, un piccolo bar dall’elegante design, un parco dove passeggiare e leggere. E ancora, il microclima di una grotta di sale, una terrazza con una splendida vista sulla città, una cioccolateria fuori dal tempo, un hammam con i suoi massaggi, un negozio bio o un parrucchiere dove si può leggere e ascoltare musica francese. Esperienze inaspettate e atmosfere perfette per staccare la spina e metterci in ascolto di noi stessi e del nostro respiro. Luoghi in cui lo scorrere del tempo rallenta, impercettibilmente, e per una volta è la vita ad adattarsi ai nostri ritmi, non il contrario.
Una città a prova di stress
Alcuni dei luoghi antistress a Roma:
Bagno turco e massaggi in un’atmosfera da vere thermae romanaeUn’oasi di pace en plein air “per pochi intimi”Un angolo di Provenza in cui sorseggiare un drink e approfittare della connessione WI-FIUna cena romantica, a lume di candela, sotto un pergolatoPer sentirsi a Damasco bevendo un tè e fumando un narghilè al gelsominoUna passeggiata a cavallo lungo le sponde del TeverePer tornare ai caffè dei primi anni del secolo scorso, accoglienti e raccoltiUn’antica cioccolateria dove farvi guidare tra tante delizie artigianaliUn salotto orientale dove un massaggio rilassante con olio vi farà sentire in un altro mondoPer tuffarvi nel mondo dei prodotti bio e sentirvi un po’ come nella vostra casa di campagnaUn bar realizzato nella cappella di un collegio religioso dell’OttocentoDove l’arte pasticcera si fonde con l’atmosfera intima dal sapore rétro.