“I rompiscatole” e la salvezza dell’umanità.

Giulio Gasperini
AOSTA – Lo poetò anche Elsa Morante: “Il mondo salvato dai ragazzini”; sicché non più solo dalla bellezza, ma anche giovani eroi ed eroine senza mantello, che poco hanno di cinematografico ma che squadernano una potenza inarrestabile e imprescindibile. Greta Thunberg ne è soltanto l’esempio più recente e mediatico, ma come lei sono innumerevoli gli esempi di ragazzi e ragazze che, in barba alla loro età, decidono di intraprendere dei percorsi di impegno sociale e civile: alcune volte costretti, altre volti motivati e consapevoli.

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“Young Poe”: Edgar Allan Poe ritorna nelle vesti di un blogger dell’incubo nel nuovo romanzo di Philip Osbourne

Giorgia Sbuelz
ROMA – “Mi hanno chiamato folle: ma non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell’intelletto, se la maggior parte di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo non manca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell’intelletto in generale”. Edgar Allan Poe
Così, tra una citazione e l’altra, Philip Osbourne ci racconta il suo Young Poe – Il blogger degli incubi pubblicato da Armando Curcio Editore.
Il blogger in questione è Vincent, un ragazzo dotato di poteri extrasensoriali, che per ragioni oscure sembra legato alla vita dello scrittore di Baltimora, di cui ripercorriamo i passi in questo libro. Continua

Antonio L. Falbo: “Finché brucia la neve” si può entrare nel buio del dolore

finchèbrucialaneve_falbo_chronicalibriGiulia Siena
PARMA“Loro, come tutti gli altri ventidue utenti, ai miei occhi è come se non fossero più esseri umani, speciali nel loro essere affetti da una grave patologia psichica, ma insieme a me e ai colleghi, a pari livello, i nervi, le arterie, il midollo, i globuli bianchi e rossi che compongono e regolano l’organismo di una sola gigantesca creatura. E come tali, continuiamo a svolgere il nostro compito senza conoscere lo scopo”. Una comunità, la neve, il dolore intenso della sofferenza, il dolore inflitto e i problemi di ogni giorno visti e vissuti da Desy e Alex. Questi ultimi sono i protagonisti di Finché brucia la neve, il nuovo romanzo di Antonio L. Falbo pubblicato da Armando Curcio Editore.

 

Desy è una giovane educatrice della comunità che da qualche tempo, anche a causa della misteriosa morte di Max, il suo collega e compagno, vive una sorta di burn-out. Si sente persa nella sua solitudine, attraversata da quelle stesse sofferenze che vivono i suoi pazienti e caricata di quegli stessi problemi che ogni giorno cerca di alleviare. Forse la soluzione alla sua devastazione potrebbe essere il farmaco, lo stesso che viene somministrato agli utenti della comunità. Una dose, anche piccola, per alleviare la morsa di quel senso di colpa per la scomparsa di Max, per quella condanna che pende sulla sua testa per l’incapacità di avvicinarsi ai “suoi ragazzi” con la semplicità e la gioia di prima. Solo un po’ di cura, qualche pasticca, nulla più. Il nulla poi arriva, veloce come un turbinìo e doloroso come un calcio nello stomaco per farla svegliare. A svegliarla è Nikolas che la mette di fronte a una verità scomoda e dolorosa. Verità, e poi, verità per chi?

Dall’altra parte c’è Alex che lotta con tutte le sue forze per non cadere in quello stesso baratro che ha travolto, anni prima, anche sua sorella Clare. Ora lei non c’è più, ma c’è la sua voce che cerca, in ogni istante, di coinvolgere Alex in quella malattia disarmante che è la schizofrenia.

 

Desy e Alex si sfiorano per tutto il romanzo; le loro storie camminano accanto per tutte le pagine del racconto per poi avvicinarsi, incontrarsi e scontrarsi sul finire del romanzo. Falbo li delinea come due mondi paralleli estremamente diversi eppure simili: due mondi assordati dalla propria lotta personale e lacerati dalle sofferenze che incontrano. Il mondo di Desy e quello di Alex si intrecciano a causa del dolore mentre fuori nevica e il tepore invernale sembra non avere mai fine una volta arrivato. Qui, mentre la neve attutisce la rabbia e i rumori, e proteggi i protagonisti dai propri demoni, la mano dell’uomo infligge nuova sofferenza e nuovo rammarico a un equilibrio già instabile.

 

Antonio L. Falbo con Finché brucia la neve ha il merito di raccontare – come già fece nel 2010 con Bonding (Pendragon, 2010) – il dramma interiore dei personaggi e di descrivere – alle volte in modo un po’ troppo prolisso (questa l’unica pecca) – i sentimenti e il sentire con molta arguzia e precisione.

 

Vedi QUI il booktrailer di Finché brucia la neve.

“In cucina col tacco 12” i segreti di Maria Monsè per cucinare con gusto rimanendo sexy

cover_incucinacoltacco12(dorso8mm):Layout 1ROMA – Come coniugare la tradizione culinaria di famiglia con i moderni ritmi lavorativi? E come farlo mantenendo la linea, accontentando le richieste dei propri figli e seducendo il proprio marito?  Da queste domande nasce In cucina col tacco 12, il libro di Maria Monsè curato da Massimiliano Augieri e pubblicato da Armando Curcio Editore. “Questo mio libro vuole essere un prontuario di cucina per la donna moderna che vuole sentirsi bene e soddisfatta tra i fornelli. Una brava padrona di casa che sa accogliere gli amici. Ma anche una moglie sexy, che sa prendere suo marito per la gola. E una mamma pronta a soddisfare le golosità della sua bambina, senza perdere di vista una corretta educazione alimentare”. Questo, spiega la Monsè nell’introduzione del suo libro che tra i ricordi della sua Sicilia, la quotidianità romana e gli affetti di famiglia non dimentica mai il gusto e il benessere. Infatti, le ricette proposte in questo libro sono una elaborazione della tradizione familiari arrivate all’attrice e conduttrice tv attraverso i ricordi, i racconti e i succulenti piatti preparati dalla nonna. I piatti qui proposti, però, hanno una rinnovata freschezza e una nuova leggerezza: sono preparati con lo stesso amore ma, per venire incontro alle esigenze della donna di oggi, presa tra gli impegni televisivi e quelli casalinghi, sono rivisitati in chiave moderna. Per chi pensa, poi, che la vita delle star sia fatta di sregolatezza, deve proprio ricredersi; Maria Monsè ci mostra come il rispetto delle tradizioni culinarie, l’amore e la dedizione alla propria famiglia sia davvero molto sexy!

 

In cucina col tacco 12 potrebbe essere un’ottima idea regalo.