“Gli zoccoli di Steinbruck”- nonno raccontami la Storia

Marianna Abbate

ROMA – Non ho mai avuto un nonno. Un’ingiustizia che ho da sempre considerato gravissima- e questo sia un monito per la generazione abituata a produrre figli alle soglie degli ‘anta. Mi sarebbe piaciuto, un nonno dico. Magari uno con molte storie. Non che mi lamenti: mia nonna- l’unica che ho avuto, mi ha raccontato storie bellissime e terribili. e delle volte, la notte mi sembrava di vedere il suo cappellino in prima fila nella chiesa del paese.

Altre volte, invece, ho immaginato le file degli impiccati lungo le rotaie del treno nei pressi di Radom.

Perché è questa l’unica storia che mi avrebbe potuto raccontare mio nonno, e qualunque altro nonno nato nel secondo decennio del XX secolo.

Ed è questa la storia che racconta Pompilio Trinchieri. Gli zoccoli di Steinbruck edito da Marlin, nella collana Filo Spinato. “Peripezie di un bersagliere tra guerra e lager”, recita il sottotitolo. Ma secondo me la parola peripezie è troppo viva, inadatta ai tempi del racconto. Avrei preferito la parola racconto, appunto, oppure storie- più pacato nel senso. Peripezie è quasi un sinonimo per avventure, mi fa pensare a Tom Sawyer. Ma qui il migliore amico non è Huck, ma l’arma e la fame.

I ricordi riaffiorano, questo è evidente, dopo molto tempo. Il testo non cerca di avere la struttura del diario, accetta la sua funzione di memorie. Lo fa attraverso l’utilizzo di un’alternanza di tempi tra passato remoto, imperfetto e presente che è tipico del racconto vivo nella mente ma lontano nel tempo.

Ci sono molti fermo immagine, spesso racconti nel racconto, che fanno raggelare. Sto pensando al bambino della prigioniera, lanciato in aria e poi trafitto da mille spari come nel tiro a volo. O a quella cella 2 metri per 1 e mezzo dove ci si stava in sette e si beveva dallo scarico.

Sono immagini di QUELLA orribile guerra. Innominabile, terribile guerra- che poi di colpo è finita.

Servirebbe a tutti un nonno così.

 

Sapete fare il gelato? Una ricetta bonus in un racconto tutto da scoprire.

ROMA – Una grande amicizia, un grande sogno, una grande impresa. è questo il senso di Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori, il racconto di una delle più incredibili storie italiane degli ultimi anni. è l’avventura di due ragazzi, un manager e un enologo, che inseguendo un sogno allo stesso tempo semplice e rivoluzionario – fare il gelato più buono del mondo – partono da un negozietto di 25 metri quadrati a Torino e, in pochissimi anni, selezionando le migliori materie prime nei cinque continenti, rinunciando a utilizzare additivi e coltivando la frutta biologica nell’azienda agricola Mura Mura, creano un gelato di altissima qualità che li impone come marchio di eccellenza sulla scena del food internazionale. Un’avventura raccontata in prima persona, con una scrittura giovane e ironica, come giovani e spiritosi sono Federico (Grom) e Guido (Martinetti), i due protagonisti. Una storia sorprendente e affascinante, come la strada che da quel primo negozietto di Torino li ha portati fino a Malibu, New York, Osaka, Parigi e Tokyo. Fresca e gustosa, come i sapori di un gelato unico e indimenticabile.

Federico Grom e Guido Martinetti, 39 e 37 anni, sono nati e hanno studiato a Torino. Manager il primo, enologo il secondo, hanno dato vita nel 2003 a Grom – il gelato come una volta. Sono un po’ matti e, a parte questo libro e qualche ricetta, non hanno mai scritto nulla… ma fanno un ottimo gelato! (Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e…, Bompiani, 2012, €17.50)

 

In viaggio con… Alessandro Aresu

ROMA – Bentrovati all’appuntamento di “In viaggio con…”: la nuova rubrica di audiointerviste, che anima il nostro Canale Youtube.

Antonio Carnevale e Massimiliano Augieri, due navigati e affascinanti speaker radiofonici, intervistano per noi gli autori delle più importanti novità editoriali.

Questa settimana è ospite Alessandro Aresu con il suo successo “Generazione Bim Bum Bam”

Per ascoltare l’intervista cliccate su questo link:

Intervista a Alessandro Aresu su CHRONICAtube

Oppure accedete direttamente al Canale Youtube, dal video a destra. BUON ASCOLTO!

 

Alessandro Aresu

Generazione Bim Bum Bam

Perché gli italiani passano il tempo a darsi degli imbecilli a vicenda? Per via di quello che è successo negli anni Ottanta.”
Alessandro Aresu è nato nel 1983, è cresciuto negli anni in cui la televisione commerciale è diventata un fenomeno di massa e i cartoni animati uno dei miti fondativi dei ragazzi di allora, oggi giovani adulti in una società gerontocratica che non solo offre poche possibilità di esprimere i loro talenti ma che, soprattutto, non riconosce o sottovaluta la “generazione Bim Bum Bam”. Nati tra il 1975 e il 1990, i suoi rappresentanti sono cresciuti con Uan e BatRoberto, mentre la vecchia Italia si dibatteva tra debito pubblico e stragi di Stato e la Cina cominciava il suo travolgente processo di trasformazione.
Per raccontare la storia di questa generazione ci sono due alternative: “Una è giocare e fare sul serio allo stesso tempo, e l’altra è pensare di essere un popolo di imbecilli e darci degli imbecilli a vicenda. La prima è divertente, la seconda inutile. Questo libro sceglie la prima strada per sbarazzarsi della seconda”. Domanda precisa: Cosa è successo nel 1981? Risposta precisa: Provano ad ammazzare Reagan ma anche (non secondario) Cristina D’avena e Alessandra Valeri Manera si incontrano a Bologna e nasce Bim Bum Bum.
Domanda precisa: Quanto duravano i discorsi di Aldo Moro?
Risposta precisa: Infinite sigle dei cartoni animati. Domanda precisa: Che cos’è la cei?
Risposta precisa: La Certezza di Essere Incapaci di risolvere qualunque problema.
Domanda precisa: Quanto duravano i discorsi di Deng Xiaoping nel 1992? Risposta precisa: Due sigle dei cartoni animati. Dopo, la gente doveva tornare al lavoro.
Domanda precisa: Se Bim Bum Bam è finito come facciamo a riprendere il suo spirito?
Risposta precisa: Internet.
Giocando attraverso 131 “domande e risposte precise “, Alessandro Aresu ci svela cos’è stato sul serio il “trentennio perduto”, dal 1981 a oggi, attraverso un racconto ricco di ironia pungente e leggerezza, ma anche capace di intuire acutamente le ragioni della nostra decadenza. Passando per Cristina D’Avena, Travaglio, la Prima Repubblica, la Cina, Lady Oscar, Berlusconi, Prodi, Max Pezzali, Scalfari, Mattei, Dagospia e tanti altri, scopriremo, giovani e meno giovani, che “molti dei nostri problemi derivano dal mancato riconoscimento dell’importanza della Generazione Bim Bum Bam. Immersi in questa sottovalutazione, dimentichiamo i sogni e, messi davanti alla realtà, non sappiamo che fare”.
Un libro che costruisce in maniera sorprendente l’immaginario, lo stile e l’universo culturale di una generazione mal rappresentata dalle analisi del censis: circa dieci milioni di giovani italiani, superficialmente bollati come “bamboccioni”, che rappresentano invece una collettività più viva che mai, oggi cruciale per il futuro del nostro paese. (Mondadori, 2012, € 17,00)

“Le novità editoriali proposte da ChronicaLibri per le vostre vacanze”

Alessia Sità

ROMA – Questa settimana ChronicaLibri vi invita a fare un salto in libreria per scoprire le nuove proposte di letture da portare in vacanza, magari sotto l’ombrellone o in montagna. Scopriamo, dunque, le novità offerte da Giulio Einaudi Editore, che a luglio segnala l’uscita di “Io sono il libanese”, il nuovo libro di Giancarlo de Cataldo, autore di “Romanzo Criminale”; “Lo spettro” e “Il leopardo” di Jo Nesbǿ e “A tuo rischio e pericolo” di Josh Bazell. Molte anche le proposte targate Piemme che per questo mese propone: “Gli ultimi curanderos” di Hernán Huarache Mamani; “Il codice di Mida” di Boyd Morrison; “La casa del vento e delle ombre” di Deborah Lawrenson. Fra le sue novità, Neri Pozza annovera: “La figlia del boia” di Oliver Pötzsch; “Il profumo del caffè” di Anthony Capella; “Narcopolis” di Jeet Thayil e “Sinfonia Leningrado” di Sarah Quigley. Inoltre, da non perdere “Festa di Nozze” di Maggie Shipstead e “Il ragazzo della Kaiserhofstrasse” di Valentin Senger, in libreria fra qualche giorno.
Per gli amanti della letteratura ‘chick lit’, Newton Compton, invece, suggerisce il divertente romanzo di Marjorie Hart: “I love Tiffany”; mentre per gli appassionati del brivido e del mistero segnala “La febbre” di Saskia Noort; “Il vangelo di Nosferatu” di James Becker. Inoltre, non perdete prossimamente “Gli amori del vampiro” di Nancy Kilpatrick; “101 consigli per vivere ogni giorno rispettando l’ambiente” di Gloria Mastrantonio; “101 misteri della Puglia che non saranno mai risolti” di Rossano Astremo e “Le cattive ragazze scelgono l’uomo giusto” di Fiona Neill.
Pubblicata a fine giugno, Bompiani ricorda l’uscita di “Amy, mia figlia”, la toccante biografia dedicata alla compianta regina del soul, scritta da Mitch Winehouse. Mentre Fandango Editore suggerisce “I pappagalli“, il nuovissimo romanzo di Filippo Bologna. Le novità di Ciliegio Edizioni accontentano e soddisfano i gusti di tutti i lettori, da qualche giorno infatti, potrete trovare sugli scaffali: “L’ammiratore. Io sono il male” di Andrea Palazzo; “Il mito della lanterna” di Jim Tatano; “Venere a tavola” di Roberto La Paglia; “Piove. La controversia dei punti di vista” di Simone Lattanzio e “Che buio, non riesco a vedere” di Dino Ticli.
Concludiamo il nostro viaggio fra le novità editoriali, segnalando l’uscita di “Private Games” di James Patterson – Mark Sullivan per Longanesi e “Vertigo” di Ahmed Mourad edito da Marsilio.

 

“Pronto e indossato”, Lavinia Biagiotti inaugura la novità multimediale di ChronicaLibri

Marianna Abbate
ROMA – E’ con immenso piacere che ChronicaLibri presenta “In viaggio con…”, la nuova rubrica di audiointerviste, che da oggi animerà il nostro Canale Youtube.

Antonio Carnevale e Massimiliano Augieri, due navigati e affascinanti speaker radiofonici, intervisteranno per noi gli autori delle più importanti novità editoriali.

Cominciamo subito con l’intervista a Lavinia Biagiotti, con un argomento decisamente in linea con gli interessi delle nostre affezionate lettrici:


Pronto e indossato. Ricette di stile per tutte le occasioni.

Per ascoltare l’intervista cliccate su questo link:

Intervista a Lavinia Biagiotti su CHRONICAtube

 

Oppure accedete direttamente al Canale Youtube, dal video a destra. BUON ASCOLTO!

Vi ricordo l’appuntamento domani, sabato 16 giugno 2012, per conoscerci e discutere insieme alle 18.00 al N’Importe quoi.

Pronto e indossato. Ricette di stile per tutte le occasioni.

“Vestirsi velocemente mortifica, ma con un minimo di organizzazione ogni guardaroba può diventare una miniera d’oro”: questa è la base di quelle che Lavinia Biagiotti chiama le sue “ricette di stile e di felicità”, tutte raccolte in questo volume fresco, giovane e tutto al femminile. I testi dell’autrice, accompagnati da foto e schizzi, sono un suggerimento per imparare a vestirsi con gusto ed essere cool in ogni occasione, dal party con gli amici al colloquio di lavoro, dal weekend fuori porta alla passeggiata in città. E se non si ha voglia di spendere, basta recuperare quei capi sepolti da tempo nel proprio armadio che, rinnovati con semplici accorgimenti, permetteranno di cambiare look ma senza toccare il portafoglio. Insomma una guida di stile ala portata di tutte le tasche femminili, sotto forma di pratica agenda da portare sempre con sé grazie al suo formato in stile notebook comodo e maneggevole. (Mondadori Electa, 2012, 19.90 €)

 

Un “Romanticidio” dietro il bancone di un bar

Marianna Abbate

ROMA – Avete mai pensato alla morte? Alla vostra morte intendo… Alla camera ardente, al funerale, agli encomi degli amici. Alle lacrime dei parenti.

Marzia c’ha pensato, alla sua morte. Ma lei, cattiva ragazza, non ha mai voluto allori ed elogi- probabilmente consapevole di non meritarne. Non un funerale serio, dove chi non ti ha mai veramente conosciuto, si sforza di apparire cordiale e di produrre complimenti astrusi e privi di alcun collegamento logico con fatti realmente accaduti. Lei no. Ha sempre voluto una morte ridicola, una fine comica, che come la metti la metti, a pensarci ti scappa da ridere.

“Romanticidio”, scritto da Carolina Cutolo ed edito da Fandango, non parla di un omicidio romantico, ma dell’uccisione del romanticismo.

Si parte dal funerale del padre. Un tipo un po’ stronzo, cornificatore seriale- totalmente diverso dal papino adorabile della famiglia del Mulino bianco. Ci sono lacrime, ma non sono quelle della figlia un po’ cinica- sono quelle di una moglie postmoderna, lamentosa e patetica, che piange anche nel giorno in cui dovrebbe essere la donna più felice del mondo.

E poi c’è il coma. Causato da una situazione ridicola, mette in standby quella vita strapazzata che Marzia non ha mai apprezzato fino in fondo. Non è il solito coma: quello lontano, nel tunnel nero con la luce in fondo. E’ cosciente e consapevole. E dà un punto di vista privilegiato su tutto e tutti. Fa ascoltare cose che non si sarebbero mai dovute sapere.

L’intento è quello di stupire, scandalizzare e far riflettere. Ma non so se di questi tempi una gang bang, un pompino e qualche cazzo possano scandalizzare ancora. Di certo un pochino ci disgusta, quell’alcol che ci fa vomitare, l’immondizia e i liquidi corporei. E forse la parola scritta può ancora colpire la nostra immaginazione, più di un horror “macello” o della violenza carnale sparata sugli schermi.

Ed è proprio dal cinema che la Cutolo sembra trarre l’ispirazione, con le sue immagini crude e crudeli viste in quel trash, voluto e osannato, che ha fatto il successo mondiale di Tarantino in Kill Bill.

Ho letto svariate recensioni di questo libro. Sono tutte pulite, eleganti, riflessive. Sembrano parlare di un testo quasi filosofico, dal carattere empirico. Non è quello che vi dovete aspettare dalle pagine di Romanticidio. Quando manca il romanticismo, quello ispirato, con rose rosse, candele e vasche idromassaggio rimane solo il coito ritmato, i piatti sporchi e la gastrite.

Contro il partito degli evasori

Silvia Notarangelo
ROMA – Un titolo fin troppo eloquente, “La rivoluzione delle tasse”, per il nuovo saggio dell’ex magistrato Bruno Tinti, appena pubblicato da chiarelettere.
Le leggi tributarie sono progettate per essere violate impunemente. Si tratta di pura e semplice complicità tra Stato ed evasore fiscale”. Se il 93% del totale del gettito tributario lo pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati vuol dire che troppi italiani vivono a sbafo: sono i possessori di partita Iva e i tanti professionisti che denunciano molto meno di quanto guadagnano.
Intanto lo Stato li protegge: non controllandoli, con iniziative ad hoc, come i condoni (uno ogni quattro anni), con leggi specifiche (abolizione del falso in bilancio).
Il messaggio è chiaro: rubare si può. “Non che lavoratori e pensionati non vogliano evadere, solo che non possono. Le imposte gliele prendono subito, prima ancora di dare loro la paga, il salario, lo stipendio”.
Ecco la testimonianza di chi ha provato a far pagare le tasse, anche con la proposta di una nuova legge tributaria approdata in parlamento ma affossata dal partito trasversale degli evasori. E ora? La vera rivoluzione di Monti sarebbe quella di far pagare le tasse a tutti. 160 miliardi da recuperare, altro che finanziaria. Potremmo essere più ricchi: come dimostra Bruno Tinti, basterebbe poco per raggiungere un risultato straordinario. Ma bisogna volerlo e non aver paura di perdere il voto degli evasori.

“Le novità in libreria segnalate da ChronicaLibri, per un’estate tutta da leggere”


Alessia Sità

ROMA – L’estate è ormai alle porte e con l’arrivo della bella stagione per molti si avvicina anche il tempo della buona lettura. Scopriamo, dunque, cosa ci aspetta in libreria per quest’estate 2012.
E’ un giugno ricco di novità quello offerto da Giulio Einaudi Editore, che segnala l’uscita del romanzo “L’estate senza uomini” di Siri Hustvedt; “La Repubblica di Wally” di Suzanne Ruta, “La sfida” di Norman Mailer, “Il secondo libro dell’ignoranza” di John Lloyd e John Mitchinson, “Il mio piatto forte” di Elena Loewenthal e “Canti del guardare lontano” di Giuliano Scabia. Molte anche le proposte targate Piemme: “Il gusto della vita” di Ersilio Tonini, “L’amore è un foulard” di Shelina Zahra Janmohamed e “L’appalto” di Sergio Grea e “Per l’@more basta un clic” di Rainbow Rowell. Per chi desiderasse approfondire le proprie conoscenze in economia, invece, Edizioni Ambiente suggerisce “Economia dell’abbastanza” di Diane Coyle, mentre Arkadia editore segnala l’uscita di “Asia non esiste”, il nuovo romanzo di Emanuele Cioglia.
Da non perdere, inoltre, le prossime uscite di Neri Pozza, che propone “I giorni chiari” di Zsuzsa Bánk, “E poi” di Natsume Soseki e “L’educazione non sentimentale” di Sybille Bedford.
Per gli amanti del brivido e del mistero Newton Compton porta in libreria: “La paura” di Francesca Bertuzzi, “Un mondo innocente” di Ami Sakurai, “Il diario del vampiro. La maschera” di Lisa Jane Smith, “2012. La fine del mondo” di Steve Alten e “Il tesoro della legione fantasma” di David Gibbins.
Concludiamo  il nostro viaggio fra le novità editoriali, segnalando le ultime uscite di Longanesi, in libreria dal 7 giugno: “Il profumo” di Patrick Süskind e “Memorie di una Geisha” di Arthur Golden.

Un viaggio nella memoria

Silvia Notarangelo
ROMA – Un titolo curioso, “Diecipercento e la gran signora dei tonti” (Autodafé Edizioni), per un libro intenso e coinvolgente. L’autrice, Antonella Di Martino, proprio come in un film, riavvolge il nastro della vita del protagonista, procedendo per ricordi, per frammenti di vissuto, alla ricerca di quel mistero che sembra avvolgere la sua fine.

Diecipercento, il protagonista del romanzo, è, nell’ordine, un vigliacco, un ladro, un traditore ma è, soprattutto, un uomo appena defunto che, in attesa del suo angelo, ha l’opportunità di usufruire di una speciale prospettiva: guardare tutti dall’alto cercando di cogliere che cosa è mancato o che cosa non è andato nella sua esistenza da poco conclusa.
Si parte dal suo funerale. In chiesa, oltre ai familiari più stretti, appare, inaspettatamente, Margherita. Quella ragazza “scemotta” che non aveva esitato a tagliare i ponti con la famiglia d’origine pur di vivere il suo amore per un uomo maturo, sembra tornata per un estremo saluto allo zio. In realtà, dietro al suo improvviso ritorno, si nasconde altro. La donna vuole sapere la verità, è convinta che Diecipercento sia stato ucciso da uno dei suoi tanti nemici.
Inizia, così, un vero e proprio viaggio nella memoria, un viaggio che per Margherita significa rituffarsi in un passato ancora doloroso ma comunque accettato e, in qualche modo, superato. Per Diecipercento, invece, assume tutto un altro significato.
Seguire la nipote, dalla sua visuale privilegiata, gli consente di “vedere” con occhi diversi: ciò che sembrava così ovvio, così scontato, ora non lo è più. Ciò in cui ha sempre creduto diventa una forzatura, una condizione a cui si è, con il tempo, rassegnato.
Diecipercento ha soffocato la propria indole, le proprie inclinazioni, a vantaggio di una maschera che, con gli anni, è divenuta un peso insopportabile.
Per lui la verità è davvero vicina, forse fin troppo per riuscire a riconoscerla e ad ammetterla.

“Come pelle di bambù”, segreti di un’altra vita

Marianna Abbate

ROMA – Sensualità e mistero, le parole chiave di questo romanzo, che segna i debutto narrativo di Michela Vanon Alliata, già affermata saggista e docente di letteratura inglese a Venezia. L’autrice s’ingarbuglia in una vicenda decisamente contorta, ma riesce a districarsi bene tra ricordi, lettere e rivelazioni- tenendo le fila della vicenda.  Il tutto nasce dal ritrovamento del carteggio di uno psicanalista con la sua paziente. Lettere che di una vita passata che è proprio il figlio della donna a ritrovare; incuriosito e toccato dal loro contenuto decide di incontrarne l’autore.

Una storia tormentata, con un epilogo tragico- che fa da sfondo e da spunto per l’evolversi narrativo. Flashback e attualità si susseguono, si rincorrono e a volte combaciano.

I personaggi sono disegnati linearmente. Nulla è lasciato a caso: le scelte, i sentimenti e le trasformazioni, sono conseguenti alla vita. Bisogna solo incastrare bene i pezzi del puzzle che la compongono. Ma ci vuole pazienza- questo puzzle nasconde l’ultimo pezzo tra le pagine finali, rendendo la lettura affascinante e avvincente.

Una prova riuscita, questo primo romanzo, edito da Pendragon.