Cavallo di ferro: “Effatà”, quando è la storia a parlare

simona_lo_iacono_effataGiulia Siena
ROMA
“Anche se non può sentire, ci sono mille modi per far capire al mondo che lui è Nino e che per i nomi c’è sempre un motivo”. Nino non sente e non parla: le sue orecchie sono scatole vuote e la sua bocca non articola i suoni che donano la libertà e il dignità anche ai bambini della sua età. Infatti Nino è un bambino e “non è facile alla sua età, quattro palmi d’altezza, capelli biondi e orecchie sorde, farsi rispettare dal nugolo di ragazzini che girellano per i vicoli sotto zazzere nere infestate da pidocchi carnagioni olivastre e udito buono. Non è facile”.  Non è facile nella Sicilia del primo dopoguerra: qui arrivano Nino e sua madre. Lui è un bambino diverso e la madre non è come tutte le altre donne dell’isola; lei è un’attrice tornata dall’Inghilterra alla sua terra natia. Lei, la mamma, recita al Teatro Luna e Nino si lascia incuriosire da una buca che si trova nascosta sotto le assi del palcoscenico. Scopre, così, che da quella postazione privilegiata, osservando il via vai degli attori, si può immaginare un mondo che non conosce e sentire la propria voce che sente graffiargli la gola. Nino viaggia con la fantasia, aiutato dalle movenze e dall’affetto del maestro di buca, un misterioso omaccione cieco. Tra loro nasce una profonda amicizia: insieme si compensano e insieme possono “dettare” i tempi e le scene dello spettacolo che ogni giorno prende vita al Teatro Luna. Da questo scenario parte “Effatà”, il romanzo di Simona Lo Iacono pubblicato da Cavallo di Ferro. La scrittrice-giudice torna in libreria con una storia che si muove su due piani narrativi differenti e paralleli: Siracusa e Norimberga, la città tedesca che ospitò i processi dei principali criminali di guerra davanti al Tribunale Militare Internazionale. Infatti, alla storia di Nino si alterna a quella del dottor Karl Krauser, uno dei medici che aderì al programma di eugenetica del regime nazista. I protagonisti sono, quindi, due bambini che in due differenti periodi e luoghi vissero la loro diversità: entrambi sordomuti ed entrambi curiosi ed intelligenti da capire il mondo circostante e apprendere anche quello che per la scienza non potevano.

 

“Effatà” è una parola aramaica, una parola dal fascino arcaico e profetico: “apertura al suono”, apertura naturale verso qualcosa che può essere udito anche non avendo la capacità dell’ascolto. “Effatà” è un libro intenso, una storia che è un magistrale intreccio tra fatti realmente accaduti, fantasia narrativa e fattore emotivo.

 

 

 

 

 

 

I 10 Libri di un 2013 con Cavallo di Ferro

ROMA  – Un anno in compagnia dei libri. Ma in questo 2013 come orientarci nel trafficato e ricco mercato editoriale? Entrando in libreria troviamo i 10 Libri di Cavallo di Ferro editore. La casa editrice romana nasce con l’intento di divulgare la letteratura lusofona in Italia, privilegiando autori di fama internazionale già pubblicati all’estero e una selezione di autori italiani. Ecco, allora, alcuni dei loro titoli in catalogo… scegliete il libro che fa per voi!

 

1. L’astrologo di Fernando Pessoa, a cura di P.Cardoso e J.Pizarro
(pp.320, euro 16.00)

Un imperdibile inedito che svela l’insospettata passione di Pessoa per l’astrologia. Intellettuale e persona con interessi diversificati, Fernando Pessoa è stato poeta, saggista, narratore, drammaturgo, scrittore di gialli, filosofo. Ma la sua personalità eccentrica ha avuto anche un forte interesse per l’esoterismo e l’astrologia. In questo sorprendente libro si riuniscono e interpretano per la prima volta le più significative carte astrologiche che Fernando Pessoa ha fatto su se stesso, sui suoi eteronimi e sui grandi personaggi della storia della letteratura, della cultura, e della politica dell’epoca, come William Shakespeare, Victor Hugo, Oscar Wilde, e poi Napoleone, il Re d’Italia e Mussolini.

 

2. Il tempo degli amori perfetti di Tiago Rebelo
(BEAT, edizione originale Cavallo di Ferro, pp.496, euro 9 traduzione dal portoghese di Cinzia Buffa e Luca Quadrio)

Un’appassionante storia d’amore e una puntuale ricostruzione storica dell’Angola di fine Ottocento e dei suoi colonizzatori portoghesi. Carlos, giovane ufficiale portoghese, e Leonor, figlia del governatore di Luanda, si conoscono sulla nave che li porta in Angola e vengono subito travolti da una lacerante passione. La loro storia d’amore verrà però ostacolata non solo dalla famiglia di lei, ma anche dai continui conflitti tra colonizzatori portoghesi e indigeni. Tiago Rebelo riscrive brillantemente, in un misto di finzione e realtà storica, lo splendido ambiente del romanticismo di fine secolo nel quale fa rivivere personaggi unici, davvero indimenticabili.

 

3. Una giornata con Tabucchi di Di Paolo, Maraini, Petri, Riccarelli
( pp.128, euro 12.90)

Il grande scrittore italiano, recentemente scomparso, raccontato dai suoi amici. In omaggio allo scrittore che consideravano un maestro, Dacia Maraini, Paolo Di Paolo, Romana Petri e Ugo Riccarelli raccontano Antonio Tabucchi e il legame che con lui avevano attraverso racconti inediti, lettere, testi­monianze, conversazioni. Con affetto e un po’ di nostalgia, i suoi amici aprono per noi le porte su un Tabucchi intimo e sconosciuto. Una giornata con Tabucchi è un racconto a più voci nato per onorare il grande autore italiano, che, evocato dalle parole di amici e colleghi, ricompare come fosse la presenza fantasmatica di una delle sue storie.

 

4. Io venìa pien d’angoscia a rimirarti di Michele Mari
(pp.140, euro 12.90)

Un autentico gioiello d’autore, un libro che tutti dovrebbero leggere. Recanati, 1813. In un austero palazzo nobiliare, il giovane Orazio Carlo tiene un diario nel quale riporta le parole e le azioni del fratello maggiore, Tardegardo Giacomo. Ad attirare l’attenzione del ragazzo è il comportamento misterioso di Tardegardo, che non solo si diletta di poesia e ha tranquille abitudini da erudito, ma è anche roso da una sconvolgente irrequietezza. Si alternano così la rivisitazione della vita e delle opere di un giovane poeta e gli elementi di un romanzo nero, con delitti efferati, strane simbologie e antiche vicende di sangue.

 

5. Verrà il giorno di Gabriela Adamesteanu
(pp.384, euro 18.00)

L’educazione sentimentale di una popolazione alla vigilia della dittatura. Letitia abita con sua madre e lo zio in una cittadina della provincia romena. Vivono tutti e tre in una stanza in affitto perché suo padre è stato arrestato e lo zio, che aveva davanti a sé una brillante carriera da intellettuale, è stato trasferito in una piccola scuola di paese. La vita quotidiana è dura e monotona, così Letitia comincia a temere che non le succederà mai nulla di speciale. Dopo il diploma sarà finalmente il momento di trasferirsi a Bucarest per l’università, in mezzo ad altre ragazze come lei, lì dove ci sono biblioteche, caffè, ragazzi, sale da ballo. Tuttavia, per una giovane di provincia, con un dossier politico familiare come il suo, non è facile integrarsi, fare le scelte giuste, non perdere il passo con un mondo più moderno plasmato sull’ideale comunista che ha portato la Romania alla dittatura di Ceausescu.

 

6. Lettino di Martha Medeiros
(BEAT, edizione originale Cavallo di Ferro, pp.128, euro 9)

Il percorso della protagonista è il paradigma della vita di moltissime donne, che potranno riconoscersi in questa storia e trovare il coraggio di cambiare la propria vita. Bella, quarantenne, ricca, felicemente sposata, madre di due splendidi figli ormai grandi,
Mercedes non sa bene, alla prima seduta dallo psicanalista, la ragione di questa sua scelta. Ma man mano che il suo percorso prosegue (ogni capitolo corrisponde a una seduta), la sua vita, lentamente, le si sgretola davanti agli occhi. Lo splendido marito è in realtà un amore corroso dal tempo, la sua vita professionale un autentico fallimento, la morte di sua madre un dolore mai superato, l’infanzia una zona nera, la giovinezza un malinteso, la vita sessuale un cimento.
Il mondo le crolla addosso mentre acquista fiducia nel suo psicanalista, e a lui dice cose che non ha mai detto apertamente nemmeno a se stessa, davanti a lui ride e piange disperatamente, fino a riprendere possesso della propria vita e a trovare il coraggio di
cambiarla.

 

7. Lo strano furto di Savile Row di Vincenzo Monfrecola
(pp.272, euro 15.00)

Una comica caccia al ladro fra suffragette e giornalisti improvvisati nella Londra di inizio Novecento: una commedia paradossale, in cui lo humour inglese si fonde brillantemente con quello partenopeo.
Londra 1910. Quando dalla sartoria Goodge & Son di Savile Row sparisce la giacca portata a riparare dal Primo Ministro, toccherà al giornalista alle prime armi Peter Daleslow occuparsi di una notizia che a prima vista sembra destinata a finire in un trafiletto a fondo pagina. La faccenda però prende tutta un’altra piega quando Daleslow arriva sul posto e Eliodoro Rivabella, il commesso italiano della sartoria, gli svela alcuni particolari del furto che ne fanno un caso a metà tra il surreale e il dannatamente serio. Così, mentre il novellino mette a segno il suo primo, inconsapevole scoop, Eliodoro decide di diventare anche lui un giornalista e, nella sua comica improvvisazione, sceglie come fonti cinque donne, una più bizzarra dell’altra, che condividono la causa delle suffragette. Da qui prende il via una serie di equivoci a catena che trascinerà tutti, incluso il Primo Ministro, in un’enorme e spassosa caccia al ladro.

 

8. Lussuria di João Ubaldo Ribeiro
(BEAT, edizione originale Cavallo di Ferro, pp.144, euro 7)

Impudico, piccante e provocatore, Joao Ubaldo Ribeiro ha scritto un libro senza censure, provando che sotto l’Equatore il peccato non esiste… Questo romanzo, dedicato alla Lussuria, è il quarto volume della famosa serie sui Sette Peccati Capitali, promossa dalla casa editrice brasiliana Objetiva. E’ la storia intrigante e affascinante di una donna di 68 anni di Rio de Janeiro, che nella sua vita non si è mai tirata indietro quando si è trattato dei piaceri e delle infinite possibilità offerte dal sesso.

 

9. La sesta stagione di Carlo Pedini
(.704, euro 19.90)

Selezionato fra i 12 candidati al Premio Strega 2012, La sesta stagione è un’opera maestosa che nel segno dei Buddenbrook di Thomas Mann intreccia tanti destini sullo sfondo della storia d’Italia del XX secolo. È il 1934. A Civita Turrita, sull’Appennino toscano, si inaugura con solennità il nuovo santuario, e proprio nel momento di massimo fulgore di questo paese inizia la storia della sua decadenza.
Nelle vicende profondamente umane dei tre seminaristi Piero, Ottavio e Oreste, e dei loro superiori, amici, avversari, irrompono gli eventi principali del nostro Novecento, dalla Seconda guerra mondiale al Sessantotto, e oltre fino agli Anni di piombo. Nella vita della piccola comunità di Civita Turrita si rispecchiano dunque i mutamenti della nazione, in una parabola di cinquant’anni dove tutti – religiosi e laici – subiscono l’incedere della modernità. E fra i grandi giochi di potere si rivelano le debolezze di una Chiesa che fati­ca a tenere il passo con un’epoca sem­pre più veloce.

 

10. Einstein e la formula di Dio di José Rodrigues dos Santos
(pp.560, euro 19.50)

Basato sulle ultime e più avanzate scoperte scientifiche nei campi della fisica, della cosmologia e della matematica, Einstein e la formula di Dio non è soltanto un thriller mozzafiato ma anche un libro che unisce il pensiero scientifico e quello religioso, le teorie fisiche dell’occidente con le religioni orientali. Sulle scale del museo Egizio del Cairo, Tomás Noronha viene avvicinato da una sconosciuta. Il suo nome è Ariana Pakravan, è iraniana ed è in possesso della copia di un documento inedito, un antico manoscritto dal contenuto enigmatico. Questo incontro condurrà Tomas Noronha nei misteri della crisi nucleare iraniana e lo porterà, attraverso l’incontro con i più importanti scienziati e pensatori del tempo, ad investigare su uno dei più grandi misteri dell’umanità: la prova scientifica dell’esistenza di Dio.

“La sesta stagione”, una grande saga italiana

Silvia Notarangelo
ROMA – “La sinfonia in musica può considerarsi il corrispettivo del romanzo in letteratura”. È partendo da questa singolare riflessione che Carlo Pedini si è cimentato in un originale esperimento nel suo romanzo d’esordio “La sesta stagione” (Cavallo di Ferro), selezionato per il Premio Strega.

Prendendo come modello di riferimento I Buddenbrook di Tomas Mann, l’autore, celebre compositore e direttore d’orchestra, ha tentato di utilizzare nella narrazione la stessa tecnica compositiva della sinfonia, conferendo al racconto una struttura ben definita e tempi e ritmi precisi. Il romanzo, per certi aspetti corale, ed imponente per varietà di temi e personaggi, ripercorre cinquant’anni di storia italiana, dal 1934 al 1985, rievocandone gli eventi principali, le tragedie, i devastanti cambiamenti che hanno interessato anche le più piccole realtà.
Una storia inventata, ma verosimile, che si apre con la grande festa organizzata per l’inaugurazione di un santuario mariano nell’immaginario paesino di Civita Turrita. Qui le vicende di tre seminaristi, Piero, Ottavio, Oreste, si intrecciano con quelle della diocesi e della comunità locale. Diverso è il loro modo di vivere il sacerdozio. Alla freddezza e all’ambizione di Don Ottavio, proiettato ad una brillante carriera ecclesiastica sacrificata per un atto spregevole, si contrappongono l’esuberanza di Don Oreste e il suo ministero vissuto tra la gente, la timidezza e l’insicurezza di Don Piero destinate a riservargli una vita protetta all’interno del vescovado.
La decadenza che, a poco a poco, investe la diocesi di Civita Turrita va di pari passo con la crisi che colpisce la Chiesa: perdita di fedeli, diminuzione delle vocazioni, nascita di nuove correnti religiose. Tutti cambiamenti che non sfuggono alla riflessione conclusiva di Don Oreste: “ Il Concilio è servito solo ad allungare la nostra agonia…se ci saranno dei giusti allora verrà davvero la primavera. Se no guardati bene dalla sesta stagione che sarà ben più terribile della quinta perché non vedrà una settima”.

“Lavinia”: in guerra per una donna

Recensione di Marianna Abbate a Lavinia_cavallo di ferro

Marianna Abbate
ROMA – Eccoci di nuovo a romanzare, con questo insolito capolavoro rosa di un’autrice epica. Si tratta di Lavinia, della famosissima (per chi ama il fantasy) autrice americana Ursula K. Le Guin, edito per la prima volta in Italia da Cavallo di Ferro. Per chi, come me, non resiste ad una storia d’amore coinvolgente e tormentata- camuffata per di più da un contesto storico di tutto rispetto. Continua

"Nel tuo deserto", la storia di un viaggio indimenticabile


Silvia Notarangelo
Roma – Pensare spesso a momenti vissuti, senza trovare il coraggio e i modi di raccontarli per paura di rovinarne il ricordo. E’ questa la sensazione che ha accompagnato Miguel Sosa Tavares per oltre vent’anni prima di riuscire a rivivere, mettendo nero su bianco, quel viaggio indimenticabile. Non è il Sahara, non è l’entusiasmo del reportage, a renderlo così speciale è Claudia, la sua giovane e inaspettata compagna di viaggio. “Nel tuo deserto”, pubblicato da Cavallo di Ferro Editore, è la storia del loro incontro, di una brevissima convivenza forzata che saprà regalare ad entrambi irripetibili emozioni.

Sono diversi, Miguel e Claudia, attraversano momenti della vita diversi, cercano e vogliono cose diverse. Claudia è partita per distrarsi, per allontanarsi da “un altro deserto senza fondo” in cui sentiva di precipitare, Miguel per lavoro, per raccontare e filmare la magia del Sahara. Claudia è dolce, vulnerabile e, a tratti, un po’ infantile, Miguel è sicuro di sé, attento e orgoglioso. Una combinazione apparentemente esplosiva.
Eppure bastano pochi giorni per rendersi conto di quanto le differenze li uniscano, di come, in quel preciso momento, ognuno sembri avere un terribile e, talvolta, inconfessato, bisogno dell’altro. Miguel diventa la guida e Claudia il suo sostegno, quando lui decide, lei, incondizionatamente, lo appoggia. Non lo ammettono, ma, a poco a poco, nasce in tutti e due la consapevolezza di condividere un’esperienza unica, in cui persino le parole diventano un inutile accessorio. Sono, così, i silenzi ad accompagnare, spesso, il tempo che passano insieme. Nell’abitacolo di una jeep o in una piccola tenda, sopportando il freddo e il caldo, le giornate trascorrono velocemente tra imprevisti burocratici, riprese televisive e lunghe serate dedicate a contemplare le stelle. Ma tutto passa troppo in fretta e il ritorno alla routine quotidiana segna il definitivo allontanamento tra i due.
La distanza temporale, e non solo, è ormai tanta, ma l’autore, ancora oggi, sembra a tal punto coinvolto da confessare alla fine del libro: “Ci sono viaggi senza ritorno né repliche ed io non tornerò mai da questo viaggio”.

"Stasera Anna dorme presto", tu parlami d’amore…

Marianna Abbate
ROMA Lei, lui, l’amante di lui. Una storia come milioni di altre: la storia di tutte le storie. Eppure nuova, interessante, torbida. 
Niente romanzo rosa, stavolta. Niente lieto fine garantito dalla prima pagina. Il romanzo di Simona Lo Iacono “Stasera Anna dorme presto”, edito da Cavallo di Ferro, ci stupisce a ogni pagina. 
L’autrice presenta quattro diversi punti di vista della stessa storia.
Quattro, seppure i protagonisti dell’adulterio sono solo tre, con quella voce in più dell’antico amore di Anna.

La storia delle storie, dicevo, la più antica di tutte. Eppure, sconosciuta, diversa in ognuna di queste voci.
La vicenda si snoda, in una prosa poetica che affascina e che attira. Conosciamo tutti i punti,  a volte anche quelli più segreti, che i protagonisti vorrebbero nascondere persino a se stessi. Ma questo è un giusto processo. Quando è il tuo momento di arrivare alla sbarra devi dire tutta la verità: l’hai giurato.
Simona Lo Iacono nei processi si sente a casa: da anni è magistrato. Forse a questo mestiere dobbiamo la sua oggettività, la completa mancanza di giudizio e la visione d’insieme che ci permette di districarci ra i pensieri dei protagonisti.
Un libro vecchia maniera, che non poggerai sul comodino prima di aver raggiunto l’ultima pagina.