Non si mette la vita nei libri. La si trova.

E se questo fosse il tempo di cominciare a leggere?

Da un incontro fortuito nasce un legame indissolubile. Potrebbe essere la storia tra due persone, l’inizio di un amore o di un’amicizia. Potrebbe essere – ed è – l’incontro tra una persona e un libro. La persona in questione, nella storia del genio teatrale di Alan Bennett, non è un semplice comune mortale, ma la regina d’Inghilterra e l’oggetto della liaison è un libro. Un incontro banalissimo, eppure cruciale: da questo momento la regina diventerà una lettrice vorace e curiosa. E con la lettura cambierà anche tutto il mondo attorno.

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Adelphi: “Racconti brevi e straordinari”

Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares per un racconto essenziale

Daniela Distefano
CATANIA
– “Questo libro intende proporre al lettore alcuni esempi relativi ad avvenimenti sia immaginari che storici. Abbiamo quindi interrogato testi di nazioni e di epoche diverse, senza trascurare le antiche e generose fonti orientali. L’aneddoto, la parabola e il racconto trovano qui ospitalità, a condizione che siano brevi. In questi brani sta, osiamo ritenere, l’essenziale di ciò che è narrazione; il resto è episodio illustrativo, analisi psicologica, felice o inopportuno ornamento verbale. Ci auguriamo, lettore, che queste pagine divertano te come hanno divertito noi. J.L.B. e A.B.C. Buenos Aires, 29 luglio 1953”.

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Il genio di Simenon nelle pagine di un grande romanzo

Adelphi: “La morte di Belle”

Daniela Distefano
CATANIA
La morte di Belle (Adelphi) è un romanzo di Georges Simenon, finito di scrivere nel 1951 mentre soggiornava nel Connecticut e venne dedicato all’amico Sven Nielsen, proprietario della casa editrice parigina presso cui il libro uscì l’anno successivo. Nel 1961 ne è stato tratto il film “Chi ha ucciso Bella Shermann?”. L’edizione italiana è stata curata da Mondadori nel 1958 nella traduzione dal francese di Bruno Just Lazzari e poi nel 1994 da Adelphi nella traduzione di Laura Frausin Guarino.

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Adelphi: “Maigret 1” di Georges Simenon

Daniela Distefano
CATANIA
– E’ di recente apparizione una nuova edizione dei Maigret di Georges Simenon che la casa editrice Adelphi riveste di una nuova grafica rossa a cura di Matteo Codignola. Il celebre personaggio creato dallo scrittore prolifico di Liegi esercita ancora un fascino calamitante per i lettori del buon giallo, del noir d’autore, della narrazione raffinata. Per questo si è avvertita l’esigenza di dare un tocco di refresh alla copertina dei volumi che partendo dal primo, Maigret 1, danno sfoggio di forte impulso creativo, immaginazione al servizio della precisione raziocinante, tecnica narrativa di livello insuperabile.

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“La preda” di Irène Némirovsky, un romanzo perfetto, analitico e spietato

Daniela Distefano
CATANIA – Irène Némirovsky (nata a Kiev nel 1903, e morta ad Auschwitz nel 1942) scrisse La preda nel 1936, ma il libro apparve a stampa due anni dopo. Pubblicato in Italia da Adelphi, questo volume è un classico che non lascia dubbi circa il suo valore e la sua stalattitica luminosità stilistica. Il plot è incentrato sulla parabola di un arricchito effimero: Jean-Luc Daguerne, un giovane che sbarca il lunario con disperazione e fatica.
“Tutto si mercanteggiava nel segno dell’amicizia, della fiducia, dei favori dati e ricevuti, e così facilmente… Con una parola, un sorriso, un’alzata di spalle, degl’imbecilli venivano portati alle stelle, dei ladri perdonati e uomini senza virtù né intelligenza forniti di laute prebende. Nel vedere quella pioggia di onori e ricchezze che si rovesciava ciecamente su altri, Jean-Luc provava una rabbia, una tristezza senza pari, un sentimento struggente di spoliazione. Era spaventoso accorgersi che mentre tutti progredivano lui restava immobile, nonostante i terribili, e vani, sforzi. Gli sembrava che la sua vita fosse ormai definitivamente perduta. Non c’era supplizio paragonabile al presentimento della sconfitta. La sconfitta dichiarata. L’avrebbe anche accettata con coraggio. La certezza di essere una nullità lo avrebbe calmato. E invece no, restava la dolorosa speranza che fossero gli altri a essere in torto, che la coscienza che aveva di sé non potesse essere sbagliata. E tuttavia il tempo passava, la sua giovinezza passava e lui non aveva niente!…”. Continua

Romanzi da leggere: Adelphi, “La casa dei Krull” di George Simenon

Daniela Distefano
CATANIA – Romanzo profetico, scritto a La Rochelle nell’estate del 1938, alla vigilia della Seconda guerra mondiale, La casa dei Krull (Adelphi, 2017) fu stampato nel febbraio del 1939. E della lungimiranza George Simenon (Liegi, 1903 – Losanna, 1989), il papà del commissario Maigret, si serve per allestire un’opera paragonabile a un dietro le quinte spettrale, inquietante, claustrofobico. Cioè l’atmosfera cupa dell’inizio della guerra contro il Nazismo. Tutto ha inizio in un paesino popolato da francesi, ai margini del quale vive la famiglia tedesca dei Krull. Continua

Adelphi: “Maledetti toscani” di Curzio Malaparte

Daniela Distefano
CATANIA“Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l’essere toscano: molto più che abruzzese, lombardo, romano, piemontese, napoletano, o francese, tedesco, spagnolo, inglese. E non già perché noi toscani siamo migliori o peggiori degli altri, italiani o stranieri, ma perché, grazie a Dio, siamo diversi da ogni altra nazione: per qualcosa che è in noi, nella nostra profonda natura, qualcosa di diverso da quel che gli altri hanno dentro…”

Curzio Malaparte è stato un pratese d.o.c., autore di capolavori letterari mondiali (Kaputt e La pelle, per citare quelli più noti), sempre diviso tra il trascinarsi come detrito nella corrente esistenziale e l’attracco al porto del valori imperituri. Amato fino all’odio da tutti, esuberante, scisso tra l’arte e il carattere meno rigoroso. In questo opuscolo dal titolo eloquente – Maledetti toscani, pubblicato da Adelphi – immerge il lettore nel mondo tutto suo dei toscani:  Continua