"Il quinto figlio" di Doris Lessing

Alessia Sità
ROMA – “Questo libro l’ho scritto due volte. La prima versione era meno cruda, poi mi sono detta: ‘cara mia stai barando. Se succede davvero, sarebbe molto peggio di così.’ E allora l’ho riscritto portandolo alle conseguenze estreme”. Così Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura nel 2007, presenta uno dei suoi capolavori: Il quinto figlio pubblicato da Feltrinelli nella collana Universale Economica. Un romanzo scorrevole e fluido nello stile, ma particolarmente impegnativo per la delicata tematica trattata. Il bene e il male entrano costantemente in gioco e il confine è veramente sottile.

Harriet e David, una coppia come tante, sogna di trovare la felicità all’interno della propria famiglia, il loro desiderio li porta ad avere una grande casa e a mettere al mondo quattro splendidi figli, ma per loro non è ancora abbastanza. E infatti, il quinto figlio non tarda ad arrivare. Presto però la gravidanza si rivela essere molto difficile, diversa da quelle precedenti e qualcosa non va per il verso giusto. Il bambino nasce prematuro. Da subito si capisce che Ben, questo il nome del nuovo arrivato, è uno diverso: il suo comportamento e il suo aspetto primitivo lo fanno somigliare sempre di più ad una creatura del male. Presto i genitori, incapaci di accettare il tragico imprevisto, si ritroveranno ad dover affrontare una dura scelta. Gli equilibri familiari iniziano a sfaldarsi, nulla sarà più come prima.
La Lessing riesce a scrivere con grande maestria un libro cruento senza ricorrere alla descrizioni di scene violente o feroci. La scrittrice ci invita a conoscere la parte nascosta che c’è in ognuno di noi, esortandoci ad affrontare le cose anche quando sono più problematiche del previsto. Una riflessione insolita sulla diversità e sul contesto sociale che ci circonda.

Fs e Gambero Rosso: mangiar bene ai tempi del Frecciarossa

ROMA – Esce in libreria “Sosta fuori stazione“. In un tascabile, tutto il buono da mangiare e il bello da comprare vicino alle stazioni servite dalle Frecce AV di Trenitalia.

Con 20 milioni di passeggeri che nel corso del 2010 hanno scelto di viaggiare sui Frecciarossa e Frecciargento, i treni delle Ferrovie dello Stato, grazie all’Alta Velocità, si confermano il mezzo di trasporto più amato dagli italiani. Hanno oramai scalzato nelle preferenze aereo e automobile.

Rapidi, comodi, rilassanti, portano nel cuore della città e permettono anche a chi fa sosta solo per poco tempo di poter scoprire i tesori artistici, culturali e, perché no, gastronomici dei vari angoli del nostro paese.

Da qui l’idea di Gambero Rosso e Ferrovie dello Stato di dar vita ad una guida insolita, agile e divertente, pensata per il viaggiatore che vuole ottimizzare al massimo la sosta cercando di cogliere tutto il bello e il buono a portata di stazione.

Per ogni stazione toccata dalle Frecce (Torino Porta Nuova, Milano Centrale, Brescia, Verona Porta Nuova, Venezia Santa Lucia, Bolzano, Udine, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini, Napoli Centrale, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Reggio Calabria) gli ispettori del Gambero Rosso hanno selezionato e raccolti in una guida tutti gli indirizzi più gustosi nel raggio di 1,5, 3 e 5 km. Oltre 350 luoghi che fanno la felicità di ogni appassionato di cibo e vino: ristoranti, trattorie, wine bar, pizzerie, bar, pasticcerie e gastronomie.
«La pubblicazione che oggi presentiamo in collaborazione con il Gambero Rosso – ha detto Mauro Moretti, amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato – vuole accompagnare i viaggiatori alla scoperta delle ricchezze gastronomiche del paese. Le Frecce di Trenitalia hanno rivoluzionato il modo di viaggiare permettendo comodi e convenienti viaggi di andata e ritorno, nell’arco della stessa giornata, tra quasi tutti i principali capoluoghi del paese. Così, anche la possibilità di gustare le varietà culinarie regionali diventa veramente alla portata di tutti. È sufficiente una breve passeggiata nelle immediate vicinanze delle stazioni, per scoprire i gusti e i sapori delle nostre tradizioni».
«Il Gambero Rosso, afferma Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso Holding SpA, da sempre impegnato nella valorizzazione e nella scoperta delle eccellenze gastronomiche italiane, ha colto con grande piacere l’invito di Ferrovie dello Stato di realizzare questo agile pocket. Prosegue così la collaborazione con Trenitalia, che già nello scorso mese di ottobre ci aveva portato a organizzare sui treni ad Alta Velocità le Degustazioni in Rosa, vini di eccellenza di aziende firmate da produttrici donne».
Sosta fuori stazione è dunque un piccolo (entra in una tasca) ma utilissimo vademecum da portare sempre con sé, magari insieme all’orario ferroviario per arrivare al posto giusto all’ora giusta.

Aliberti Editore: "Le pazze giornate della mamma", non solo per piccoli lettori

Giulia Siena
ROMA – E’ in libreria da pochissimi giorni “Le pazze giornate della mamma”, pubblicato da Aliberti nella collana Kids. Una mamma quando trova il tempo per giocare con i propri bambini? La mamma deve lavorare, pensare alla casa, pensare al marito, pensare ai figli, ma nonostante tutti gli impegni le mamme trovano sempre il momento per ridere con i propri bambini. “Le pazze giornate della mamma”, di Elise Raucy ed Estelle Meens, regala ai giovani lettori una storia di tenerezza materna in un periodo nel quale la ricerca di tempo è spesso un’avventura.

Ma le mamme sanno sorridere anche dopo una faticosa giornata, sanno quando raccontare le fiabe ai loro bambini, conoscono il momento in cui i propri piccoli hanno bisogno delle coccole materne: in queste occasioni le mamme dimenticano la loro stanchezza e diventano delle fate buonissime. I disegni bellissimi di questo libro regalano dolcezza e vitalità ai tre protagonisti della storia.

“Le pazze giornate della mamma” è indicato per lettrici e lettori dai 4 anni.

“Cyrus Dikto e la sinfonia dell’Immortale”: il romanzo fantasy diventa ecologista

ROMA – Un romanzo fantasy al servizio dell’ambiente.
Ad affrontare la difficile prova di coniugare avventura e impegno sono Lorenzo Amadio e Michelangelo La Neve, che esordiscono nella letteratura di genere con il romanzo Cyrus Dikto e la sinfonia dell’Immortale (Mursia, 2010 pagg. 408, euro 17,00). Lorenzo Amadio e Michelangelo La Neve portano sulla pagina la loro esperienza – rispettivamente – di pubblicitario e di sceneggiatore di fumetti, il risultato è un romanzo originale che mescola gli ingredienti classici del fantasy – la lotta del Bene contro il Male, le antichi stirpi di saggi, i demoni – con linguaggi nuovi che rimandano il lettore alla migliore tradizione delle graphic novel e al serrato linguaggio del mondo della pubblicità.


“Esordire a cinquant’anni nella letteratura per ragazzi è di per se un’avventura fantasy”, dice divertito Lorenzo Amadio, originario di San Benedetto del Tronto, docente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo, un curriculum di tutto rispetto nel mondo della pubblicità come copywriter prima e poi come responsabile comunicazione di importanti aziende, “Cyrus Dikto è un po’ come i nostri figli: ha alle spalle un passato importante ma rischia di non avere un mondo decente in cui vivere. Insieme a Michelangelo abbiamo immaginato che siano i ragazzini a salvare la Terra. Chi se non loro?”

La carta d’identità di Cyrus, che a dispetto del nome è irlandese, è questa: tredici anni, un papà affettuoso ma pasticcione, una carriere scolastica difficile (i bulli non risparmiano neanche gli eroi del fantasy) e una madre antropologa scomparsa durante una missione scientifica. Ed è proprio inseguendo un misterioso omino che promette di fargli incontrare la madre che il giovane Cyrus finirà in prima linea nella lotta contro i demoni di DeuSatan ferocemente determinati a trasformare il pianeta in un deserto di rovine.
“Dare voce a immagini è il mio lavoro da sempre”, spiega Michelangelo La Neve, autore di storie memorabili come la serie ESP, Il giorno dei Maghi, Sebastien X e collaboratore delle storie di Dylan Dog, Martin Mystere, Diabolik, Walt Disney e Raimbow, “In questo romanzo ho affrontato il percorso contrario: trovare voci in grado di generare immagini”.

Il risultato è un potente affresco fantasy di un mondo, il nostro, che si popola di creature mostruose come la strega figlia di Nekruth, o i micidiali fantasmi KaraSjok ma anche benevole e sagge come gli antichissimi Slojd e il manipolo degli anziani Nobel che guidano l’esercito Nodogon.
Cyrus e i suoi compagni “surfano”, letteralmente, sul Pianeta attraversando cinque continenti e combattendo epiche battaglie. L’ultima, e decisiva, su una piattaforma petrolifera in mezzo a un mare in fiamme invaso dal petrolio.

“Una cosa è certa: purtroppo la realtà ha superato il fantasy.” Parola degli autori.


Natale editoriale

ROMA – La casa editrice Voland aspetta tutti i suoi lettori per il “Brindisi d’inverno” giovedì 16 dicembre dalle ore 18.30 alle ore 22.00. Musica dal vivo, letture in anteprima e tante curiosità sul mondo editoriale rallegreranno un aperitivo natalizio tutto dedicato alle pubblicazioni Voland. A Roma, in via del Boschetto 129 (zona Monti) tutti gli appassionati, i lettori affezionati e i curiosi in cerca di acquisti di libri di qualità, potranno accedere ai volumi Voland a prezzi scontatissimi. Accorrete!

Letture d’attesa: "Lineagialla – racconti in fila"

Giulia Siena
ROMA Le attese sono estenuanti. Le file negli uffici burocratici sono estenuanti. Ci vorrebbe qualcosa… una lettura, un libro, un libro di racconti della durata di un’attesa allo sportello postale! Ecco cosa hanno pensato le 80144 Edizioni nel creare “Lineagialla – racconti in fila” perché la maniera più gradevole e utile di ingannare il tempo è leggere.  
Dagli ideatori di “Toilet” – la raccolta di racconti da leggere in bagno – nasce “Lineagialla”, un progetto editoriale a più voci che si prefigge di far conoscere autori emergenti che hanno molto da dire.
Sei racconti che racchiudono piccole storie quotidiane che sorprendono per velocità, arguzia e fantasia. “Lineagialla” numero uno, in pochissime pagine, riesce a portarti nella strana attesa per un colloquio di lavoro, ti fa ascoltare la solitudine di una madre al telefono,  ti fa sentire addosso l’ansia per lo smarrimento degli affetti, ti apre la porta su un’amiciza nata come un bisogno. “Lineagiala” è solo l’inizio di tante altre storie.

Gianna Manzini "Lettera all’Editore"

Marianna Abbate
ROMA Come nasce un romanzo? Si scrive da solo sulle pagine bianche? Le idee si sviluppano spontaneamente, seguendo il naturale scorrere del tempo, o sono frutto di una complessa, scientifica operazione? Ebbene entrambe le ipotesi hanno un po’ di ragione.
Con la Lettera all’Editore di Gianna Manzini, pubblicata per la prima volta da Sansoni nel 1945, ci troviamo in una posizione privilegiata: possiamo spiare l’autore nel momento più intimo della creazione. Possiamo seguire i suoi ragionamenti, le sue disquisizioni e conoscere le richieste dell’editore stesso. Scopriamo però che a volte la situazione può sfuggire di mano.
A volte i personaggi decidono per se stessi e assumono un vita propria. Come Pinocchio scappano dalla retta via che gli indica Geppetto, e compaiono come sconosciuti o vecchi amici davanti agli occhi dell’autore, chiedendo soltanto di raccontare la loro storia.
Gianna Manzini ci invita con grazia nel suo mondo, ci mostra i suoi segreti e il travaglio della produzione letteraria. Possiamo conoscere i suoi ragionamenti e i mille problemi che sorgono durante la stesura di un romanzo. L’autrice trova un percorso innovativo, ricavandosi un posto nella storia della letteratura italiana grazie alla sua particolare originalità. Gli intellettuali a lei contemporanei, suoi amici dai tempi di Solaria, prevedevano che avrebbe avuto un’importante carriera; tuttavia, seppure i suoi libri ottennero un discreto successo, per il loro lessico complesso, lo stile raffinato della Manzini è rimasto a lungo sconosciuto ai più. Un peccato, dal momento che si tratta di una letteratura estetica e piacevole, così adatta alle fredde serate invernali.

Più Libri Più liberi: si chiude con un boom di affluenze

ROMA Alla Fiera della piccola e media editoria alle ore 16, a quattro ore dalla chiusura della manifestazione, si sono registrati 52.000 i visitatori, Più libri più liberi è stata un boom di affluenze. Oltre alle migliaia di visitatori più di 2000 persone hanno seguito gli eventi sullo streaming di rai.it e sono circa 1500 i giornalisti accreditati.

I titoli più venduti in Fiera sono Le chiavi per aprire i 99 luoghi segreti di Roma di Costantino D’Orazio, Radici nato da un progetto di laboratorio artigianale di stampa serigrafica e XY di Sandro Veronesi.
Il libro dell’anno di fahrenheit radio 3 è Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda a Più libri più liberi nella versione audiolibro con la voce dell’attore Paolo Briguglia.
“Malgrado la crisi si è mantenuto il livello di venduto dell’anno scorso – ha commentato Enrico Iacometti, Presidente del Gruppo dei Piccoli Editori dell’AIE –  confermata la notevole presenza di bambini che hanno animato lo spazio ragazzi e ha suscitato un grande interesse il convegno sull’editoria digitale che si è tenuto nello spazio del digITAL Cafè. Siamo già al lavoro per la decima edizione che si terrà sempre a Roma dall’8 all’11 dicembre 2011”.

"Sparkle Bere Spumante 2011", la guida alle bollicine d’Italia edita da Cucina&Vini

ROMA – Dal profondo nord fino alla punta estrema dello stivale e poi via fin sulle isole, il Belpaese è una vera esplosione di bollicine di tutti i colori e di tutti i profumi. Ormai si spumantizza tutto, anche troppo pensiamo noi, ma con risultati sempre più importanti. Sia per il riscontro più che positivo ottenuto dal mercato nazionale – gli spumanti conquistano, un po’ ovunque, sia i neofiti sia i bevitori più esperti e sofisticati – sia per il successo all’estero, dove, ferma restando la supremazia storica acquisita dallo Champagne, le nostre bollicine piacciono a un pubblico sempre più vasto. In questo marasma di prodotti una guida è quanto mai necessaria, per orientarsi, per scegliere, per provare gli abbinamenti gastronomici consigliati (a volte un po’ arditi a nostro parere…). Allora ecco “Sparkle Bere Spumante 2001” edita da Cucina&Vini, da anni una garanzia nel suggerire al lettore consumatore il meglio della produzione di spumanti del nostro Paese. Ottimamente redatta e curata da Francesco D’Agostino, questa vera e propria bibbia delle bollicine made in Italy conta ben 746 etichette raccontate con precisione e passione e che rappresentano il top del mondo delle bollicine italiane.  Oltre 330 pagine che descrivono perlage, profumi e sapori dei migliori spumanti secchi d’Italia con schede organolettiche di estrema completezza, arricchite da dati come prezzo in enoteca, abbinamenti, uvaggi che, giunta alla nona edizione, si conferma come una delle pubblicazioni più complete del settore, vero punto di riferimento sia per gli operatori del settore che per il pubblico di appassionati. Una guida che racconta una realtà, quella delle bollicine, in continuo fermento e costante crescita come confermano i dati che parlano di una sostanziale tenuta sul mercato interno e un segno positivo per quello che concerne l’export.
I mercati stranieri continuano infatti premiare la qualità e la versatilità dei nostri prodotti. Germania (+10%), States (+15%), Regno Unito (addirittura +30%) e Russia (+200%) sono soltanto alcuni dei Paesi dove gli spumanti made in Italy imperversano e guidano la rinascita dell’intero comparto vitivinicolo nostrano.
Effettivamente è un momento favorevole per la spumantistica italiana – conferma Francesco D’Agostino, curatore della guida – che proprio sul versante della qualità deve puntare le sue fiches. E lo  dimostra anche il fatto che le 5 sfere sono passate dalle 29 della passata edizione alle 39 dell’attuale. E garantisco che questo non dipende dal fatto che siamo diventati più buoni e di manica larga quanto piuttosto dallo straordinario livello dei prodotti degustati dal nostro panel“.
Un panel qualificato – coordinato da D’Agostino e composto da Fabio De Raffaele, Antonio Marcianò, Luciano Nebbia, Antonio Pellegrino, Enrico Pozza e Sussanna Varano – che ha confermato la classe dei Franciacorta (11 premiati), la crescita innegabile del Prosecco (la recente docg si è aggiudicata ben 8 premi), il solido talento trentino (9) e poi via via gli altri tra conferme e sorprese con rappresentate zone tradizionalmente vocate come Piemonte (3), Alto Adige (2) e Lombardia (2) e territori meno abituali come Sicilia, Abruzzo, Umbria e Puglia.


Prezzo di copertina: 15 euro.

Le 5 Sfere 2010

  • Giuseppe Galliano Brut Riserva 2001 Borgo Maragliano
  • Gavi Soldati La Scolca Brut 2002 La Scolca
  • Gavi Soldati La Scolca D’Antan Brut 1997 La Scolca
  • Oltrepò Pavese Pinot Nero Écru Nature 2004 Anteo
  • Franciacorta Riserva Vittorio Moretti Extra Brut 2002 Bellavista
  • Franciacorta Gran Cuvée Pas Operé Extra Brut 2003 Bellavista
  • Franciacorta Brut 2005 Ca’ del Bosco
  • Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Brut 2002 Ca’ del Bosco
  • Franciacorta Giovanni Cavalleri Collezione Esclusiva Brut 2001 Cavalleri
  • Franciacorta Brut 2005 Ferghettina
  • Franciacorta Extra Brut 2002 Ferghettina
  • Franciacorta Ante Omnia Satèn 2004 Majolini
  • Franciacorta P.R. Brut Monte Rossa
  • Franciacorta Comarì del Salem Extra Brut 2004 Uberti
  • Franciacorta Sublimis Non Dosato 2003 Uberti
  • Franciacorta Cuvette Brut 2004 Villa
  • Trento Riserva Altemasi Graal Brut 2002 Cavit
  • Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Brut 2000 Ferrari
  • Trento Perlé Nero Extra Brut 2003 Ferrari
  • Trento Riserva Brut 2004 Letrari
  • Trento Riserva Methius Brut 2003 Metius
  • Alto Adige Riserva Hausmannhof Brut 1999 Haderburg
  • Prosecco di Valdobbiadene Vigneto Giardino Dry 2008 Adami
  • Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry 2008 Bortolomiol
  • Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry 2008 Col Vetoraz
  • Valdobbiadene Suprème Dry Le Bertole
  • Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Dry Orsola Andreola
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Ubaldo Rosi Brut 2004 Colonnara
  • La Dama Forestiera Nature Brut 2003 D’Araprì

"L’amore imperfetto", l’esordio di Dario Gigante

Alessia Sità
ROMA – Si può parlare d’amore senza scrivere un romanzo d’amore? Il libro di esordio di Dario Gigante, “L’amore imperfetto” pubblicato da Cicorivolta nella collana “I quaderni di Cico”, ne è una prova tangibile.
La narrazione di un dramma familiare, consumatosi all’interno di una famiglia alto borghese, ci conduce a una riflessione molto profonda su quali possano essere le sfaccettature di questo sentimento da cui tutto ha origine. La straziante tragedia che colpisce Biagio e Tommaso, trascina i due fratelli in un Caos totale, fatto di incontri e scontri, di legami forti e deboli, di istinti e rabbia.

Dalla morte misteriosa dei genitori, improvvisamente tutto crolla: la certezza del legame di Tommaso con Germana, la fiducia di Biagio nello studio della filosofia, la sicurezza di una famiglia solida. Un male inconfessabile abita il cuore dei personaggi. Tutto vacilla fino a sbriciolarsi lentamente. E quando la fine sembra ormai essere vicina, per qualcuno si apre una speranza: l’Amore ritorna e questa volta lo fa sotto nuove spoglie, offrendo finalmente una possibilità di riscatto. È un amore salvifico che nutre lo spirito e trasfigura il corpo, diverso da quello distruttivo che ha decretato il destino di uno dei due fratelli, condannandolo al tempo perenne della solitudine.
Sulla scia del Simposio di Platone, “L’amore imperfetto” ci guida alla scoperta di una nuova visione dell’eros, sempre più proiettato verso il bello assoluto e il sommo Bene. In un racconto sviluppatosi su diversi piani cronologici e attraverso la storia di ogni singolo personaggio, Dario Gigante ci presenta le innumerevoli mutazioni ed evoluzioni di questo sentimento totalizzante e inevitabile: l’Amore.
Dario Gigante, L’amore imperfetto, Cicorivolta, € 13,50