“Il Maggio dei Libri”, i libri fioriscono dove meno te lo aspetti

il-maggio-dei-libriROMA – Torna, per il quarto anno consecutivo, Il Maggio dei Libri, la campagna nazionale promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, la campagna inizia il 23 aprile, in coincidenza con la Giornata mondiale UNESCO del libro e del diritto d’autore, e si conclude il 31 maggio.

Quest’anno sono tre i claim scelti per rappresentare e accompagnare l’iniziativa: Un libro ti accende, Cresci con noi e Leggere non è mai un pacco. Tre suggestioni – testuali, grafiche, ideali – che racchiudono lo spirito dell’intera campagna e lo straordinario potenziale dei libri: strumenti che permettono di ampliare gli orizzonti e migliorarsi (crescere significa anche imparare a leggere la realtà, ad affrontare la crisi) a qualsiasi età, senza dimenticare che le esperienze vissute da bambini ci accompagneranno anche da grandi.
Oltre a riproporsi con nuove parole-chiave e nuovi eventi, l’edizione 2014 conferma la propria ispirazione originaria, determinante per il successo della campagna, anno dopo anno: l’impegno a far evadere i libri dai loro contesti abituali (conquistando scuole, circoli, parchi, associazioni culturali e persino uffici postali, supermercati, treni e ristoranti grazie a un accordo di partnership con Poste Italiane, UniCoop Tirreno, Librerie Coop, Italo, Eataly, Librerie Feltrinelli), e l’obiettivo di coinvolgere soprattutto coloro che ancora non hanno scoperto il piacere della lettura, grazie all’attenzione particolare rivolta a settori fondamentali per la ripresa economica, sociale e generazionale del paese, come il Web, la scuola e i giovani.

 

Torna, inoltre, l’appuntamento con il tour itinerante La Valigia dei Libri, alla sua terza edizione: quest’anno il tema è “…Blog, social e Web un nuovo modo di raccontare”, con il coinvolgimento di Teresa Ciabatti e Christian Raimo. Non cambia l’obiettivo: far rivivere le biblioteche scolastiche coinvolgendo i ragazzi e donando alle scuole più attive una serie di libri considerati indispensabili per la crescita e lo sviluppo dell’individualità dei futuri grandi lettori.

 

Si rinnova Amo chi legge… e gli regalo un libro, la proposta a favore e in sostegno delle biblioteche, anche scolastiche, la cui situazione negli ultimi anni ha raggiunto livelli di criticità preoccupanti. Dall’esigenza di fare qualcosa per migliorare la situazione è nato il progetto con cui l’Associazione Italiana Editori -in collaborazione con AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e ALI (Associazione Librai Italiani)- ha voluto coinvolgere tutto il mondo del libro, ma anche e soprattutto i cittadini lettori, per rimettere in moto il circolo virtuoso che porta i libri nelle biblioteche, e poi da lì nelle case e nelle mani di tutti.

Parte il Premio Bancarella, ecco i 6 libri vincitori del Premio Selezione 2014

Bancarella_2014PONTREMOLI – Si è inaugurata presentando i 6 libri vincitori del Premio Selezione 2014 la sessantaduesima edizione del Premio Bancarella che si svolgerà a Pontremoli il 19 e 20 luglio sotto la direzione organizzativa di Giuseppe Benelli, Presidente della Fondazione Città del Libro.

I librai, interpreti del gusto dei lettori, tra il 4 marzo 2013 e il 28 febbraio 2014 hanno individuato, per il successo di pubblico conseguito, i volumi candidati che si disputeranno la finale del Premio Bancarella il prossimo luglio. Ecco la selezione:

 

VOLEVO SOLO AVERTI ACCANTO di Roland Balson,  (Garzanti)
ALL’OMBRA DELL’IMPERO di Alberto Custerlina (Baldini & Castoldi)
BRACCIALETTI ROSSI di Albert Espinosa (Salani)
PER DIECI MINUTI di Chiara Gamberale (Feltrinelli)
IL SUO PEGGIOR NEMICO di Veit Heinchen (Edizioni E/O)
L’AMORE È TUTTO di Michela Marzano (Utet)

 

Nei prossimi mesi il Bancarella sarà impegnato in una serie di eventi in cui presenterà romanzi ed autori. La prima tappa sarà a Ravenna giovedì 29 maggio dove gli autori incontreranno gli studenti delle scuole superiori della città. Venerdì 6 giugno si sposterà a Cesena dove, nel corso della serata, verranno consegnati agli Autori il “Premio Vincitore Selezione Bancarella 2014”. Lunedì 16 giugno, in serata, il Bancarella sarà protagonista a Sesto San Giovanni, per concludere il ciclo di presentazioni, a fine giugno a Carrara.

 

Federico Appel: “Pesi massimi. Storie di sport, razzismi, sfide”, passioni e tolleranza ad alta leggibilità

pesi-massimi_sinnos_chronicalibriGiulia Siena
ROMA
“Le vere vittorie non sono quelle sportive, per quanto possano essere memorabili, ma sono quelle sociali. Combattere per la libertà del proprio popolo come stai facendo tu è la cosa più importante che un uomo possa fare nella sua vita”. La partita è andata bene, il piccolo si sente un gran campione… è riuscito, infatti, a parare il rigore di quel ragazzino nero che ora può tornare nella giungla a tirare calci con i leoni. Ah sì, oggi il piccolo portiere può tornare a casa soddisfatto, è un gran campione! All’improvviso, però, senza essere invitato da nessuno, un grosso omaccione di colore compare a casa dell’aspirante portiere. I due non si conoscono, ma qualcosa li lega, lo sport: il “gigante” è Cassius Clay-Mohammed Alì, il campione di pugilato. Alì compare, come un fantasma o un grillo parlante, per insegnare a questo bambino la tolleranza e lo spirito sportivo. Il grande pugile comincia, così, a raccontare le vicende di uomini di sport, le loro vite e le loro sfide. Comincia, così, Pesi massimi. Storie di sport, razzismi e sfide, il nuovo libro scritto e illustrato da Federico Appel per Sinnos.

 

Il libro, una grapfhic novel ad alta leggibilità (con font Leggimigraphic, pensata per chi ha difficoltà di lettura o problemi di dislessia) è una carrellata di grandi nomi e grandi storie di sport e vita: dalla storia del leggendario Jesse Owens che vinse quattro medaglie d’oro a Berlino nel 1936 davanti a Hitler; passando, poi, al tennista Arthur Ashe che nel 1975 fu il primo atleta di colore ad arrivare a Wimbledon e a vincere nel tempio del tennis. Conosciamo le storie di Gino Bartali e della sua bicicletta durante la grande guerra, la determinazione e la forza di John Carlos, Tommie Smith e Peter Norman che rinunciarono alla carriera per la loro rivolta in favore dei diritti umani. Incontriamo la squadra di rugby del Sudafrica e l’avventura di Carlos Caszely.

Storie di sport e di vita raccontate in maniera leggera e, allo stesso tempo, dirompente. Storie per tutti.

 

“Alla fine ho capito che non sempre serve diventare campioni del mondo per essere veramente dei pesi massimi”.

Scelti per voi: Flavio Pagano presenta “Si lasciano tutti”, l’arte di amarsi (e quella di lasciarsi), in una esilarante commedia di Simone Laudiero

Si lasciano tutti_SK_chronicalibriFlavio Pagano*
NAPOLI – La letteratura italiana contemporanea muore di provincialismo, straziata dalle incursioni di autori sempre più improvvisati e dalla avvilente ripetitività dei temi, ma libri come Si lasciano tutti (appena uscito per Sperling & Kupfer) sono una bella iniezione di fiducia.

 

L’autore, Simone Laudiero, si definisce un napoletano nato “per sbaglio” a Milano, e noi aggiungiamo che è “bilingue”, dal momento che scrive anche per la tv (e si vede).
Al centro della vicenda c’è una coppia, Roberto e Sandra, che si prepara al grande passo: trasferirsi a casa di lei. Ma non temete, non siete davanti alla solita storia. Allacciate le cinture, invece, perché altrimenti la sterzata della trama vi scaraventerà giù dalla poltrona: sta per entrare in scena la nonna di Sandra. Un’ottantenne sannita, energica, cocciuta e volitiva, che ha appena preso una decisione che lascia tutti sbalorditi: divorziare dal marito ottantacinquenne e andare a vivere da sola.
A quel punto è dunque a lei (che del resto ne è la proprietaria…) che serve la casa in cui Sandra e Roberto progettano di andare a convivere: e se non vuole trasformare il classico “io mammeta e tu”, in un inedito “io nonneta e tu”, la nipote dovrà sloggiare.
Si lasciano tutti è un libro divertente, capace di raccontare il “ventre” di Napoli con una “veracità” e una leggerezza straordinarie, e di far vivere con i personaggi con realismo davvero travolgente.

Non possiamo non riconoscerci nelle vicende dei protagonisti, e saremo costretti a riflettere e a ridere un po’ alle nostre stesse spalle…. Insomma è una commedia – genere glorioso e ahimé assopito della nostra letteratura – dedicata all’amore, o meglio quasi alla sua meccanica, della quale siamo artefici ma anche, e forse soprattutto, le vittime più o meno ignare.
Roberto e Sandra non hanno dubbi amletici. La domanda è semplice: perché si lasciano tutti?
Ma la vera domanda, in fondo, è un’altra: perché, quando ci innamoriamo, aspiriamo a trasformare i nostri sentimenti in un legame dal sapore eterno, pur sapendo che il legarsi è, in qualche modo, l’energia potenziale del lasciarsi?
Una domanda alla quale è ormai impossibile rispondere, senza prima ascoltare quello che Simone Laudiero ha deciso di raccontarci in un libro che promette di diventare un piccolo classico del genere.

 

Lunedì di novità per Chronicalibri. Per i nostri lettori e tutti i curiosi di libri e novità editoriali, oggi lo scrittore e giornalista Flavio Pagano ci presenta Si lasciano tutti, una esilarante commedia di Simone Laudiero pubblicata da Sperling & Kupfer.

 

Premio Strega 2014: i 12 libri selezionati

PremioStrega2014ROMA “Ancora una volta abbiamo constatato una qualità alta e l’emergere di temi legati sia alla ricostruzione storica sia ai dilemmi della nostra coscienza di fronte al mondo contemporaneo – ha commentato Tullio De Mauro, presidente del Comitato direttivo e della Fondazione Bellonci – abbiamo anche alcune novità: un graphic novel e forme letterarie sperimentali”.

E’ arrivato il momento di sapere quali sono i 12 libri che si contenderanno la sessantottesima edizione del Premio Strega. Oggi, infatti, il direttivo del Premio, presieduto da Tullio De Mauro, ha selezionato – senza grossi colpi di scena – tra le ventisette proposte avanzate lo scorso 4 aprile, i dodici libri che continueranno la scalata verso la grande finale al Ninfeo di Villa Giulia di Roma il prossimo luglio.

 

1. Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella
Presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano
2. Lisario o il piacere infinto delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento Presentato da Nadia Fusini e Giuseppe Montesano
3. Bella mia (Elliot) di Donatella Di Pietrantonio
Presentato da Antonio Debenedetti e Maria Ida Gaeta
4. unastoria (Coconino Press) di Gipi
Presentato da Nicola Lagioia e Sandro Veronesi
5. Come fossi solo (Giunti) di Marco Magini
Presentato da Maria Rosa Cutrufelli e Piero Gelli
6. Nella casa di vetro (Gaffi) di Giuseppe Munforte
Presentato da Arnaldo Colasanti e Massimo Raffaeli
7. La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro
Presentato da Giuseppe Antonelli e Gabriele Pedullà
8. La terra del sacerdote (Neri Pozza) di Paolo Piccirillo
Presentato da Valeria Parrella e Romana Petri
9. Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo
Presentato da Paolo Sorrentino e Domenico Starnone
10. Storia umana e inumana (Bompiani) di Giorgio Pressburger
Presentato da Gianfranco De Bosio e Sergio Givone
11. Ovunque, proteggici (nottetempo) di Elisa Ruotolo
Presentato da Marcello Fois e Dacia Maraini
12. Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati
Presentato da Umberto Eco e Walter Siti

 

Mercoledì 11 giugno la votazione per la cinquina dei finalisti.

“Come fossi solo”: Srebrenica a tre voci, vent’anni dopo

come-fossi-soloGiulia Siena
ROMA
“Quante volte hanno già vissuto questo momento nei loro incubi? Anni trascorsi sotto le granate, consapevoli che prima o poi sarebbe successo. Adesso che i loro peggiori presagi si sono realizzati, adesso che non possono più sperare in un colpo di scena, in una qualsivoglia via d’uscita, sembrano persi, svuotati dalla loro unica ragione d’essere”. Questa è la guerra in Bosnia. Srebrenica, 1995. Qui l’esercito serbo-bosniaco uccise 8372 persone, un massacro ritenuto genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia il 19 aprile 2004. Ma partiamo dall’inizio.

 

Dopo quasi vent’anni dalle atrocità avvenute, un giovane scrittore aretino, Marco Magini, decide di tornare ai fatti di Srebrenica e usarli, ricordarli, impastarli nella trama di un romanzo, per entrare, così, nel panorama letterario italiano con un libro di grande impatto. “Come fossi solo”, pubblicato da Giunti – finalista al Premio Calvino 2013 e con buone chance per lo Strega 2014 – è una storia che ripercorre la storia. Tre voci: quella di Drik, casco blu olandese, rappresentante del contingente Onu colpevole di non aver impedito la strage che cerca ogni giorno un motivo per riscattare la sua sensazione di impotenza; quella di Dražen, il soldato “mezzosangue” che non voleva essere un soldato, nato in questa stessa terra, nella parte a maggioranza serba della Bosnia Erzegovina da genitori croati. E, infine, quella di Romeo Gonzales, magistrato spagnolo di lungo corso che vede questa convocazione da parte del tribunale internazionale per giudicare Dražen come l’occasione per ampliare il suo prestigio personale. Tre voci coinvolte, diverse e distinte che portano avanti il proprio punto di vista per costruire la Storia.

Ognuno di loro è un piccolo tassello nella grande vicenda che prende forma, spettatori inconsapevoli di come le dinamiche della guerra siano ogni volta simili e ogni volta spietatamente sorprendenti. I protagonisti sono attori e marionette, colpevoli e vittime di crimini e ingiustizie, sono coloro che provocano dolore e che ricevono dolore. Sono al fronte. Sono in una guerra. Fino a quando la morte non metterà fine alla guerra.

 

 

Marco Magini era un ragazzo durante la guerra in Jugoslavia. Sapeva di quella guerra come ne sapevamo noi italiani in quel periodo – forse un po’ meno: notizie allarmanti, confuse. Dopo vent’anni Magini ha voluto approfondire quel periodo storico e ripercorrere con una scrittura lineare e asciutta – forse alle volte dando per scontato un po’ troppe cose – il genocidio di Srebrenica. Ma “Come fossi solo” non è un libro storico – devi già conoscere i fatti storici per leggere con consapevolezza il libro – è un romanzo in cui viene data voce ai personaggi e alle loro emozioni; alle difficoltà, le paure, le ansie e le oppressioni di chi sta dalla parte del più forte temendo, comunque, gli eventi.

 

 

“Habiba la Magica”, la fantasia non ha nessun colore di pelle

habiba la magicaGiulia Siena
ROMA
“Faccio la quarta elementare, ho dieci in italiano e nove in storia, e… Allungò la mano e afferrò la sua sciarpa, sullo schienale della poltrona. Accarezzò il giallorosso: …e sono romanista, ecco chi sono! Sono una Lupetta della Migica! […] Sono Magica anch’io, si disse. Ho una scopa magica, ieri notte ho volato. Come ho potuto dimenticarlo?” A parlare è Habiba, la protagonista di Habiba la Magica, il libro di Chiara Ingrao pubblicato da Coccole Books.

 

Habiba è una bambina come tante, nonostante zia Aminata continua a sostenere che Habiba, guardandosi allo specchio, non sa chi è. Che esagerata questa zia così legata a mamma-Africa da continuare a pensare che oggi Habiba non sappia nulla delle sue radici! Habiba, invece, lo sa benissimo: sa di essere arrivata in Italia nel grembo della madre dopo un burrascoso viaggio in nave, di aver perso in quella stessa notte l’uomo da cui aveva preso la bocca e il sorriso; sa, anche, che lei è uguale agli altri, a tutti i suoi amici di scuola, nonostante abbiano tutti lineamenti e nomi forse un po’ troppo bizzarri per chi la pensa come zia Aminata. Ma Habiba ora ha altro a cui pensare. Da quando ha ricevuto in dono dalla vecchia Filomena una scopa – piccola, praticamente minuscola – ogni notte è una nuova avventura e quasi una sfida per debellare le proprie paure. Che strana la magia! Per fortuna Habiba a queste cose ci crede, ci crede veramente. Inizia, così, una vita parallela che mentre di giorno la porta ad ascoltare le varie maestre a scuola, la notte, dopo i giochi in cortile e le cene con la mamma, affronta un volo incantato che la porta a sorvolare la magnifica Città Eterna, tra monumenti, palazzi e grandezze del passato. Ma l’avventura di Habiba è solo all’inizio.

 

Chiara Ingrao costruisce una storia fatta di più storie: in questo libro si intrecciano tra loro i fatti attualissimi delle seconde generazioni (Habiba vive nella periferia di Roma, in un condominio pieno di cinesi, indiani, egiziani, ma parla romano e non ha mai visto l’Africa); la passione per il calcio; i legami tra bambini e quelli tra adulti e bambini (l’amicizia tra Silvia e Habiba e il rapporto tra Habiba e Nagib); il tutto tenuto insieme dalla magia che alle volte prende il sopravvento per stupire e far sognare.

 

Dai nove anni.

La lunga corsa al Premio Strega: ecco i 27 libri candidati e le novità 2014

PremioStrega2014ROMA – Chiuse le candidature per la sessantottesima edizione del Premio Strega: sono 27 le opere presentate dagli Amici della domenica, lo storico corpo votante che dal 1947 attribuisce il riconoscimento a un libro di narrativa italiana pubblicato tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. L’11 aprile, poi, il Comitato direttivo del Premio – presieduto da Tullio De Mauro – si riunirà per selezionare tra le proposte degli Amici della domenica i 12 libri che andranno avanti nella selezione fino a disputarsi il Premio Strega 2014. I 12 finalisti si contenderanno anche la grande novità di quest’anno, il Premio Strega Giovani, assegnato da una giuria di circa quattrocento ragazze e ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza di licei e istituti diffusi su tutto il territorio italiano e all’estero (a Berlino, Bucarest e Parigi).

 

Ecco i 27 libri presentati:
1. Intanto anche dicembre è passato (Baldini&Castoldi) di Fulvio Abbate
Presentato da Michele Mari e Massimo Onofri
2. Oltre le Colonne d’Ercole (Book Sprint) di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini
Presentato da Daria Bignardi e Paolo Di Stefano
3. Match nullo (Cavallo di Ferro) di Luca Canali
Presentato da Roberto Pazzi e Paolo Ruffilli
4. Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella
Presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano
5. Lisario o il piacere infinto delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento
Presentato da Nadia Fusini e Giuseppe Montesano
6. Il mantello di porpora (La Lepre) di Luigi De Pascalis
Presentato da Filippo La Porta e Claudio Strinati
7. Il paese senza nome (Carabba) di Lucianna Di Lello
Presentato da Vittorio Avanzini e Ludovico Gatto
8. C’è posto tra gli indiani (Perrone) di Alessio Dimartino
Presentato da Antonio Augenti e Elena Clementelli
9. Bella mia (Elliot) di Donatella Di Pietrantonio
Presentato da Antonio Debenedetti e Maria Ida Gaeta
10. Publisher (Fazi) di Alice Di Stefano
Presentato da Giuseppe Conte e Francesca Pansa
11. Riscatto (Libroteca Paoline) di Melo Freni
Presentato da Giampaolo Rugarli e Giovanni Russo
12. unastoria (Coconino Press) di Gipi
Presentato da Nicola Lagioia e Sandro Veronesi
13. To Jest (Edizioni il Foglio) di Fabio Izzo
Presentato da Predrag Matvejević ed Elisabella Kelescian
14. Calcio e acciaio (Acar) di Gordiano Lupi
Presentato da Marcello Rotili e Wilson Saba
15. Viaggiatori di nuvole (Marsilio) di Giuseppe Lupo
Presentato da Salvatore Silvano Nigro e Sebastiano Vassalli
16. Come fossi solo (Giunti) di Marco Magini
Presentato da Maria Rosa Cutrufelli e Piero Gelli
17. Ganymede e la notte dei cristalli (Biblioteca dei Leoni) di Franco Massari
Presentato da Giorgio Bàrberi Squarotti e Luciano Luisi
18. Oltre il vasto oceano (Avagliano) di Beatrice Monroy
Presentato da Renato Besana e Corrado Calabrò
19. Nella casa di vetro (Gaffi) di Giuseppe Munforte
Presentato da Arnaldo Colasanti e Massimo Raffaeli
20. La mia ora di vento (Il Papavero) di Gerardo Pepe
Presentato da Piero Mastroberardino e Cesare Milanese
21. La terra del sacerdote (Neri Pozza) di Paolo Piccirillo
Presentato da Valeria Parrella e Romana Petri
22. La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro
Presentato da Giuseppe Antonelli e Gabriele Pedullà
23. Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo
Presentato da Paolo Sorrentino e Domenico Starnone
24. Storia umana e inumana (Bompiani) di Giorgio Pressburger
Presentato da Gianfranco De Bosio e Sergio Givone
25. Venga pure la fine (e/o) di Roberto Riccardi
Presentato da Francesco Guccini e Giuseppe Leonelli
26. Ovunque, proteggici (nottetempo) di Elisa Ruotolo
Presentato da Marcello Fois e Dacia Maraini
27. Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati
Presentato da Umberto Eco e Walter Siti

 

Il comitato
A Tullio De Mauro e Valeria Della Valle (rispettivamente presidente e consigliera della Fondazione Bellonci) e ad Alberto Foschini e Giuseppe D’Avino (presidente e amministratore delegato di Strega Alberti spa), si aggiungono: gli scrittori vincitori del Premio Strega Paolo Giordano, Melania G. Mazzucco, Edoardo Nesi, la giornalista e saggista Simonetta Fiori, il giornalista Enzo Golino e lo storico della lingua Luca Serianni. In questa nuova composizione il comitato resterà in carica per il triennio 2014-2016.

I nuovi Amici della Domenica
Oltre a Walter Siti, Premio Strega 2013, che entra di diritto a far parte della giuria, sono stati scelti: Maria Pia Ammirati, scrittrice e vicedirettore di Rai Uno; Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore; Anna Grazia D’Oria, direttore editoriale Manni editori; Franco Di Mare, giornalista, conduttore televisivo e scrittore; Maria Cristina Donnarumma, insegnante e operatrice culturale; Dario Franceschini, avvocato, scrittore e uomo politico, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo; Linda Giuva, archivista e docente universitaria; Roberto Ippolito, giornalista e scrittore; Massimo Lugli, giornalista e scrittore; Lisa Roscioni, storica e saggista; Rossana Rummo, direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; Benedetta Tobagi, giornalista, scrittrice e consigliere di amministrazione della Rai; Monique Veaute, giornalista, presidente della Fondazione Romaeuropa.
I nuovi giurati entrano a far parte del corpo votante del premio che comprende – oltre agli Amici della domenica – 60 lettori forti selezionati ogni anno da librerie indipendenti italiane e quindici voti collettivi espressi da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all’estero, per un totale di 460 aventi diritto.

“Trascrivere la vita”. Pensieri sull’arte di Èdouard Manet

trascrivere la vita_Manet_viadelventoGiulia Siena
ROMA
“I musei mi hanno sempre causato sconforto. Entrarvi mi deprime, devo prendere atto che i quadri sono ridotti a misera cosa. Tutto si muove, visitatori, custodi. I ritratti non vivono. E tuttavia sono lì, i ritratti […]”. Cosa penserebbe, allora, oggi Èdouard Manet nel vedere il suo celeberrimo Le déjeuner sur l’herbe (1863) oppure la sua magnifica Olympia (1863) “inermi” presso il Musée d’Orsay di Parigi dove sono custoditi? Forse l’artista parigino non aveva considerato che la sua arte – come molta dell’ottima arte – nonostante sia materialmente ferma, si muova, guardi e sproni chi in quel momento la sta ammirando. Èdouard Manet forse non pensò a questo aspetto, forse voleva solo esprimere un giudizio, forse lo fece per domare la sua impulsività, per rendere giustizia a quel “reale” che spesso confina con il sogno. Manet arrivò, così, durante la sua vita a fare attraverso la scrittura quello che gli altri avevano fatto al suo cospetto: si mise a nudo e disse tutto quello che pensava sull’arte. Lo fece spontaneamente, come se non ci fosse interruzione tra il suo sguardo e la parola, senza regole e freni, piuttosto con una ricerca spasmodica di quel reale che in lui diventa un revêrie sospeso tra memoria e sogno. Questi pensieri vengono oggi raccolti in Trascrivere la vita, il volumetto di Via del Vento Edizioni (collana I Quaderni di Via del Vento, 66) curato e tradotto da Marco Alessandrini (sua anche la parte critica “La rivoluzione della grazia”).

Diretto e alle volte duro, in questi pensieri sull’arte Manet si rivolge alle modelle, agli attori in scena, ai suoi colleghi e ai collezionisti, parla di filosofia e della sua arte: “Il colore è una questione di gusto e di sensibilità. Soprattutto, dovete avere qualcosa da dire; altrimenti, meglio cambiar mestiere. Non siete pittori a meno di non amare la pittura sopra ogni altra cosa”. Non tralascia, poi, quel contatto con la natura che nelle sue opere si faceva contatto vivido e allo stesso tempo sfocato, reale, ma leggermente mistificato: “Se è massima certezza, come dice Bacone, che l’arte è l’uomo sommato alla natura, homo additus naturae, allora nell’arte non può mai mancare la natura. Impossibile sostituirla, nemmeno con il ricordo esatto”.

 

Con Trascrivere la vita. Pensieri sull’arte, Via del Vento (grazie anche all’ottimo lavoro di Marco Alessandrini) regala ai lettori e agli artisti di oggi uno spaccato vivido e coinvolgente di un maestro fuori dal tempo, Èdouard Manet.

“Libri al centro” a Roma dal 7 al 13 aprile per il nostro arricchimento continuo. Intervista a Roberto Ippolito

librialcentrologoGiulia Siena
ROMA
– La grande macchina organizzativa è ormai in moto da mesi e, finalmente, sta per partire l’evento letterario che non ha eguali. È Libri al centro, la rassegna che per la prima volta porta i libri e gli autori in un centro commerciale per una intera settimana. Dal 7 al 13 aprile, infatti, i libri invadono CinecittàDue (via P. Togliatti, 2), il centro commerciale di Roma situato in un’area popolosa della città in cui, nonostante la presenza degli storici studi cinematografici, i grandi appuntamenti culturali arrivano di rado.

Per conoscere meglio Libri al centro, per capire come si svolgerà e perché, abbiamo intervistato il direttore editoriale della manifestazione, Roberto Ippolito.

 

 

Libri al centro”, a Roma dal 7 al 13 aprile un nuovo evento dedicato ai libri. Nell’Italia dei sempre meno lettori, c’era bisogno di un altro festival letterario?

Libri al Centro non è un nuovo festival letterario ne, tanto meno, l’ennesimo evento letterario. Libri al centro è un modo per portare i libri fuori dalle solite rotte: i libri, così, prendono vitalità e arrivano fra la gente con la gente. In un momento in cui i libri si leggono sempre meno in un Paese che legge sempre meno Libri al centro vuole essere anche un segnale della necessità che abbiamo di essi, i libri devono stare con noi.

Perché i libri devono stare con noi?

(Ride ndr) Devono stare con noi per il ruolo stesso che ricopre il libro, per la sua importanza: per l’immaginazione che ci regala, per gli stimoli, per l’arricchimento continuo. Oggi noi, da non lettori, gli giriamo le spalle, ma il libro ha sempre qualcosa da dirci, da mostrarci, da insegnarci ed è per questo che riteniamo fondamentale metterlo al centro, dargli la possibilità di parlare a tanti anche in un luogo in cui difficilmente entra.

Roberto Ippolito direttore editoriale 'Libri al centro' Cinecittàdue (web)Il centro commerciale, appunto, un luogo di aggregazione e scambio, ma del tutto inusuale per incontrare i libri e parlare di essi. Come mai questa scelta?

Il centro commerciale è un centro di aggregazione come molti altri, ma rimane uno dei più importanti e frequentati, tanto che possiamo pensare che questo luogo abbia sostituito le piazze delle antiche città in cui ci si ritrovava e si discuteva. E CinecittàDue ha dimostrato che questo centro commerciale è molto di più di una semplice sfilata di negozi, in questo luogo di solito dedito allo shopping si investe in conoscenza. I cento negozi che aderiscono a Libri al Centro, infatti, hanno voluto portare i libri in questo luogo e hanno voluto investire in cultura e nel sociale. Questo aspetto, quello sociale, è quello che preoccupa di più perché un Paese che non legge è un Paese inaridito e gli ultimi dati parlano chiaro: quattro italiani su sette in un anno non leggono neanche un libro; non solo, su tre italiani che non lavorano più, solamente uno legge. E questa è una spirale depressiva che va fermata, noi cercheremo di farlo a Libri al centro con degli stimoli per i lettori attraverso la qualità degli autori che interverranno e con la forza delle tematiche che tratteremo.
Di solito gli eventi letterari sono frequentati maggiormente dai lettori forti, da gente che sceglie consapevolmente di seguire un appuntamento in cui si parla di libri. Questa volta, per la prima volta con Libri al Centro, sono i libri che vanno dalla gente e si presentano al cospetto anche di coloro che di solito non frequentano i luoghi della lettura. Il vostro modo di comunicare sarà diverso? Come riuscirete ad arrivare ai non-lettori o comunque a quei lettori che normalmente leggono poco?

L’impegno è quello di non essere mai distaccati. Poi, naturalmente, bisogna rispettare il principio fondamentale del parlarsi e del confrontarsi e ricercare la semplicità nel modo di esporre anche contenuti importanti. E di contenuti importanti ce ne saranno davvero tanti a Libri al centro: dall’amore alla politica, dalla criminalità ai temi sociali, dall’inchiesta all’enogastronomia, dall’analisi alla sociopolitica, senza dimenticare il grande spazio che verrà dato nel fine settimana ai libri per bambini, con le letture animate “Briciole di storie” realizzate da “Il Semaforo Blu”.
In una settimana di manifestazione ci saranno oltre 20 tra gli scrittori più interessanti dell’attuale panorama editoriale, cosa dobbiamo aspettarci?

In tanti giorni di manifestazione e durante i tanti eventi in programma ci saranno molte proposte e verranno dati diversi spunti di riflessione. Mi aspetto, perciò, che da Libri al centro ognuno di noi torni a casa avendo qualcosa in più. Che possa essere un libro oppure solamente l’occasione per approfondire alcune tematiche, spero che si vada via da Libri al centro arricchiti.

 

 Leggi QUI il Programma completo di LIBRI AL CENTRO