“Infinito presente”, una storia d’amore. Quando l’avere cura è l’unica cura contro l’Alzheimer

Giulia Siena
PARMA“La salvezza è nell’amore: l’amore dà alla vita un senso così profondo che nulla può osare contraddirlo”.
Una famiglia, una malattia, un doppio io narrante. La consapevolezza delle cose che cambiano, la volontà di trattenere la persona amata. Il dilemma: lasciare che la vita faccia il suo corso, che la malattia ingoi i ricordi lontano da casa, in letti estranei, oppure cullare ancora quelle braccia che per prime hanno accolto la vita e gestire tra mura familiari quei piccoli e continui deliri? Eppure entrambe le scelte sono sinonimo di grande coraggio perché per l’Alzheimer non c’è una cura, c’è solo l’assistenza. Ogni decisione è un cambiamento: gli equilibri che si spezzano, le dinamiche che si modificano, il coinvolgimento di tutti, la disperazione che irrompe in un pacifico disegno quotidiano. Quello che accade attorno a un malato di Alzheimer è una frattura dolorosa che viene sanata solo dall’amore. E Flavio Pagano, nel narrare Infinito presente (Sperling & Kupfer), si affida all’amore. Continua

Scelti per voi: Flavio Pagano presenta “Si lasciano tutti”, l’arte di amarsi (e quella di lasciarsi), in una esilarante commedia di Simone Laudiero

Si lasciano tutti_SK_chronicalibriFlavio Pagano*
NAPOLI – La letteratura italiana contemporanea muore di provincialismo, straziata dalle incursioni di autori sempre più improvvisati e dalla avvilente ripetitività dei temi, ma libri come Si lasciano tutti (appena uscito per Sperling & Kupfer) sono una bella iniezione di fiducia.

 

L’autore, Simone Laudiero, si definisce un napoletano nato “per sbaglio” a Milano, e noi aggiungiamo che è “bilingue”, dal momento che scrive anche per la tv (e si vede).
Al centro della vicenda c’è una coppia, Roberto e Sandra, che si prepara al grande passo: trasferirsi a casa di lei. Ma non temete, non siete davanti alla solita storia. Allacciate le cinture, invece, perché altrimenti la sterzata della trama vi scaraventerà giù dalla poltrona: sta per entrare in scena la nonna di Sandra. Un’ottantenne sannita, energica, cocciuta e volitiva, che ha appena preso una decisione che lascia tutti sbalorditi: divorziare dal marito ottantacinquenne e andare a vivere da sola.
A quel punto è dunque a lei (che del resto ne è la proprietaria…) che serve la casa in cui Sandra e Roberto progettano di andare a convivere: e se non vuole trasformare il classico “io mammeta e tu”, in un inedito “io nonneta e tu”, la nipote dovrà sloggiare.
Si lasciano tutti è un libro divertente, capace di raccontare il “ventre” di Napoli con una “veracità” e una leggerezza straordinarie, e di far vivere con i personaggi con realismo davvero travolgente.

Non possiamo non riconoscerci nelle vicende dei protagonisti, e saremo costretti a riflettere e a ridere un po’ alle nostre stesse spalle…. Insomma è una commedia – genere glorioso e ahimé assopito della nostra letteratura – dedicata all’amore, o meglio quasi alla sua meccanica, della quale siamo artefici ma anche, e forse soprattutto, le vittime più o meno ignare.
Roberto e Sandra non hanno dubbi amletici. La domanda è semplice: perché si lasciano tutti?
Ma la vera domanda, in fondo, è un’altra: perché, quando ci innamoriamo, aspiriamo a trasformare i nostri sentimenti in un legame dal sapore eterno, pur sapendo che il legarsi è, in qualche modo, l’energia potenziale del lasciarsi?
Una domanda alla quale è ormai impossibile rispondere, senza prima ascoltare quello che Simone Laudiero ha deciso di raccontarci in un libro che promette di diventare un piccolo classico del genere.

 

Lunedì di novità per Chronicalibri. Per i nostri lettori e tutti i curiosi di libri e novità editoriali, oggi lo scrittore e giornalista Flavio Pagano ci presenta Si lasciano tutti, una esilarante commedia di Simone Laudiero pubblicata da Sperling & Kupfer.

 

“50 smagliature di Gina”: dalla trilogia alla sana ironia

 

Alessia Sità

ROMA – “Hai dei bellissimi piedi. Hai una bellissima voce. Hai una bellissima protesi sulla testa del femore. Quando una Gina invecchia, coi complimenti si è costretti a scavare il fondo del barile.”
Gina: s.f. Femmina della specie umana, dotata di grande capacità autocritica e di 50 mila smagliature di interiorità ed esteriorità. Insofferente a qualsiasi attività fisica – che non sia lo shopping sfrenato – e tragicamente affetta da diverse sindrome: da quella di Stendhal o dello stendino a quella della Piccola Fiammiferaia. Tratti particolari: la Gina, generalmente è accoppiata, sposata o impegnata con un esemplare gigiesco.
Quello appena tracciato non è che un sommario identikit della tipica Gina di cui parla Rossella Calabrò nel suo ultimo lavoro: “Cinquanta smagliature di Gina”, edito da Sperling&Kupfer. Dopo aver svelato ‘il lato b della trilogia più hot dell’anno’ (“50 sbavature di Gigio“), in cui descrive l’apparente ‘dramma’ di aver un Gigio per casa, la brillante blogger torna in libreria con una sana dose di umorismo per parlare – da Gina a Gina e da Gina a Gigio – di quelle piccole imperfezioni che ci accomunano e allo stesso tempo ci rendono uniche nel nostro universo femminile. Non è facile scegliere quale smagliatura raccontare, dal momento che sono una più divertente dell’altra; ma sappiate che per ognuna di esse esiste un’unica soluzione. Nessuna arma, infatti, è più potente dell’autoironia per combattere inestetismi, imperfezioni e dilemmi esistenziali. Quante volte ci perdiamo nei meandri della nostra mente, nel tentativo di decifrare quel presunto messaggio subliminale che si nasconde dietro un’osservazione esterna? Basta poco per mandarci in crisi. Per esempio, se un’amica ci trova un po’ stanche, noi pensiamo subito di essere terribilmente brutte. Se il nostro uomo riceve un banale sms, il nostro istinto deleterio ci porta subito alla conclusione che ha l’amante. Se la bilancia ci ‘annuncia’ di aver ‘guadagnato’ un etto in più, ecco che davanti a noi si palesa la triste e tragica (ir)realtà di essere ormai obese e senza alcuna speranza. Alt!!!! Fermiamoci. Ricomponiamoci e resettiamo queste assurde convinzioni.  La speranza c’è, e – come dice, anzi scrive Rossella Calabrò – ‘è l’ultima a smagliarsi’. Basta arrovellarsi la mente e il corpo per compiacere i nostri compagni o mariti. Proviamo a guardarci con altri occhi e a sorridere delle nostre smagliature, dei nostri rotolini di ciccia, delle nostre ‘braccia a pipistrello con conseguente onda d’urto’. Non esiste trattamento più efficace dell’autoironia per renderci irresistibili. In fondo, “quando con un uomo ci sentiamo libere di essere totalmente noi stesse, quello è l’uomo giusto”; e pazienza se il nostro Gigio continuerà a baciarci sugli occhi appena truccati… Ricordate: la perfezione non esiste, anzi come dice Rossella Calabrò: “La perfezione è un’immensa cazzata”.

 

ChronicaLibri ha intervistato Rossella Calabrò, autrice delle “50 sbavature di Gigio: il lato B della trilogia più hot dell’anno”

Alessia Sità

ROMA – Dopo aver letto e recensito “Le 50 sbavature del Gigio” (Sperling&Kupfer editore) non ho potuto fare a meno di scrivere a Rossella Calabrò e ringraziarla personalmente per aver saputo cogliere l’aspetto più ironico e divertente del Gigio nostrano. Certamente Christian Grey è l’uomo che ha fatto innamorare tutte le lettrici delle “50 sfumature”, ma il Gigio ha quel ‘quid pluris’ che lo rende unico (forse) ed eccezionale allo stesso tempo. ChronicaLibri ha intervistato la brillante scrittrice che, con la sua solita ironia, parla del suo ultimo grande successo e della trilogia più famosa dell’anno.
Come è nato ‘Il lato B della trilogia più hot dell’anno’?
E’ nato mentre finivo di leggere l’ultimo volume della trilogia. Sono saltata giù dal divano – il gatto si è offeso moltissimo – e sono corsa davanti al mio Mac. Non ho resistito, avevo bisogno di riderci su, per iscritto.
Per descrivere così accuratamente ogni singola sbavatura del Gigio, ha osservato qualcuno in particolare oppure si è semplicemente basata sull’esemplare maschio presente sul pianeta Terra?
Be’, ho cinquantatré anni, un po’ di Gigi li ho conosciuti. E poi faccio un sacco di aperitivi con le amiche, e ovviamente, di cosa parlano le donne quando sono insieme?
Che cosa pensa della trilogia di E. L. James?
Un’operazione commerciale perfetta, sono stati bravissimi. Dal punto di vista letterario, non va giudicata, secondo me, ma va presa per quello che è, un Harmony molto, molto ben costruito. Chi la prende sul serio, e l’attacca, secondo me fa delle grandi pedalate a vuoto.
Si è parlato moltissimo del personaggio di Mr. Grey e poco della sua amata Anastasia Steele. Cosa pensa di questo esemplare di Gina? Che idea si è fatta a riguardo?
Mah, a dire la vera verità, a me Anastasia non è stata molto simpatica. Prima una specie di talpetta buona, poi diventa più prepotente del Grey.
Il mio motto è: ‘l’ironia ti salva la vita’. Dopo aver letto le “50 sbavature del Gigio” sono pronta a dichiarare che l’ironia salva anche la coppia. E’ stato quasi un sollievo leggere che il Gigio nelle sue molteplici sbavature sia quasi uguale per tutte. Magari tutte le Gine che fino a oggi credevano di aver scelto l’uomo sbagliato – smemorato, disordinato e strampalato – potranno finalmente ricredersi e consolarsi all’idea che l’uomo perfetto esiste solo fino a quando non suona la sveglia. Fra tutte le sfumature descritte, quale rappresenta perfettamente il Gigio universale?
Pensa che ci sono donne (forse giovanissime???) che mi hanno scritto, quasi offese, dicendo che il loro moroso non è come il Gigio, ma assomiglia a Mr Grey. Va be’, fantascienza a parte, il Gigio universale lo si può trovare descritto scientificamente (ops, volevo dire: ironicamente) in un altro mio libro scritto l’anno scorso, un ebook che si intitola “Perché le donne sposano gli opossum?” edito da Emma Book. La questione è che l’opossum, in natura, è un animaletto che in caso di situazione difficile da gestire si finge morto stecchito. Non pensa che anche i nostri Gigi facciano lo stesso?
Parlando da Gina a Gina, cosa dovrebbe avere il Gigio del Mr Grey e cosa Mr Grey del Gigio per essere perfettamente in equilibrio con l’ideale maschile sognato da ogni Gina?
Il Gigio dovrebbe rimanere più a lungo come si presenta i primi mesi della relazione con noi Gine, invece di svaccare al terzo mese. Il Mr Grey dovrebbe smetterla di ringhiare (è il verbo che viene usato nella trilogia) e magari farsi scappare qualche risata.
Durante la stesura del libro, ha avuto qualche esitazione o qualche difficoltà?
A parte il fatto che non ho avuto tempo nemmeno per respirare, figurarsi per esitare, scrivere è un amore e un lavoro, da trent’anni. E poi so che, se mi diverto mentre scrivo qualcosa, di solito succede che poi si diverte anche chi legge.
Che effetto fa ritrovarsi al centro del caso letterario dell’anno divenendone, in qualche modo, una delle protagoniste?
Non mi sono ancora ripresa. E soprattutto non so cosa mettermi.
Dal blog alla carta stampata. Come avviene questo passaggio? Chi o cosa determina questa scelta?
In realtà prima di essere una blogger avevo già pubblicato un paio di libri, e comunque avevo alle spalle, come dicevo, anni e anni di scrittura, per la pubblicità, per la musica, per i fumetti, per l’editoria. Cambiano i mezzi, ma il mestiere è lo stesso. Si tratta di sfumature. 😉
La sua scrittura è brillante e ironica. Si può dire che l’ironia sia il Suo tratto distintivo?
Io sopravvivo solo se scherzo. Nella scrittura e nella vita.
Ha altri progetti in cantiere?
Sì, ma mpffnon mmmmposso ancora mmmppfffdirlo.
Tre parole per descrivere le “50 sbavature di Gigio” e tre parole per descrivere le “50 sfumature”.
Sbavature di Gigio: gioco, controinformazione affettiva, realtà.
Sfumature di Grigio: sogno, contenuti retrogradi, romanticismo.
E l’erotismo? Poco.

 

Dalle “50 sfumature di Grigio” alle “50 sbavature del Gigio” nostrano

Alessia Sità
ROMA – Più di 18 milioni di copie vendute in meno di 10 settimane. Primo posto in classifica sul “New York Times”, “Sunday Times” e “Amazon”. E’ ormai considerato un vero e proprio bestseller mondiale. Ha superato anche Harry Potter. La fortunata trilogia delle “50 sfumature” (Mondadori) scritta da E. L. James – pseudonimo di Erika Leonard – ha travolto letteralmente il mondo intero. Non a caso, il “Time Magazine” ha incluso la quarantottenne scrittrice britannica tra le 100 donne più influenti. Ispirata dalla saga di Twilight, la ‘mummy porn’ ha iniziato cimentandosi sul web con una ‘fan-fiction’ che, in poco tempo e grazie soprattutto al passaparola fra donne, si è diffusa clamorosamente. Romantica, erotica, scandalosa, bollente. Sono solo alcuni degli aggettivi attribuiti all’appassionante storia d’amore e di sesso, che vede protagonisti il bel Christian Grey e la dolce Anastasia Steele. Lui è tenebroso, intrigante, tormentato, intraprendente. Lei è sensibile, ingenua e romantica. Quella che sembrava dovesse essere solo un’impetuosa passione erotica, in breve tempo stravolge completamente la loro esistenza. Fra sottomissione, contratti, amore, libertà si dipana un’elettrizzante storia dalle 150 sfumature cromatiche. Dal grigio degli occhi del bel Chris, al nero che aleggia nel suo animo, per finire in un rosso di emozioni e colpi di scena. Le “50 sfumature” hanno ossessionato il mondo. Tutte le donne ne parlano e tutte sognano l’affascinante Amministratore Delegato. Non tanto per il suo lato dominatore, piuttosto per l’uomo sensibile e protettivo che dimostra di essere in più di un’occasione. Christian Grey non mente, anzi mette subito in chiaro cosa vuole realmente e quale sia la sua vera natura. Lui ricorda tutto, copre di regali e di attenzioni la sua amata. Le fa vivere mille emozioni, la porta in giro in yacht, in aliante, in elicottero … Insomma, con lui non ci si annoia mai. Appurato che uomini così sono più rari che veri, non resta alle lettrici che sognare a occhi aperti, immedesimandosi in Anastasia Steele. Fortunatamente, a riportarci con i piedi per terra ci pensa il nostro Gigio. Vi state domandando chi sia? Per usare le parole di Rossella Calabrò – blogger autrice delle “50 sbavature del Gigio” (Sperling&Kupfer editore) – il Gigio non è altri che “il maschio umano medio”. Il nostro compagno, marito, amante che ci ritroviamo accanto non appena smettiamo di fantasticare sul caso letterario dell’anno. Sicuramente non sarà ricco e bello quanto Christian Grey, ma è molto più divertente. Del resto, è solo una questione di sfumature: Mr Grey è misterioso, ma lo è anche il nostro Gigio, infatti “non ha mai rivelato il motivo per cui è incapace di azionare il tasto ON della lavatrice”. Rossella Calabrò ci regala una brillante e spietata parodia del porno soft che ha incantato il gentil sesso. “Mr Grey è bellissimo. Occhi grigi come il cielo prima di una tempesta ormonale. Mani: grandi come l’amico single che sta sotto la cintura. Capelli: da farci un nido. E il Gigio? Occhi: due. Mani: anche. Capelli: eroici: si possono ammirare presso il monumento dei Caduti eretto in loro onore.” Se siete ‘vittime’ del caso editoriale dell’anno e vi state chiedendo chi sia l’uomo che non pensa sempre alla fellatio, ma vi regala tanta ridatio, “Le 50 sbavature del Gigio” è proprio il libro che fa per voi. “Perché, in fondo, ridere è la cosa più erotica che c’è.”

 

In viaggio con… Mirko Pallera

Bentrovati all’appuntamento di “In viaggio con…”: la nuova rubrica di audiointerviste, che anima il nostro Canale Youtube.

Antonio Carnevale e Massimiliano Augieri, due navigati e affascinanti speaker radiofonici, intervistano per noi gli autori delle più importanti novità editoriali.

Questa settimana è ospite Mirko Pallera con il suo “Create! Progettare idee contagiose (e rendere il mondo migliore)”.

Per ascoltare l’intervista cliccate su questo link:

Intervista a Mirko Pallera su CHRONICAtube

Oppure accedete direttamente al Canale Youtube, dal video a destra. BUON ASCOLTO!

Mirko Pallera – Create! Progettare idee contagiose (e rendere il mondo migliore)

Sebbene “farlo virale” sia oggi l’ambizione di tutti i pubblicitari e comunicatori in genere, nessuno finora era riuscito a spiegare il vero segreto della viralità. L’autore, da tempo alla ricerca del “santo Graal” della comunicazione, ha trovato la formula per progettare una campagna in grado di “contagiare” un gran numero di persone. Una formula chiara, utile e semplice per progettare il viral-dna di un’idea, alla base di successi come quelli di T-Mobile e Nike, marchi che riescono a ottenere il massimo dagli investimenti utilizzando appieno l’enorme potenziale dei social media. (Sperling&Kupfer, 2012, €18.00)

In viaggio con… Pino Bruno

 

Bentrovati all’appuntamento di “In viaggio con…”: la nuova rubrica di audiointerviste, che anima il nostro Canale Youtube.

Antonio Carnevale e Massimiliano Augieri, due navigati e affascinanti speaker radiofonici, intervistano per noi gli autori delle più importanti novità editoriali.

Questa settimana è ospite Pino Bruno con il suo “Dolce Stil Web. Le parole al tempo di Internet”.

Per ascoltare l’intervista cliccate su questo link:

Intervista a Pino Bruno su CHRONICAtube

Oppure accedete direttamente al Canale Youtube, dal video a destra. BUON ASCOLTO!

Pino Bruno – Dolce Stil Web. Le parole al tempo di Internet

Il web è il Nuovo Mondo di oggi, virtuale sì ma non più di tanto. Da oltre dieci anni le persone si incontrano in Rete e, come i primi mercanti che attraversavano mari e deserti, hanno cominciato a dialogare in una strana lingua. Uno slang che è un misto di inglese, spagnolo, informatica, neologismi, goliardia, strane faccine fatte di punteggiatura e icone animate. Con il tempo quell’idioma è diventato di uso comune ed è entrato a far parte del nostro vocabolario. Chattare, uploadare, downloadare, rippare, scaricare, blobbare, craccare. Siamo ormai abituati a frasi come: “Ti mando una mail con l’allegato. Lo zippo perché è ingombrante”. I giornali ci informano che il digital divide preoccupa i governi di tutto il mondo e che la polizia è sempre a caccia di cyberpedofili e responsabili di phishing. D’accordo, ma se volete che la gente si preoccupi, fate in modo che almeno capisca di cosa parlate! Questo libro è la bussola indispensabile a tutti i navigatori del web, a chi vuole capire e soprattutto non farsi ingannare da sedicenti guru, falsi profeti e imbonitori tecnologici. (Sperling&Kupfer, 2010, €16.00)

Angela Di Pietro ci racconta "La rivincita delle zitelle"

Giulia Siena 02/08/2010 ore 11.00
ROMA – Intervista ad Angela Di Pietro, autrice de “La rivincita delle zitelle” (Sperling&Kupfer)
Come mai a 46 anni si decide di raccontare episodi e aneddoti di una vita “da zitella”?
Quando sfuma la possibilità di vestirsi da sposa-meringa (con abito tutto pizzi, frizzi e lazzi)  è meglio riderci su, senza drammatizzare. Oddio, io penso che l’uomo giusto possa arrivare anche ad 80 anni. Ma l’abito-meringa è solo per le giovanissime.

Dapprima la disperazione per essere l’unica single in famiglia e in ufficio, poi, quando si comincia a gustare la rivincita delle zitelle?
La disperazione è  un termine che non associerei allo status di zitella. Mi sono disperata di più davanti ai minestroni che cercavano di farmi mangiare quando ero piccola. La mia rivincita? Quando l’uomo che mi ha spezzato il cuore ha letto il libro.
Una donna che scrive “La rivincita delle zitelle” è una donna troppo intelligente ed esigente?
Intelligente? Io sono tonta esigente che finge di credersi intelligente.  
Quando si passa da single a zitella?
Quando non si indossa una borsa da 700 euro.
Ora una domanda prettamente da uomo: c’è una comune fisionomia della “zitella”?
Nel senso che le zitelle sono tutte brutte? Tutt’altro. Io sono racchia, ma conosco zitelle stupefacentemente belle.
Lo “status” di zitella in quale misura è causato dai soggetti maschi che ci sono in giro?
Lo status di zitella è indipendentente da come si viene definite dagli uomini.   
Una giornalista qualche tempo fa ha scritto che “gli uomini preferiscono le isteriche”, quindi le zitelle sono accomodanti e comprensive?  
Una fesseria. ma chi lo ha scritto? Gli uomini fuggono dalle isteriche (ndr, io sono una isterica, se fosse vero ciò che ha detto quella giornalista, dovrei avere un harem).

Leggi anche la recensione di “La rivincita delle zitelle”:
Recensione di “La rivincita delle zitelle”