10 Libri per la tua estate CHRL. Scelti da Alberto Gobetti

foto (36)TIRANO – I 10 libri sono diventati nel tempo il nostro must. Abbiamo ideato i 10 libri per l’estate, i 10 libri per un pomeriggio noioso, i 10 libri del Natale, i 10 libri per San Valentino, i 10 libri per ragazzi e i 10 libri per qualsiasi occasione. Ora non vogliamo più solamente 10 libri. Vogliamo, per questa estate 2014, che 10 nomi del mondo dell’editoria, della comunicazione e della scuola ci indichino le loro 10 letture estive. Saranno suggerimenti, consigli, segnalazioni, nuovi sguardi e curiosità da appagare con i libri. Poi, questi libri, li potremo portare ovunque: in ufficio, in spiaggia, in montagna, a casa e in giardino.

Partiamo oggi con i 10 Libri per la tua estate CHRL. Scelti da Alberto Gobetti. Alberto, libraio valtellinese, ha voluto completare il suo suggerimento di lettura con la qualità tematica contemplata da ogni libro.
1. Stoner di J.Williams, Fazi editore – RESILIENZA
2. Il mondo di ieri di S.Zweig, Mondadori – UMANITA’
3. Il massaggiatore mistico di V.S.Naipaul, Adelphi – FLESSIBILITA’
4. Skellig di D.Almond, Salani – FARSI CARICO
5. Argilla di D.Almond,  Salani – SCEGLIERE
6. Le voci di Berlino di M.Fortunato, Bompiani – LEGGERE
7. La trasparenza del buio di R.Pazzi, Bompiani – OSARE
8. La città aperta di T.Cole, Einaudi – FALSIFICARE
9. Philomena di M.Sixmith, Piemme – CREDERE
10. Le città invisibili di I.Calvino, Mondadori – SCRIVERE


IMG_0175Alberto Gobetti,
classe 1964, tiranese di nascita, ha studiato a Bolzano e si è laureato in Storia moderna presso l’Università degli Studi di Milano. Ha lavorato nel campo del giornalismo locale e dell’editoria. Ricercatore di Storia, ha pubblicato un certo numero di articoli su riviste di settore sia locali che regionali, e ha curato con altri autori sotto la cura della SSV e del prof. Guglielmo Scaramellini due ricerche sulla storia e la cultura di Livigno dalle origini ai nostri giorni. Commerciante, ha aperto la libreria il Mosaico di Tirano nel 2008. Vive e lavora a Tirano.

Federico il Pazzo, un imperatore per amico nella periferia di Napoli

federico il pazzoGiulia Siena
PARMAPatrizia Rinaldi dopo Mare Giallo e Piano Forte torna a parlare di ragazzi nelle realtà svantaggiate e questa volta lo fa con Federico Il Pazzo (Sinnos). Illustrata da Federico Appel, la storia è quella di Angelo, un tredicenne che da Verona si trasferisce nella periferia di Napoli con la serena ma poco rassicurante affermazione della madre single: “Ora stiamo tornando a casa e a casa resteremo per sempre”. La madre di Angelo è un’ottimista per natura, lei sorride in faccia alla vita e continua a ripetere “La vita va da chi le vuole bene”. Sicuramente, questo stesso ottimismo, ha svegliato Angelo dal suo coma profondo. Aveva nove mesi, solo nove mesi, ed è caduto in coma. Ha vissuto in quel “galleggiamento” che ogni tanto torna e lo ruba al presente per giorni e solo la madre, la voce della madre, lo ha trattenuto e fatto nascere, di nuovo. E grazie a lei, ora, dovrà ricominciare la sua vita in un altro posto che non è la sua casa perché, per la mamma la casa è Napoli e lì comincia la loro nuova vita. Ma per Angelo cominciano i guai: la sua lingua, il suo modo di fare e il suo modo di essere sono estranei a quella realtà colorata e problematica. I vicini ostili, le strade nuove, i cibi mai assaggiati prima, Capa Gialla, il ripetete violento per il quale Angelo diventa il bersaglio facile, sono le difficoltà che si presentano ogni giorno. Poi c’è Giusy, una “femmina” determinata a diventare meccanico e Federico il Pazzo, un vero e proprio mistero. Quel ragazzino che abita con la nonna sullo stesso pianerottolo dello “straniero Angelo” e che in aula, in terza E, si siede lontano, vicino ai teppisti, si isola nel suo libro che parla di un imperatore e la sua grandezza. Quel ragazzo in realtà si chiama Francesco, ma tutti lo chiamano Federico, come Federico II di Svevia, il grande imperatore del passato celebre per la sua lungimiranza. Francesco ha capito che rifugiarsi nella storia e nel sapere e rispondere con una dialettica arguta all’arroganza che lo circonda lo fa sentire forte e protetto. Ma cosa protegge Angelo da quell’ambiente ancora a lui estraneo? Lo scontro con Capa Gialla, infatti, non tarda ad arrivare e sarà quello il barbaro “rito di iniziazione” che regalerà al piccolo protagonista la consapevolezza che la paura si vince.

 

L’inserimento, l’amicizia, la violenza, i ricordi, la ricerca della felicità e le paure sono temi che con spontaneità si rincorrono in questo libro scritto con maestria da Patrizia Rinaldi. L’autrice, ex insegnante napoletana, racconta una realtà che conosce bene e la affronta con competenza e realismo. La scuola di Angelo è una scuola che può essere ovunque e lui, così come Francesco, Giusy o Capa Gialla, potrebbero essere i ragazzi di un qualunque quartiere.

 

Vincitore nel 2006 del Premio Pippi per l’inedito, Federico il Pazzo è un libro per tutti perché è stato stampato con la font leggimi (carattere speciale appositamente studiato per agevolare la lettura e per permettere a tutti di diventare grandi lettori!).

 

Festival Letterario Gita al Faro 2014, sei giorni di reclusione sull’isola per scrittrici e scrittori

GitaAlFaro-logoVENTOTENE – Scrittrici e scrittori confinati per sei giorni sull’isola di Ventotene a scontare il loro privilegio: essere scrittrici, essere scrittori . Condannati a esercitare il dono supremo dello sguardo, quell’attenzione mirata che genera storie, quindi a scrivere un racconto ispirato all’isola o dall’isola e infine a sottoporlo al Tribunale Benigno dei Lettori, in due serate reading, in un teatro affacciato sul mare e illuminato dalla luce intermittente del Faro. Questo – e molto altro – è il Festival Letterario Gita al Faro, ideato dall’Associazione Culturale Tùrbìne da Studio Mun ed è, già dal nome (ispirato dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf), un omaggio alla grande letteratura. La suggestiva location, scelta appositamente per la sua storia e la sua geografia, non è altro, infatti, che un incentivo alla tutela e al rilancio della cultura, attraverso il patrimonio storico, artistico ambientale dell’isola.

Il festival, la cui direzione artistica è stata affidata a Lidia Ravera e Sandra Petrignani, ha un programma ricco di eventi: la settimana prevede passeggiate alla scoperta del territorio, presentazioni, un laboratorio di scrittura con i bambini della scuola media dell’isola e momenti di condivisione e confronto fra gli scrittori intorno alla letteratura, alla cultura in genere e al suo ruolo contemporaneo, echi lontani dei circoli letterari e intellettuali di altra epoca. Un privilegio, ma anche un richiamo ad un impegno sociale.

Durante il fine settimana il festival si apre al pubblico per la lettura dei racconti, sullo sfondo di un magnifico scenario naturale a picco sul mare. Le letture sono accompagnate dalle musiche composte per l’occasione dal pianista e compositore Valerio Vigliar.
La settimana trascorsa sull’isola è seguita da una macchina da presa per raccogliere e raccontare questa inedita esperienza in un documentario.

 

I protagonisti del Festival Letterario Gita al Faro 2014:
Daria Bignardi, Giovanni Cocco, Marcello Fois, Antonella Lattanzi, Michele Mari, Elisabetta Rasy, Elisa Ruotolo, Stefano Sgambati, Mariolina Venezia e Chiara Valerio

 

Leggi QUI il Programma completo

 

Novità: con I giganti e le formiche arriva dall’Oriente la poesia di Cho Won hee

I_giganti_e_le_formicheGiulia Siena
ROMA – Le immagini poetiche create con estro e dolcezza dal tratto pulito ed equilibrato di Cho Won hee approdano in un albo illustrato essenziale ma di forte impatto. Questo è I giganti e le formiche, il volume pubblicato da Orecchio Acerbo editore e in libreria dal 29 maggio. I giganti e le formiche, premiato al CJ Festival – una delle più importanti rassegne di tutto il panorama asiatico e attentissimo alle nuove forme espressive dei giovani talenti dell’illustrazione mondiale – è un piccolo viaggio poetico in una foresta incantata. Incantata, sì, perché è quasi una magia quella che lega con un sentimento di affetto e reciproco rispetto i giganti agli esseri più piccoli della terra. I giganti, grossi, enormi e imponenti con muscoli e braccia rosse, capelli corvini e grandi piedi, sono davvero degli esseri di cui aver paura: volendo potrebbero fare davvero male alle piccole creature con le quali condividono il bosco. Ma, a differenza di quello che si possa pensare, le loro grosse braccia muscolose servono solo da rifugio sicuro per i piccoli uccelli che imparano a volare o da alleate nel curare le ferite. Lui, il mastodontico gigante maschio, è quasi un maestro di vita, un esempio per gli uccelli che si divertono a giocare con lui e a colorare l’aria con i loro voli. Le formiche, poi, sono così premurose con la grande donna dai capelli lunghi e dal passo incerto. Lei, la statuaria donna, per non fare del male ad alcuna formica aspetta, ferma sui suoi passi, che ogni giorno queste tornino a casa sicure prima di riprendere il suo cammino. Succede, così, che uno si prenda cura dell’altro, il grande del piccolo, il potente dell’impotente e viceversa. L’amore entra così in circolo.

 

I giganti e le formiche è, infatti, una storia d’amore. Un amore irreale ma vero, un amore impossibile ma realizzabile. Un amore che cambia le cose, le migliora, perché anche dove l’abitudine lo nega la natura lo asseconda.

 

Dai 3 anni per tutte le età

 

 

 

NEWS: Giuseppe Catozzella vince il Premio Strega Giovani

PSGiovaniROMA – È Giuseppe Catozzella con Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) il vincitore della prima edizione del Premio Strega Giovani, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Bellonci e da Strega Alberti Benevento in collaborazione con Unindustria e con il sostegno di Eni.

L’autore è risultato il più votato dalla giuria composta da quattrocento ragazzi (come gli Amici della domenica), provenienti da oltre quaranta scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero (Berlino, Bucarest, Parigi). Questa la motivazione letta da Vivian Vallet, studente del Liceo Scientifico Statale Gramsci di Ivrea: «È un libro che non solo merita di essere letto ma che dovrebbe entrare nel patrimonio di tutti, specialmente di quelle persone che considerano l’immigrazione un problema da affrontare con il ferro e con il fuoco».

Catozzella1_bbdA Giuseppe Catozzella (nella foto a lato) sarà consegnato un assegno di 3000 euro nel corso della serata conclusiva del Premio Strega, giovedì 3 luglio a Villa Giulia.

 

Oggi, inoltre, alla vigilia della prima votazione, gli autori candidati incontreranno persso la libreria IBS.it di Roma (via Nazionale 254) i lettori per un reading collettivo.

Guerrilla Plantation, il raccolto che ti cambia la vita. O forse no.

StampaGiulia Siena
PARMA “Che strano effetto gli facevano le parole della zia: “E’ proprio un bravo ragazzo!” mentre quelle della nonna gli parevano più appropriate: “Mah, speriamo lo sia diventato, perché da piccolo era proprio un gran lazzarone!”. Paolo è cresciuto; forse anche troppo per essere ancora uno studente universitario, ma Paolo è così: si culla nel suo tranquillo caos fatto di noia, studio (poco), letture (tante), amici (Brizzo), fumo, strambe idee imprenditoriali e una crescente voglia di fare soldi. Per questo Paolo – il protagonista di Guerrilla Plantation, il romanzo di Gianluca Mantelli pubblicato da David and Matthaus – decide che è arrivato il momento di cambiare le cose. Questa è la situazione adatta: il suo piccolo traffico di monete antiche vendute via internet viene di colpo bloccato e la dogana esige un ingente pagamento di tasse. Dove trova i soldi? Come fa a sbloccare la situazione, proprio ora che la sua testa dovrebbe essere impegnata a studiare per l’ennesimo esame di filologia o di linguistica? Arriva, così, una piccola “illuminazione”: perché non sfruttare la malsana passione per la marijuana e fare del suo rifugio di studio, immerso nel verde delle montagne dell’Appennino, la base per la sua casalinga coltivazione di erba? La piantagione cresce, gli affari crescono, l’impresa cresce, tanto che il giro d’affari di Paolo riuscirà a coinvolgere anche Brizzo. Ma gli esami sono lì, la vita continua, le letture trascorrono, l’amore arriva – come una Dea – e scappa, le sessioni passano e la tesi aspetta. Tutto nella quotidianità di Paolo ha un altro ritmo.

 

Guerrilla Plantation è la storia di Paolo, la storia di una passione e la storia di un tentativo. Il tentativo è quello di provare a fare soldi facendo una cosa illegale. Una cosa come tante, del resto. Ma Paolo ci crede, si lascia trascinare, trascina e riesce, in un certo senso, a raggiungere il suo scopo. Guerrilla Plantation, però, è di più. Guerrilla Plantation è la storia di un ragazzo come tanti: annoiato, rallentato e sfiduciato. Per Paolo con questa nuova scommessa arrivano altri stimoli e si aprono nuovi scenari; Paolo per la prima volta non è più lo studente fuoricorso ma è l’uomo che decide di tentare la propria strada – anche se provvisoria – ed è l’uomo che decide di riuscire, comunque e nonostante tutto, nei suoi studi.

Gianluca Mantelli, tra gli altri, ha questo merito; quello di far diventare – attraverso il racconto – uomo un dissennato studente fuoricorso.

 

Vedi QUI la videointervista di ChronicaLibri iTvRome a Gianluca Mantelli, autore di Guerrilla Plantation

Anteprima esclusiva: leggi su ChrL il primo capitolo di Senza Pugni, il romanzo di Davide Mannelli

Senza-pugni_webPALERMO – Sarà in tutte le librerie dal prossimo 3 giugno, ma oggi, in anteprima esclusiva per i lettori di ChronicaLibri, ci apre le sue pagine e ci lascia assaporare l’avvincente trama . Stiamo parlando di Senza Pugni, l’esordio letterario di Davide Mannelli per Edizioni Leima. Il libro – con la prefazione del giornalista sportivo Roberto Gueli – racconta la difficile storia dell’aspirante pugile Marco Russo. La vicenda si muove su due piani paralleli: da una parte il giovane Marco, pieno di speranze, forza e determinazione; dall’altra il pugile disincantato e ostile alla vita. Con un ritmo serrato e un linguaggio veloce e spietato, per il suo esordio letterario Davide Mannelli ci porta sul ring, tra le disillusioni e la realtà.

Leggi con ChronicaLibri il primo capitolo di Senza Pugni, poi, non ti resta che aspettarne l’uscita!

 
Primo Capitolo
SIENA, 1987
Questa città è sempre più fredda. È una gioielleria. Corre via, davanti ai miei occhi, maleducata, spigolosa. Che ci faccio qui? Mi piacerebbe che qualcuno rispondesse a questa domanda, ma a chi la rivolgo? A Rocco?
“Vuole fermarsi a mangiare qualcosa?”.
“No, no… vai tranquillo”.
“C’è un ristorante qui vicino”.
“Muoviti, ho detto”.
“Come vuole”.
Lo guardo bene dal mio cunicolo riscaldato, questo scimmione con la patente: che delusione. All’inizio mi piaceva, sembrava adatto a me e alla mia macchina. Anche il nome mi rassicurava: Rocco. Forte e secco, con quell’odore un po’ arcaico e la patina solenne di certi nomi scartati dalla massa. Devo dire che non era male neanche l’aspetto: il mento schiacciato, il naso malinconico e duro, gli occhi che non avevano tanto da dire e che, proprio per questo, non mettevano mai in imbarazzo. Una bella faccia anonima e disgraziata, come quelle di cui mi piace circondarmi per sentirmi al sicuro.
Oggi queste certezze sembrano congelate, e io non oso metterci la mano dentro perché odio il freddo. Odio il freddo boia di questa città, per esempio, che mi punge fin dentro le mutande.
Non sono più sicuro di aver fatto una buona scelta con Rocco, perché oggi mi sta proprio antipatico.
“Accelera, va’!”.
“Siamo già a…”.
“Muoviti, ho detto!”.
Un’altra cosa che detesto sono gli autisti che parlano. Un devastante errore ontologico, un imperdonabile falso semantico.
Si chiamano autisti perché devono essere e rimanere un blocco unico con l’automobile, un prolungamento dei freni, del volante, dei fari. I fari non parlano.
“Portami al ristorante che dicevi”.
Scaravento quella frase maliziosa sperando di ottenere una reazione, mentre stendo le nocche gonfie e bruciate. Ma il tizio che mi sta davanti torna simpatico e non parla più, mento e lingua incassati dentro la strada. L’unica parola che tira fuori la scrive con l’occhio destro, che rimbalza dallo specchietto retrovisore e arriva dietro, fino al mio sedile. E stavolta sono io che non parlo, perché oggi mi sento stanco. Veramente stanco.
“Che musica è?”.
“È Vasco. Le dà fastidio?”.
“Sono le mie cassette, no?”.
“Certo”.
“E allora? Alza. Non troppo, però”.
E lui alza troppo.
“Che ti ho detto?”.
“Come?”.
“Como è vicino Milano”.
“Mi scusi. Abbasso”.
“Bravo. Non troppo. Quanto manca per fermarci?”.
“Poco. Dieci minuti, massimo quindici”.
“Va bene”.
Mi viene voglia di lanciargli un mezzo sorriso.
“Se vuoi alzare, alza. So che ti piace Vasco, l’ho capito”.
“Alzo solo un poco, allora”.
La cosa mi fa piacere, o forse no. Lui pareggia i conti e me ne passa uno suo, di sorriso. Mi fa piacere, perché ho bisogno di gente che mi sorrida, adesso che le mie mani oscillano. Non mi fa piacere, perché vuol dire che sto davvero invecchiando. Io, proprio io, l’ultimo uomo al mondo che dovrebbe concedersi il pigro lusso di incanutirsi dentro. Io, che mi sto arrendendo. I miei trentatré anni mi prendono davvero in giro, perché addosso me ne sento quarantacinque. Nelle ferite, nelle mani gonfie, nelle ginocchia ballerine, nei miei bicipiti stanchi e sconvolti anche loro da questo freddo boia.
“Cosa ti piace mangiare?”, chiedo per distrarmi da quell’idea.
“Prego?”.
“Non ti ho mai visto mangiare. Che mangi?”.
“A me piacciono tanto le olive”.
“Bei gusti di merda, complimenti”.
“E a lei?”.
Si prende confidenza, il tipo. Ha capito che in una serata come questa può farlo.
“Io mangio tutto. Sono cresciuto mangiando tutto quello che c’era e anche quello che non c’era”.
La frase, forse, l’ha intimidito. Rocco non parla.
Ho scoperto un fianco del mio passato e non sa, il poveraccio, come gestire la cosa. Lo aiuto io.
“Ma la cosa che mi piace di più sai cos’è?”.
“Cos’è?”.
“Cosa può piacere a un napoletano?”.
“Io non sono napoletano. I dolci?”.
“Sì, i dolci mi piacciono tanto, ma a me piacciono soprattutto le polpette”.
“Sono buone, le polpette”.
“Mia nonna me le faceva sempre. Sempre quattro. Sempre quattro, su quel piatto. E lo sai perché me ne dava solo quattro, di polpette?”.
“Perché?”.
“Perché non dovevo crescere viziato. Abbassa un po’ la musica, adesso, che ho mal di testa”.
Che cazzo mi esce dalla bocca? Io questo qui nemmeno lo conosco! Neanche fosse il mio analista. Ho capito che per oggi faccio meglio a rimanere zitto. Non mi va di parlare del mio passato e, anche se fra qualche ora dovrò guardarlo in faccia, alcune cose di quei tempi preferisco tenerle per me, o parlarne con le anime calde, nei boschi della Napoli sotterranea. O con i miei genitori, che sono vivi, ma è come se non appartenessero più al mondo, oramai. E intanto invecchio anch’io, e fra un po’ forse sarò come loro.
No. Mai.
Getto lo sguardo dal finestrino, ma neanche questa è una buona idea.
“Siamo arrivati”.
Guardo di nuovo questo pezzo di latta dal cuore umano. Rocco non mi sembra felice. Non mi sembra nemmeno una persona soddisfatta della sua vita.
Non mi sembra una persona. Non lo so. Ho paura di chiarirlo anche a me stesso.
Ma dopo che ho finito di bucarlo con gli occhi, passo a me. E dallo specchietto retrovisore, un giovane non più tanto giovane, un bell’uomo non più tanto bello, mi guarda severo. E le ragnatele invadono i miei muscoli. Questo mio corpo, che sento allontanarsi codardo, non vuole più faticare per me, né ringraziarmi per tutto quello che io avevo fatto per lui.
Guardo Rocco, e ancora, e di nuovo.
Sorrido, tiepido, mentre torno a sporcarmi gli occhi sul finestrino.
Forse avrei dovuto fare anch’io l’autista, nella vita.
Non c’era niente da perdere.

 

“Quante volte lo sport, come inclinazione naturale, ha aiutato i giovani a uscire da realtà difficili che li circondavano, creando loro una campana di vetro dentro cui stare, che non permettesse la contaminazione della loro nicchia, ma che non gli impedisse di “sentire” né “vedere” quello che gli avviene intorno”. (dalla Prefazione di Roberto Gueli)

“Il Maggio dei Libri”, i libri fioriscono dove meno te lo aspetti

il-maggio-dei-libriROMA – Torna, per il quarto anno consecutivo, Il Maggio dei Libri, la campagna nazionale promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, la campagna inizia il 23 aprile, in coincidenza con la Giornata mondiale UNESCO del libro e del diritto d’autore, e si conclude il 31 maggio.

Quest’anno sono tre i claim scelti per rappresentare e accompagnare l’iniziativa: Un libro ti accende, Cresci con noi e Leggere non è mai un pacco. Tre suggestioni – testuali, grafiche, ideali – che racchiudono lo spirito dell’intera campagna e lo straordinario potenziale dei libri: strumenti che permettono di ampliare gli orizzonti e migliorarsi (crescere significa anche imparare a leggere la realtà, ad affrontare la crisi) a qualsiasi età, senza dimenticare che le esperienze vissute da bambini ci accompagneranno anche da grandi.
Oltre a riproporsi con nuove parole-chiave e nuovi eventi, l’edizione 2014 conferma la propria ispirazione originaria, determinante per il successo della campagna, anno dopo anno: l’impegno a far evadere i libri dai loro contesti abituali (conquistando scuole, circoli, parchi, associazioni culturali e persino uffici postali, supermercati, treni e ristoranti grazie a un accordo di partnership con Poste Italiane, UniCoop Tirreno, Librerie Coop, Italo, Eataly, Librerie Feltrinelli), e l’obiettivo di coinvolgere soprattutto coloro che ancora non hanno scoperto il piacere della lettura, grazie all’attenzione particolare rivolta a settori fondamentali per la ripresa economica, sociale e generazionale del paese, come il Web, la scuola e i giovani.

 

Torna, inoltre, l’appuntamento con il tour itinerante La Valigia dei Libri, alla sua terza edizione: quest’anno il tema è “…Blog, social e Web un nuovo modo di raccontare”, con il coinvolgimento di Teresa Ciabatti e Christian Raimo. Non cambia l’obiettivo: far rivivere le biblioteche scolastiche coinvolgendo i ragazzi e donando alle scuole più attive una serie di libri considerati indispensabili per la crescita e lo sviluppo dell’individualità dei futuri grandi lettori.

 

Si rinnova Amo chi legge… e gli regalo un libro, la proposta a favore e in sostegno delle biblioteche, anche scolastiche, la cui situazione negli ultimi anni ha raggiunto livelli di criticità preoccupanti. Dall’esigenza di fare qualcosa per migliorare la situazione è nato il progetto con cui l’Associazione Italiana Editori -in collaborazione con AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e ALI (Associazione Librai Italiani)- ha voluto coinvolgere tutto il mondo del libro, ma anche e soprattutto i cittadini lettori, per rimettere in moto il circolo virtuoso che porta i libri nelle biblioteche, e poi da lì nelle case e nelle mani di tutti.

“Libri al centro”: dal 7 al 13 aprile libri e scrittori invadono CinecittàDue

librialcentrologoROMA – Nuova idea, nuovo evento letterario: è Libri al Centro. I libri questa volta, per la prima volta in Italia, occuperanno letteralmente un centro commerciale per un’intera settimana. Dal 7 al 13 aprile 2014 presso il centro commerciale CinecittàDue (via P. Togliatti, 2) di Roma arriva Libri al Centro, la rassegna ideata da Roberto Ippolito che vede protagoniste le voci più importanti e rappresentative del panorama editoriale italiano: da Andrea Vitali e Chiara Gamberale a Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, da Marco Lodoli e Marco Travaglio a Mario Tozzi e Marco Malvaldi fino a Nicola Gratteri.

“I libri sono emarginati dalla vita quotidiana – spiega il direttore editoriale, lo scrittore Roberto Ippolito – da qui l’idea di portarli dove questa si svolge. Il nome dell’evento, Libri al centro, mette in risalto questa esigenza e la massima determinazione. Un semplice gioco di parole sintetizza l’urgenza per l’Italia, che leggeva poco e incredibilmente legge sempre meno, di affrontare una questione culturale fondamentale”.

L’urgenza si traduce in un festival che si annuncia senza precedenti, per dimensioni e spessore, oltre che per la location. Insieme agli autori già citati, interverranno anche Antonio Nicaso, Alessia Gazzola, Paolo Di Paolo, Antonio Manzini, Giuseppina Torregrossa, Marco Damilano, Oliviero Beha, Fede e Tinto, Anna Scafuri, Stefano Polacchi, Gino Castaldo. Dalla narrativa alla saggistica, dalla cucina alla fotografia con autori di grande richiamo, sono presenti gli editori Chiarelettere, Contrasto, Einaudi, Feltrinelli, Gambero Rosso, Giunti, Laterza, Longanesi, Mondadori, Perrone, Rai Eri, Rizzoli, Sellerio. Inoltre viene proposta la mostra fotografica “Vita da Strega”, realizzata dall’Archivio Riccardi e curata da Giovanni Currado, sulla storia del premio letterario italiano più importante.

Realizzato dal centro commerciale CinecittàDue in collaborazione con le librerie Arion, il progetto vuole portare i libri dove di norma c’è poca attenzione, in un luogo tendenzialmente estraneo agli approfondimenti e al confronto, ma dalla forte capacità di aggregazione. CinecittàDue, situato in un’area molto popolata della città, facilmente raggiungibile in metro e a due passi dagli storici studi cinematografici, è l’ambiente giusto per un evento dall’identità originale, che mira a vincere una scommessa difficile e di grande valore sociale, soprattutto in un Paese che tende sempre più a relegare la cultura ai margini.
“Nessuno deve accettare passivamente livelli di lettura bassi come quelli italiani – afferma Marcello Ciccaglioni, presidente dell’Associazione Commercianti di CinecittàDue e del gruppo Arion – Negli ultimi anni le vendite e la lettura sono calate in modo drastico e il fenomeno non accenna a diminuire, un segno certo della crisi, ma anche di un più preoccupante e generale impoverimento della società. Per questo sentiamo il dovere di impegnarci per ridare dignità e centralità ai libri”.
Per un’intera settimana, destinata a lasciare il segno, CinecittàDue e in particolare la terrazza interna “Espressamente Illy”si lasciano letteralmente invadere dalla cultura. Stop agli annunci commerciali dagli altoparlanti e via libera alla pluralità di voci, titoli, e generi proposti dalla rassegna, con il meglio della produzione letteraria nazionale.

 

Tanti gli incontri e gli appuntamenti in calendario: due dal lunedì al venerdì (alle 17.00 e alle 18.30), quattro il sabato e la domenica (alle 12.00, 15.30, 17.00 e 18.30). Il fine settimana, inoltre, si arricchisce di incontri di lettura interamente pensati per il mondo dei più piccoli che possono essere lasciati dai genitori desiderosi di seguire in tranquillità gli eventi.

13-16 Marzo: arriva la quinta edizione di LIBRI COME, Festa del Libro e della Lettura

Libri-come-chronicalibriROMA – Roma si veste di libri! L’occasione è la quinta edizione di LIBRI COME, la Festa del Libro e della Lettura in programma dal 13 al 16 marzo all’Auditorium Parco della Musica. Promossa e organizzata dalla Fondazione Musica per Roma a cura di Marino Sinibaldi, con la collaborazione di Michele De Mieri e Rosa Polacco, la manifestazione sarà anche l’occasione per riflettere sulle trasformazioni e le sfide che attendono la società del presente e del futuro, con particolare attenzione a quelle relative al mondo del lavoro. Quattro giorni in cui gli spazi dell’Auditorium, le sale e il Garage saranno animati da oltre cento appuntamenti, tra conferenze, presentazioni, dialoghi, mostre, laboratori e altre iniziative.

 

Filo conduttore della quinta edizione di LIBRI COME sarà il lavoro, analizzato in conferenze di celebri ospiti internazionali (il sociologo statunitense Richard Sennett, l’antropologo francese Marc Augé) e in maratone collettive nelle quali le tematiche occupazionali e sociali saranno passate sotto diverse lenti di ingrandimento (quella di giornalisti, imprenditori e attivisti in Come il lavoro. Ieri, oggi e domani; di scrittori, musicisti e artisti nell’evento finale della Festa Tutti sul lavoro). Non mancheranno naturalmente i grandi protagonisti della narrativa e della saggistica italiana e internazionale, impegnati in interventi individuali (tra gli altri John Grisham, Andrea Camilleri, Umberto Eco, John Banville, Donna Tartt, Philipp Meyer, Kyung-sook Shin, Camille Paglia, Jared Diamond, Giuseppe De Rita, Stefano Bartezzaghi, Mario Calabresi) e in un ciclo di dialoghi a due voci (Mauro Corona e Antonio Pennacchi, Michele Serra e Sandro Veronesi, Jhumpa Lahiri e Melania Mazzucco, Corrado Stajano e Rosetta Loy, Francesco Piccolo e Stefano Rodotà, David Grossman e Antonio Moresco).

Profondo nell’analisi e molto ampio e articolato nello sguardo, il programma di LIBRI COME si aprirà anche agli intrecci con la musica (Francesco Guccini e Ivano Fossati, ospiti in veste di romanzieri), il disegno (Tullio Pericoli), il reading al sapore di thriller (due appuntamenti, che coinvolgeranno gli scrittori Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo e gli attori Giuseppe Battiston e Anna Bonaiuto), l’approfondimento legato all’editoria (le tavole rotonde Un manifesto per la lettura e Come ho scritto il mio primo libro).

Come sempre, il programma della Festa sarà anticipato, accompagnato e arricchito da un fitto network di appuntamenti dedicati alle scuole (tra cui la serie di incontri e laboratori con gli scrittori nei giorni feriali dal 10 al 13 marzo e le Lezioni di mafia condotte dal Presidente del Senato Pietro Grasso la mattina di venerdì 14 marzo), dalle presentazioni nell’ambito dello spazio Garage (con un interessante focus dedicato alla nuova narrativa italiana) e da tre mostre distribuite in diversi ambienti dell’Auditorium (protagonisti il fumettista Makkox, l’artista Marzia Migliora e gli scatti fotografici di romanzieri famosi in Scrittori).
Oltre a mostre, percorsi e dialoghi, esposizioni e incontri per grandi e piccoli lettori, la Festa si prepara ad accogliere molti scrittori del panorama italiano e internazionale come John Grisham (nel cui recente L’ombra del sicomoro, Mondadori, ritroviamo l’avvocato Jake Brigance de Il momento di uccidere) e Andrea Camilleri (con il romanzo storico Inseguendo un’ombra, in uscita per Sellerio). L’elenco degli ospiti internazionali prosegue con il romanziere irlandese John Banville (che presenterà in prima mondiale il nuovo romanzo La bionda dagli occhi neri, Guanda, con protagonista il detective Philip Marlowe, nato dalla penna del maestro del noir Raymond Chandler; nell’incontro interverrà Giancarlo De Cataldo), gli scrittori americani Donna Tartt (al ritorno sulle scene con Il Cardellino, Rizzoli, undici anni dopo il successo di Il piccolo amico) e Philipp Meyer, (Il figlio, Einaudi). Meyer parteciperà a un incontro dedicato al “grande romanzo americano”, nel quale si confronterà con Taiye Selasi (autrice di La bellezza delle cose fragili, Einaudi, e oggi anche volto noto televisivo, grazie al ruolo di giurata nel talent show letterario Masterpiece) ed Elena Stancanelli. La Festa guarderà però anche ad Oriente, ospitando Kyung-sook Shin, tra le maggiori autrici coreane contemporanee (Io ci sarò, Sellerio).

 

Scarica QUI il Programma completo di LIBRI COME