Ediciclo: “La grammatica della sobrietà. Piccole rivelazioni sui piaceri dell’essenziale” di David Lefèvre

Daniela Distefano
CATANIA“Le mie giornate hanno l’elasticità dell’albero piegato dal vento. La mia percezione del mondo esterno acquista vigore, sono più ricettivo. Libero da ogni interferenza sonora, il mio udito si affina a contatto con l’esterno. Ormai sono in grado di distinguere il canto degli uccelli, il verso acuto del rallo che chiama i piccoli smarriti nel giuncheto. Uno sciabordio al crepuscolo mi dice che la nutria sta nuotando verso il suo giaciglio vegetale. Il vagabondaggio degli animali notturni lascia su di me le sue impronte. A forza di andare su e giù per la foresta, ne sono diventato parte. Fauna e flora mi confidano i loro segreti e io vivo più vicino alla terra”.
E’ così che descrive la propria vita a contatto col silenzioso linguaggio della Natura David Lefèvre. Nato nel 1973, dopo aver conseguito una laurea triennale in storia e geografia, David lascia l’università a vent’anni per fare i suoi studi umanistici per le strade: Nordamerica, Vicino Oriente, Asia Centrale, Sudest asiatico. Continua

Leggendo Crescendo: i 10 Libri sull’ambiente, l’inquinamento e la scienza da regalare ai ragazzi

Giulia Siena
PARMA – C’è un mondo lì fuori che merita di essere conosciuto. C’è un mondo che merita di essere ascoltato, considerato e che necessita di cure. La terra brontola e sbraita; la terra reclama attenzione e noi dobbiamo metterci in ascolto perché sono ormai troppi i segnali che ci invia e che noi non consideriamo. Noi dovremmo imparare da piccoli a farci ascoltatori, osservatori e custodi; dovremmo riconoscere i richiami, aguzzare l’udito, la vista, il tatto e l’olfatto: dovremmo mettere i nostri sensi a servizio della terra poiché ci alleva, ci ospita e ci fa adulti. Continua

Libra Casentino Book Festival, seconda edizione per il festival in cui la letteratura incontra la natura

AREZZO – La letteratura di ambientazione montana e naturalistica è protagonista di Libra Casentino Book Festival, la manifestazione letteraria che andrà in scena dal 20 al 22 ottobre nelle valli in provincia di Arezzo. La seconda edizione di Libra Casentino Book Festival avrà luogo, infatti, in tre differenti località del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, a Chiusi della Verna e nella Vallesanta. Un evento letterario diffuso, quindi, che permetterà a curiosi, turisti e lettori di scoprire le bellezze del territorio attraverso versi e parole, passeggiate in compagnia degli autori, escursioni e presentazioni. Continua

“La strada da fare”, viaggio catartico nella regione che c’è

Giulia Siena
PARMA“Incavare. Questo tempo non è stato vuoto, ma è servito per creare vuoto. Avevamo la necessità di mettere una distanza per poter dare nuova forma alle cose, ai rapporti – il nostro –, agli eventi – quel viaggio. Gutta cavat lapidem, dicevano gli antichi. Avevamo bisogno di un’occasione solida per ripartire da quello spazio, per riempircene di nuovo, ma questa volta insieme. Due passi in Molise nasce così. Il progetto vero e proprio è venuto parecchio tempo dopo”. 
Maria Clara Restivo è una viaggiatrice, non di professione, certo, ma una di quelle persone che vivono il viaggio come parte integrante della propria vita. Il viaggio è un altrove che si vuole raggiungere e apprezzare, un silenzio da ascoltare, meditare e da cui lasciarsi accudire. La Restivo ama percorrere i luoghi e raccontare gli odori che ha attraversato, i visi e le emozioni che ha incontrato. L’andare è scritto nelle sue vene: il colore olivastro della pelle ricorda la Sicilia, mentre il suo accento è emiliano e la sua città attuale è Torino. Da quando, a nove anni, suo padre le ha insegnato a fare lo zaino è partita sempre per percorrere i binari e raggiungere un luogo. Però, La strada da fare. In cammino nella regione che (non) c’è – pubblicato da NEO Edizioni – è un libro che narra di un “cammino in un dove”, non per raggiungerla ma per attraversare e sviscerare una sola terra, il Molise. Continua

Gaetano Gandolfi, l’innovatore silenzioso tra arte, letteratura e scienza. Una mostra

SAMSUNG CSC

Giulia Siena
PARMA – Un libro per veri bibliofili. Questo è I volti della scienza nella Pinacotheca Bassiana di Bologna, il volume che accompagna, spiega, arricchisce, e completa la collezione di opere di Gaetano Gandolfi, in mostra al Labirinto del Masone di Fontanellato fino al 25 marzo. Il volume, con i testi Donatella Biagi Maino – anche curatrice della mostra –  racchiude la ricchezza e l’unicità dell’opera Gaetano Gandolfi, innovatore del rapporto tra scienza e letteratura. Continua

10 Libri per la Giornata Mondiale della Terra

ROMA – La Terra è viva. Nonostante le continue vessazioni e i silenzi della politica, il nostro pianeta continua la sua difficile avanzata verso il futuro. E oggi, 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra (istituita negli Stati Uniti nel 1970 e in Italia nel 2007) vogliamo proporvi 10 letture che parlino di ambiente, sostenibilità, riciclo e amore per la natura. 10 Libri per la Giornata Mondiale della Terra, l’amore per la Terra passa anche dai libri!

 

1.  “La casa naturale dalla A alla Z” di Daniela Garavini, Tecniche Nuove
2. “In difesa della biodiversità” di Bruno Massa, Gruppo Perdisa Editore
3. “Guida ai green jobs”, scritto da Tessa Gelisio e Marco Gisotti, Edizioni Ambiente
4. “Ecologia del risparmio. Consigli pratici per risparmiare a casa e vivere con eco­stile” di Giulia Landini, La Linea
5. “Le città sostenibili” di Andrea Poggio, Mondadori
6. “IoRicreo” di Francesco Di Biaso, Maddalena Gerli, Terre di Mezzo
7. “Ecocucina” di Lisa Casali, Gribaudo
8. “Prepariamoci a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza… e forse più felicità” di Luca Mercalli, Chiarelettere
9. “Evviva il riciclo. La raccolta differenziata” di Laura Novello e Matteo Gaule, Sassi Junior

10. “Storia dei semi” di Vandana Shiva, Feltrinelli Kids

10 Libri per Natale: per me i libri son desideri

libri da regalare a natale_chronicalibriGiulia Siena
ROMA – 10 Libri da regalare, regalarsi, comprare, sfogliare e leggere. I 10 Libri per Natale che io ho vi suggerisco sono volumi da portare con sé, consultare, aprirne le pagine per sentirsi al sicuro o evadere del tutto. I miei 10 Libri per Natale potrebbero essere anche ottimi compagni per il prossimo 2012.

1. Il panettone non bastò. Scritti, racconti e fiabe natalizie di Dino Buzzati

2. Giallo Natale. Venti grandi autori celebrano le Feste curato da Nicoletta Grill

3. Prima della fine di Ernesto Sabato

4. Cacao di Jeorge Amado

5. Scritto sul corpo di Jeanette Winterson

6. Sbarcare il lunario di Paul Auster

7. La pianista di Elfriede Jelinek

8. Elogio del pomodoro di Pietro Citati

9. Grandi Champagne 2012. Guida alle migliori bollicine francesi in Italia curata da Lupetti, Angelini, Boccoli, Scorsone, Vani e Tagliaferri

10. L’Assaggenda 2012 curata da Colaiossi e Staiano

"L’acino della notte": del ciclo stagionale, ovvero della nostra sopravvivenza.

Giulio Gasperini
ROMA –
L’uomo non può vivere senza la natura. La natura, viceversa, può esistere (e indubbiamente lo fa meglio) senza l’uomo. E non è un discorso soltanto ecologista, questo, ma, come appunto si scopre dalle poesie di Giuliana Rigamonti, è anche un discorso poetico. Sì, perché l’uomo è sempre vissuto suddito del ciclo stagionale: sono stati i freddi e i caldi, i dì brevi e i dì lunghi, il ritorno di Zefiro e la sua partenza, a condizionare le scelte, quelle più quotidiane ma più fondamentali, del genere umano tutto, in ogni sua latitudine e longitudine. “L’acino della notte” (eccellente volumetto pubblicato dalla grande casa editrice Scheiwiller, nel non remoto 2006) è un cammino iniziatico, fors’anche un po’ misterico (e in questo senso si spiega l’abbondante ricorso della poetessa ai geroglifici egizi, al loro potere significante e alla loro vastità di significato), in un’educazione stagionale che ci permetta di ritornare all’origine del nostro cammino.

Così ci convinciamo, di nuovo, dell’indispensabilità che la natura sia rispettata (e, soprattutto, obbedita).
L’uomo vive se (e solo se) segue docile il ritmo delle stagioni, il loro lente e persistente convertirsi dall’una all’altra, dall’inverno alla primavera, dalla primavera all’estate, dall’estate all’autunno, dall’autunno all’inverno, rincorrendosi sempre in un ciclo continuo e costante; ma mai monotono – ed è questa la più straordinaria portata della poesia della Rigamonti. Ogni evento stagionale, pur nella sua prevedibile ciclicità temporale, lascia sempre l’uomo senza fiato, perché è pur sempre una prima volta: nulla è mai uguale, identico, se non l’idea che supporta il tutto. “Il grido di caccia / delle stelle”, le ombre che “cantano sempre da sole”, la “luce matura fra le persiane” sono tutti legami che (co)stringono l’uomo in un perenne debito di riconoscenza. La natura è feconda, generosa (“il geco scoppia di luna”); la natura è la referente di ogni declinazione d’umano (“Io comincio dove il tramonto brucia / nel tuo sguardo”); la natura vince e libera dalle avversità (“I limoni raschiano la nebbia”).
Ed è la natura la risposta al tutto. Anche in poesie di straziante contemporaneità, come quella intitolata “Clandestino”, nel quale Lampedusa si trasforma in pietosa spettatrice del dramma più sordo del nostro tempo: “Niente resterà di questo viaggio. / Per un giorno galleggerà il mio nome / nelle brevi di un giornale / tre righe che nessuno legge / nere / silenziosamente nere”.
Perché non rimane altro che perdersi nella natura, riconsegnarsi a lei, ingenuamente (nel senso pure del termine) e “spingersi oltre il limite delle dune / che non hanno limite e frugare le sabbie / che cadono fra le dita come giorni / nel granaio, per valutare il grano / rimasto e quello da versare”.