Oblomov: Evase dall’Harem, storia per immagini

Il prezzo della libertà per due donne che sognano l’Europa

Giulia Siena
PARMA
– Qual è il prezzo della libertà? Zennur e Nuryé, figlie di un collaboratore del sultano Abdul-Hamid II, sono pronte a scoprirlo da sole. Siamo nell’impero Ottomano e quella che emerge dalle tavole illustrate da Sara Calaone della graphic novel Evase dall’Harem (Oblomov Edizioni) è l’atmosfera rarefatta e possibilista di inizio Novecento. Didier Quella-Guyot e Alain Quella-Villèger – con la traduzione di Stefano Sacchitella – traspongono una vicenda realmente accaduta e ne fanno un documentario storico-sociale molto interessante. La storia per immagini arriva in seguito, e diventa una celebrazione della libertà e dell’autodeterminazione.

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A mani nude, storia di emancipazione e scienza

Oblomov: Slimani e Oubrerie, una graphic novel per raccontare Suzanne Noël

Giulia Siena
PARMA
– Prima di diventare pioniera della chirurgia estetica del XX secolo e Legione d’Onore nel 1928 per il suo contributo alla notorietà scientifica della Francia sulla scena internazionale, Suzanne Noël era una ragazza curiosa e dinamica. Nata a Laon, nel nord della Francia, in una famiglia della piccola borghesia, Suzanne venne portata in viaggio a Parigi proprio dalla mamma e dopo anni ci ritorna, giovane moglie del dermatologo Henry Perat. La sua storia viene raccontata in A mani nude, omaggio dell’autrice franco-marocchina Leïla Slimani, vincitrice del premio Goncourt, e dell’illustratore Clément Oubrerie alla celebre chirurga e femminista del Novecento.

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HOP: Non è bella ma…

Venti donne e il loro essere differenti e determinate

Franca Valeri, Vivienne Westwood, Kate Winslet, Winona Rider, Vanessa Paradis, Anna Mazzamauro, Rossy de Palma. Queste sono solo alcune delle venti icone raccontate da Roberta Balestrucci Fancellu e illustrate da Marianna Balducci in Non è bella ma…, il libro pubblicato da Hopedizioni nella collana Speriamo che sia femmina.

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Marsilio: Florencia Etcheves

“Scomparsa”, la dolorosa ricerca ai piedi del Tunik

Daniela Distefano
CATANIA
Florencia Etcheves è una giornalista argentina che da anni si occupa di cronaca nera, per ben due volte ha ricevuto il “Premio Martín Fierro”, ed è conosciuta anche per il suo militante impegno contro la violenza sulle donne. Con il romanzo Scomparsa (edito quest’anno da Marsilio, tradotto da Valeria Raimondi e che ha ispirato, nel 2018, il film “Perdida”), l’autrice leva alta la sua voce contro la vile barbarie dei nostri giorni, cioè la tratta delle donne, narrando la dolorosa ricerca di una ragazza scomparsa nel corso di una gita a “El Paraje”, paesino della Patagonia ai piedi del vulcano Tunik.

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Fernandel: “Donne di fiume e d’inchiostro”, storia di un’assenza ingombrante

Giulia Siena
PARMA
– 1943, 1961, 1989. La storia di tre donne si muove attorno a queste date. Numeri come tanti, giorni perduti e lontani, forse privi di senso fino a quando, durante un consiglio di classe, Marta riceve la telefonata che la informa che sua madre si è persa. Clio, all’anagrafe Cleopatra, ha abituato quell’unica figlia alle sue strampalate reazioni, ma proprio a questo Marta non era pronta: sua madre ora è malata, cammina a fatica ed è smemorata.

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HOP: “Marina”, vita, arte e coraggio di Marina Abramovic

Giulia Siena
PARMA“Un giorno, sdraiata sull’erba, vede alcuni aerei volare e lasciare la loro scia dopo il passaggio. Capisce allora di voler fare arte in modo diverso dalla pittura, usando qualsiasi cosa o non usando alcuna cosa, rendendo il processo artistico più importante del risultato. Passerà tempo prima che arrivi a concepire la performance come il proprio personale modo di essere artista, ma Marina adolescente ha già intuito quale sarà il suo percorso di libertà”. Pensiero e metodo hanno forgiato la Marina Abramović donna e artista, colei che – covando la necessità di espressione e la voglia di emancipazione nell’ex Jugoslavia – è riuscita a dare un senso alla propria arte, sempre in evoluzione.

Marina viene raccontata nell’omonimo libro illustrato da Giulia Rosa e curato da Lorenza Tonani per la collana Per aspera ad astra della Hop Edizioni. Il racconto che emerge – tra le pagine ricche di bellissime illustrazioni – è un denso mix di determinazione e coraggio, sensibilità e caparbia. Marina cresce in un contesto familiare difficile: il padre Vojin e la madre Danica sono guardie d’élite nella Belgrado di Tito; ma la situazione politica e la guerra domestica tra i genitori non permettono a Marina di crescere serenamente. La frustrazione, la disapprovazione, le negazioni da parte della madre, faranno di Marina un’adolescente sofferente e riluttante che troverà nell’arte la sua vera origine. L’Accademia di Belle Arti diventa un’ancora di salvezza nel marasma quotidiano; qui, durante il Sessantotto, troverà rifugio e ispirazione cominciando a collaborare con il Gruppo 70. Le prime opere di Marina sono legate ai suoni. La ricerca della libertà continua e la porterà a legarsi a Nesa, il suo primo marito. L’arte si fa necessità e le performance di questi anni affrontano il tema del superamento della sofferenza emotiva e fisica, una costante nella vita artistica della donna. Con il tempo le cose cambiano, i confini si allargano e l’Abramović solca nuove strade e nuove collaborazioni: è ad Amsterdam che incontra Ulay, l’amore che attendeva, colui che le stravolgerà la vita e l’arte. Insieme cominciano a girare l’Europa, insieme pensano e sperimentano nuove performances portando i loro corpi a scoprire i propri limiti. Sono anni intensi, di sperimentazione ed equilibrio, anni di passione e studio, esplorazione e cambiamento. Marina trova il suo posto nell’arte, costruisce il proprio ruolo, ma da lì a poco – al cospetto della più grande performace svolta insieme – Ulay l’abbandonerà. Sarà per Marina morte e rinascita, rinnovamento e conferma.
Le imprese e gli amori, le decisioni e le sofferenze, le innovazioni e le ricerche fanno di Marina Abramović una delle icone dell’arte contemporanea; “la nonna della performance”, come ama definirsi, è colei che ha modificato il concetto di arte, collegando le azioni del corpo alla possibilità della mente.

Marina è la biografia che si aggiunge a quelle della collana Per aspera ad astra, esistenze eccezionali di grandi donne, libri che coinvolgono e appassionano.

Enolibreria Chourmo: presentazione de “Le donne la morte il diavolo” (Fefè), il libro che va all’essenza della diversità

Giulia Siena
PARMA “La libertà della donna fa paura all’uomo. Dal 1968, dal tempo in cui l’emancipazione femminile ha scardinato delle certezze e delle usanze, il mondo è cambiato”. Eppure quel mondo – ancora oggi – mostra delle crepe: le donne, seppur emancipate, muoiono ancora per mano dell’uomo; la violenza non conosce né religione né tempo, geografie o etnie. Le pagine di attualità sono piene di tali notizie, purtroppo, ma questo è un problema antico, ancestrale. La violenza, in passato, non aveva voce. L’ossessione per il diverso, per il diavolo e per la donna portò a crimini efferati di cui spesso si è persa la memoria. Parliamo di un tempo lontano, certo, un tempo in cui nacque e proliferò la cultura, l’arte e che – allo stesso tempo – vide la tortura innescarsi indisturbata nelle piazze e tra le strade d’Italia.
Un percorso storico e culturale nella società rinascimentale per narrare vicende oscurate dall’oblio.
Claudio Bondì, intervistato dalla ricercatrice e storica Ilaria La Fata, ha presentato Le donne la morte e il diavolo al pubblico dell’Enolibreria Chourmo di Parma. Continua

Imprimatur: “Le scarpette di cristallo sono esaurite”. Manuale per ragazze che non si fanno i film

Daniela Distefano
CATANIA“Quando ti colpisce il fulmine non devi concentrarti su quanto starai bene ma piuttosto su quanto potrai stare male quando le cose non andranno più bene”. No, no c’entrano i temporali più o meno pericolosi con saette che sradicano le nostre coscienze, non c’entra neanche la legge di Murphy e altre negatività calamitose.  In Le scarpette di cristallo sono esaurite, l’opuscolo dall’indicativa copertina rosa, si parla di cose serie: di amore! E la scrittrice che affronta questo tema delicato e ancestrale non si arrende neanche sapendo che è una battaglia persa volerlo spiegare e analizzare. Ma chi è questa temeraria esploratrice dell’arcipelago sentimentale?
Roberta Lippi è autrice televisiva e radiofonica. E’ nata a Milano nel 1974, ha studiato a Bologna e a Madrid. E’ stata docente di giornalismo multimediale e media education. Oggi è tornata alla libera professione.
E’ consulente in strategie editoriali e sviluppi di nuovi format televisivi. Continua

La prima Women’s March dell’editoria

MILANO – 8 marzo all’insegna delle parole per  “Donne dell’Editoria”, la prima Women’s March dell’Editoria, ideata da Annarita Briganti e Bookteller Eventi Letterari, in
collaborazione con il Laboratorio Formentini per l’editoria. Un pomeriggio-sera in puro spirito community con ospiti d’eccezione per festeggiare le professioniste, e i professionisti, di oggi e incontrare quelle, e quelli, di domani. Un panel, una premiazione e un aperitivo a ingresso libero. La prima vincitrice del Premio “Donne dell’Editoria” è Eugenia Dubini (NN Editore), che sarà premiata durante l’incontro.

Le protagoniste
Serena Anselmi (Goodbook), Marina Beretta (traduttrice), Giuditta Casale (blogger), Maria Teresa Cascino (direttrice Women’s Fiction Festival Matera), Cristina Gerosa (direttrice editoriale Iperborea), Renata Gorgani (editrice de Il Castoro e Tempo di Libri Milano), Eleonora Molisani (giornalista e scrittrice), Annalisa Monfreda (direttrice di “Donna Moderna”) con la redazione della rivista, Oliviero Ponte di Pino (Bookcity Milano), Luca Rancilio (imprenditore e mecenate) con Sabrina Minetti (scrittrice), Loredana Rotundo (agente letterario), Nicoletta Sipos (giornalista e
scrittrice).

“L’amore, forse”: il lungo percorso dell’amore nel romanzo di Barbara Fabbroni

Barbara-Fabbroni_CHRONICALIBRIMILANO – Charlotte era convinta che nessun uomo potesse più violare il suo cuore; nessun uomo dopo che quella sera a New York, a pochi mesi dalle nozze, scoprì che Bernardo la tradiva. Nessuno, se lo era giurato, nessuno potrà mai più farlo. Ma la vita, si sa, è imprevedibile. Comincia così L’amore, forse, il primo romanzo di Barbara Fabbroni – psicologa e psicoterapeuta aretina – pubblicato da Edizioni CroceContinua