Libri in-dimenticabili: L’Agnese va a morire

Renata Viganò, donne, coraggio e libertà

Giulia Siena
PARMA
– E’ del 1949 L’Agnese va a morire, il libro più celebre di Renata Viganò (1900-1976), eppure la produzione letteraria dell’autrice coinvolta in prima linea nella Resistenza italiana è più vasta ed articolata. La passione per la scrittura si presenta durante l’adolescenza: Renata ha tredici anni quando riesce a pubblicare la raccolta Ginestra in fiore e nel 1916 Piccola fiamma; negli anni a seguire sarà un moltiplicarsi di collaborazioni, composizioni poetiche e saggistiche. La sua vita continuerà divisa tra due passioni, quella per la scrittura e quella forte e costante per la medicina; a causa dei problemi economici della famiglia non riuscirà a diventare medico, ma lavorerà come infermiera a Bologna fino a quando, nel 1943, la Viganò parteciperà alla Resistenza. Insieme al marito Antonio Meluschi e il figlio sarà parte attiva nella lotta tra le valli di Comacchio e la Romagna. Staffetta, infermiera, collaboratrice della stampa clandestina, Renata cambierà mille volte mansione, ma sempre al servizio della libertà.

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Libri in-dimenticabili: Sessanta racconti

Dino Buzzati, viaggio nel surreale malinconico

Giulia Siena
PARMA
– Quando l’immaginazione incontra il talento compositivo nascono grandi narrazioni. Questo è il caso delle opere di Dino Buzzati. Nato il 16 ottobre 1906 nei pressi di Belluno, Dino Buzzati si laurea in Legge e manifesta subito un grande interesse per la poesia, la musica e il disegno che declinerà come romanziere, redattore, scenografo, pittore e librettista. Il suo primo romanzo, Bàrnabo delle montagne è del 1933 seguito, poi, da Il segreto del Bosco Vecchio (1935) e da Il deserto dei Tartari.

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Libri in-dimenticabili: Menzogna e sortilegio

Elsa Morante, scrittura lineare e grandi tematiche

Giulia Siena
PARMA
– Prima che scrittrice, Elsa Morante è una appassionata e attenta lettrice. Le storie avvolgono la fanciullezza di Elsa e i tutti i suoi anni a seguire. Nata nel 1912 a Roma, trascorre l’infanzia nel quartiere popolare di Testaccio, insieme ai genitori e ai tre fratelli. La figura paterna controversa e le radici ebraiche della madre, torneranno come tematiche in diversi suoi libri. Scrive, infatti, romanzi, poesie e favole. Nel 1941 sposa lo scrittore Alberto Moravia e insieme, a causa della guerra, trascorreranno alcuni anni in Ciociaria.

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NEO: la poesia che celebra la terra

La terza geografia, prima prova poetica di Carmine Valentino Mosesso

Giulia Siena
PARMA
– Il legame tra l’uomo e la natura è al centro della letteratura già da diverso tempo. Si potrebbe affermare che questo è sempre stato un argomento centrale e oggi, al cospetto dell’emergenza ambientale, c’è la necessità di trovare nuove voci e rinnovate forme narrative per l’ambiente. In un momento storico – questo – di forti rinnovamenti e repentine evoluzioni, la natura sembra essere il rifugio più sicuro e accogliente; il “ritorno” a essa diventa chiave che apre alla speranza del futuro avendo radici ben radicate nel passato.

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Libri in-dimenticabili: Marcovaldo

Italo Calvino e la sua grande lezione sull’immaginazione

Come non citare Calvino? Sicuramente non sarà tra i “dimenticati”, ma è sempre bene ricordare quanto di buono possa regalare un libro (o una serie di libri) di un grandissimo autore che ha tanto da insegnare in quanto a fantasia, strutturazione narrativa e punteggiatura.

Italo Calvino nasce a Santiago de Las Vegas, nell’isola di Cuba, nel 1923; i suoi genitori, botanici italiani, si trovavano oltreoceano per motivi di lavoro (il padre dirigeva una stazione sperimentale di colture). Trascorre la sua fanciullezza in Italia, a San Remo, dove impara ad amare il paesaggio ligure che farà da sfondo a molte sue opere. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipa, insieme a suo fratello, alla guerra partigiana in Liguria. Dopo il conflitto si laurea a Torino e viene assunto dalla casa editrice Einaudi, qui lavora con Cesare Pavese ed Elio Vittorini.

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Libri in-dimenticabili: Le piccole virtù

Natalia Ginzburg, una vita per la scrittura

Natalia Levi, per tutti Ginzburg, nata a Palermo nel luglio del 1916, trascorre gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a Torino dove il padre, noto scienziato ebreo, insegna all’università. La passione di Natalia per la scrittura si manifesta presto e nel 1938 pubblica il suo primo racconto; lo stesso anno sposa Leone Ginzburg, professore di letteratura russa, dal quale prenderà il cognome che terrà per tutta la vita. Il clima della città di quegli anni è dinamico e fortemente antifascista: Leone e Natalia prenderanno parte a diverse iniziative editoriali e insieme, con i figli Carlo, Andrea e Alessandra, vivranno per tre anni in un piccolo paesino dell’Abruzzo a causa del confino inflittogli per le loro radici ebraiche.

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Pulci Volanti: un albo contro la paura

Pezzetta e Barghigiani in “Come soli segreti”

Come soli segreti è la storia di un’amicizia che va oltre qualsiasi paura. Con le parole di Cristiana Pezzetta e le illustrazioni di Anita Barghigiani, l’albo è stato pubblicato nei mesi scorsi dalla giovane e attenta casa editrice Pulci Volanti. La storia si dipana tra le strade di una città distrutta, in mezzo ad avanzi di case in cui si corre a perdifiato; Jamal e Frida, tra le macerie e i ruderi, riescono a custodire un loro personalissimo spazio allestito con cura e arricchito dalla complicità, l’attenzione e il coraggio.

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Marietti 1820 pubblica il Pirandello novelliere

La maestrina Boccarmè e altre novelle pedagogiche

Curato da Andrea Scardicchio, La maestrina Boccarmè (recente pubblicazione di Marietti 1820) raccoglie cinque tra le tantissime novelle composte da Luigi Pirandello nella sua lunga e prolifica carriera. Il filo che lega questi scritti è la tematica: i protagonisti ricoprono il ruolo di docenti, lo stesso che l’autore agrigentino ricoprì dal 1894 presso l’Istituto Superiore di Magistero di Roma. A questa professione, nonostante i successivi e importanti impegni letterari, fu sempre particolarmente legato; le sue – come spiegò nel discorso tenuto nel 1920 per gli ottant’anni di Verga – erano “lezioni di cose e non di parole”, fedeli a un rapporto di reciprocità tra la scuola e la vita, entrambi pilastri formativi dello spirito umano: la scuola come palestra di preparazione alla vita e la vita come applicazione degli insegnamenti ricevuti.

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I codici neri di Alfred Hitchcock di Antonello Altamura: nella mente del killer

Robin Edizion, tra cinema e psicanalisi

Giorgia Sbuelz
ROMA
– Alzi la mano chi non ha pensato, almeno una volta in vita sua, di essere sbirciato in segreto.
O nel momento in cui vorremmo arrenderci al getto d’acqua di una doccia, quando ci sentiamo più vulnerabili, privi di indumenti e protezioni, alzi la mano chi non ha mai immaginato un’ombra minacciosa proiettarsi sulla tenda.
Non vedo mani. E questo vuol dire solo una cosa, che quel buontempone di un regista, un tale Alfred Hitchcock, non è stato definito genio a caso. Nell’opera di Antonello Altamura, I codici neri di Alfred Hitchcock (Robin Edizioni) l’autore, che è anche psicologo e psicoterapeuta, esamina gli enigmi nascosti nella filmografia del regista inglese, individuando alcuni codici caratterizzanti che ne costituiscono il fil rouge dell’intera produzione.

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Morellini Editore: I passi di mia madre

Elena Mearini, costruire un romanzo per scrivere l’assenza

Il rumore è quello di passi veloci. L’esigenza è quella di porre una distanza – tanta – e la voglia è quella di cancellare. Bisogno di ricominciare. Annientare il passato per fare posto al futuro. Ma quale?
Le domande che Agata si pone sono tante e si affollano nella sua testa da tanto tempo, da anni, da quando sua madre, in una sera qualsiasi, decise di indossare un abito elegante, scarpe comode e il suo solito pesante make-up per fuggire. Voleva scappare da una famiglia “normale”, da un marito e una figlia spesso lasciati soli, a sera, per rifugiarsi tra le braccia di qualcuno, tra i rumori di un locale, tra le luci di una ribalta che non era mai arrivata.
I passi di mia madre è il nuovo romanzo di Elena Mearini, pubblicato da Morellini Editore nella collana Varianti diretta da Sara Rattaro.

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